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Quello che è appena iniziato non è un weekend normale, stiamo parlando della gara delle gare, un braccio di ferro che ha attirato l'attenzione di mezzo mondo. Al centro di tutto naturalmente i favoriti della Motogp, 3 spagnoli e due italiani, che si spera diano spettacolo battagliandosi all'ultimo sangue per terminare il mondiale con una coppa in mano.
Arrivati all'aeroporto, classico noleggio della macchina o meglio ancora de "el cocho" per renderlo un simbolo di questa trasferta spagnola, e pochi minuti dopo siamo già in vista del circuito ispanico, che dista davvero poco dalle piste di atterraggio.
Anche un cieco si sarebbe accorto che siamo vicini alla pista (delle moto questa volta), sì perchè lo si avverte dal frastuono delle moto in coda con noi alle entrate dei parcheggi, che ammiccanti danno spettacolo ed intrattengono bambini con occhi sognanti, e padri che guardano quelle moto con un velo di invidia, e ringiovaniscono ad ogni sgasata di quei mostri di metallo. Si trovano bolidi di tutti i tipi, da quelle più corsaiole con le linee sinuose e parti speciali in carbonio, a rombanti custom dagli scarichi aperti, ma tutto ciò poco conta perchè a vedere quella combriccola, ci sono proprio tutti.
Sì perchè il bello di questo sport è che siamo tutti una famiglia, non ci sono vincenti o vinti.
Quando vince il tuo beniamino esulti, e quando perde ringrazi dello spettacolo che ti ha regalato e ripensi al brivido appena passato. Almeno di solito questo è quello che succede, ma non saltiamo alla fine, il nostro viaggio non è che al preludio.
Scesi dalla macchina, ci ritroviamo senza sapere come a guardare una moto con uno scarico di 1 metro e mezzo (avete capito bene) che sgasa senza motivo apparente facendo fiamme da tutte le parti e con delle bibite ghiacciate in mano, ci sentiamo già parte di quel mondo che tanto amiamo.
Tempo di prendere posto in tribuna e ci mettiamo amabilmente a chiacchierare con degli spagnoli di Madrid, e a pensarci questa cosa ci fa sorridere, in quanto nessuno di noi parla spagnolo, ma in fondo poco importa, perchè il sorriso è una lingua universale e il panorama della pista (che è a mio parere la migliore che abbia mai visto in termini di visibilità, in quanto da qualunque punto delle tribune vedi tutta la pista), c'è qualcuno di loro che tifa il 93 e qualcuno il 99 ma la stragrande maggioranza di questo gruppetto è gialla, come peraltro tre quarti degli spettatori, noi compresi.
Belle e sempre divertenti le qualifiche dei mosconi (Moto3), che un po' guardiamo e un po' no, come tutti ne siamo affascinati ma da tifoso medio, si sa per cosa ho fatto tanta strada, sto aspettando le vere moto, quelle "che vanno" nel vero senso della parola.
Finite le piccole, è giunto finalmente il momento.
Alla prima moto fuori, tutti esultano ancora prima di riconoscere l'eroe che si avvicina velocemente. Gli spalti sono pieni di gente che applaude e saluta, non vedo un posto libero, ed è solo sabato.
Iniziano i crono, noi non li sappiamo, da lì sentiamo solo il ruggito di quelle belve in grado di coprire completamente l'acustica delle casse che fino a qualche secondo prima sembravano così alte rispetto alle 250, ma ad occhi vediamo subito andare forte le Honda e vediamo fare qualcosa di magico da Lorenzo che rispetto agli altri sembra piegare il doppio, è subito chiaro chi farà da padrone. Iannone, d’altro canto, con la sua Ducati, ci sembra particolarmente in forma, e subito speriamo che possa chiudere bene il weekend. Rossi ci fa prendere un bello spavento, cadendo quasi al termine delle qualifiche lontano dalla nostra posizione, ma intuiamo che è lui in quanto subito tutti si agitano parlando di Vale.
Un po' preoccupati per la sorte della gara rientriamo nei nostri alloggi in attesa della gara dell'indomani, sperando di vederne per le belle. Dopo aver mangiato qualche tapas, ci addormentiamo con il sole che splende ancora, ma siamo svegli da un pezzo.
Ci svegliamo, ci prepariamo, chi fa i panini, chi procaccia la colazione e chi scalda la macchina. Usciamo tutti un po’ timorosi in pantaloncini e maglietta, ma ricordandoci del caldo provato il giorno prima, ci rendiamo conto di poterci aspettare 30 gradi o poco meno in questa terra Spagnola. D’altronde arriviamo da un novembre Milanese, uno di quelli che “gelano il naso “ per così dire.
Oggi la coda è notevolmente aumentata, ci mettiamo parecchio ad arrivare, eppure pensiamo che le tribune già il giorno prima erano piene: "e tutta questa gente dove dovrebbe stare?" La risposta arriva quando proviamo a prendere posto, e le scale degli spalti sono impraticabili per la gente seduta ovunque.
Scavalchiamo qualche tedesco che impreca quando gli passiamo sopra, ma quando vede che siamo dello stesso colore, tutto ok, il messaggio è chiaro "forza RRRRozziiii"! Date le dimensioni e l'aspetto minaccioso, pensiamo: scampato pericolo.
Purtroppo ci siamo persi quasi per intero la Moto3, facciamo giusto in tempo a goderci gli ultimi giri ed ad applaudire il nuovo campione del mondo soffermandoci a pensare le emozioni ed il peso delle aspettative di quel ragazzo così giovane con una qualifica così pesante sul groppone.
Moto2, alla curva due, esattamente sotto di noi, quel mega incidente, sei piloti coinvolti, gara ferma, poi riparte a giri ridotti, ma noi continuiamo a parlare dell'incidente senza prestare troppa attenzione a cosa succede davvero.
3 - 2 - 1.... Via! Siamo qui per questo, penso fra me e me, curva uno, sta già scalando la classifica, uno dietro l'altro, è in giornata... Ma intanto quello scappa, la folla è un delirio, ad ogni suo sorpasso è un boato, siamo tutti una famiglia, tutti, perfino mio nonno Arturo che mi sono portato in trasferta, si alza con le mani nei capelli ed i nervi a fior di pelle per i passaggi più pericolosi, ma intanto quello scappa. Non sappiamo a che giro siamo, sembrano pochi, ma speriamo ancora meno; Vale è già venuto su, ma capiamo già come va la faccenda, c'è un buco li in mezzo che sta per diventare una voragine, e li in quel momento, ammetto ci ho pensato: Andrea ESCIL........ ed in quello stesso momento, lui cade, facendomi sentire una persona bruttissima. Penso fra me e me di essere io la causa della caduta, e mi riprometto di scrivergli un messaggino su FB (che probabilmente non leggerà mai per ovvie ragioni) di incoraggiamento per la prossima stagione.
Qui la faccenda si fa pesante, ora il destino è in mano alle Honda, senza tempi alla mano, si vede un Dani costante ma con un passo più lento della testa ed un Marc con una moto solitamente composta che fa ben sperare per il finale che peró non recupera un centimetro di quelli che sembra 5 metri. Iniziamo a sperare, sembrano stabili, ma sappiamo che "Giorgio" potrebbe faticare sul finale... Così iniziamo a contare i giri.
Il 46 è nel frattempo arrivato a posizionarsi quarto, ma lontano a dir poco per cambiare da solo le sue sorti, e quindi iniziamo ad autoconvincerci che sia ancora possibile, le due honda, stanno aspettando il momento giusto... I giri passano Vale prende parecchi metri a giro che misuriamo ad occhio fra la distanza della curva 1 ed il passaggio del 99 alla curva 3, poco dopo il riferimento di Jorge sarà la curva 4; Pedrosa inizia a salire, lo notiamo subito ad occhio, non è lui ad aver aumentato, sono quei due ad aver rallentato! Del tutto privi di internet, e di informazioni attendibili, ci affidiamo solo a quello che stiamo vivendo in pista, se Dani ne ha ancora, magari ne ha anche Marquez, facciamo in fretta i conti, iniziano un duello i primi due, Dani ci si mette in mezzo e ne ha la peggio chi ha le gomme cotte... La situazione è chiara Dani è più veloce, Jorge il più lento, Marquez è in mezzo.
Se leggendo vi ho fatto sperare che la gara sia terminata bene, facendovi sognare un po' ne sono felice, ma sappiamo tutti come è andata a finire: LUI non è riuscito a superare quello lento ma è riuscito a superare quello veloce, chi vuole intendere intenda. Essendo solo uno spettatore e non un professionista del settore, mi limito a pensare che ormai è fatta, non è la prima volta che il vecchietto perde, ma raramente ho avuto tanto amaro in bocca, e sono sincero quando dico che non è per la sconfitta, che a mio avviso fa parte del gioco.
La mia storia peró non è ancora terminata, sì perchè è ora che succedono le cose strane!
I soliti che scappano come allo stadio durante i tempi di recupero, in questo momento si alzano, al giro di onore, io i miei campioni non li rivedró per un po' dal vivo, meglio goderseli fino in fondo!
Dopo un attimo la tribuna diventa vuota, ma come Jorge vince ed i suoi a casa sua non si godono la vittoria? Tutti gli spagnoli in terra spagnola così patriottici con le loro bandiere con il toro scappano prima della premiazione?
Ci rifletto, intanto sconsolato penso al mio idolo, a come sarà abbattuto e gli faccio i miei auguri per l'anno prossimo, lui non mi sentirà, ma non importa.
Seduto li fra i pochi rimasti sento la premiazione che ha dell'incredibile, applaudono Dani, e vedo supporter di tutti i colori e nazionalità fischiare per i primi due posti del podio. Io so perchè fischiano, e mi limito a guardare in quella direzione pensando all'umiliazione del 99, ha vinto il mondiale e gli unici ad applaudire sono parenti ed amici? Arggg non vorrei essere in lui, ma ormai la frittata è fatta, si è portato a casa una coppa piena di cattiveria dei suoi stessi fan!
Rimango tuttavia perplesso non avendo ancora delle risposte, Dorna, FIM, Yamaha, Honda faranno qualcosa? Ho sempre pensato che avrei tifato il 93 quando il 46 avesse appeso le saponette al chiodo, ma ora? No grazie preferisco spegnere la tv, o meglio Sky... Già… e loro con le altre superpotenze ora che faranno? Chi ci ha guadagnato da tutto questo?
Non ho nessuna risposta.
È l'ombra di queste domande che mi spaventa, non guardo il calcio dalla prima calciopoli, ed ora ne sento la puzza anche qui, ci mancano le botte del dopo partita, non potró più portare il nonno nemmeno al GP?
Mi daró all'ippica, peccato perchè come avrete capito amo questo sport, ma non mi piace farmi prendere in giro, e a voi?
Emanuele Locatelli
Un semplice spettatore
Grazie a Guido Cavallini per l immagini