Il Lungo, il Corto, il Pacioccone

Il Lungo, il Corto, il Pacioccone
Chi non conosce questa canzoncina che cantano i bambini dello Zecchino d’Oro? Proprio così, chi non conosce quindi Angelo, Diego e Moreno, in pratica il lungo, il corto e il pacioccone che in moto hanno fatto un giretto di 400 chilometri sui passi spettacolari Svizzeri
18 febbraio 2019

Moto giro classico con partenza alle ore 07,30 da Gravellona Toce, punto d’incontro per proseguire costeggiando la strada del lago Maggiore. Cielo azzurro, sole luminosissimo, traffico il giusto e brezza gradevole con il casco modulare aperto: insomma il top per godere la giornata in moto, che sulla vecchia cartina stradale che ha portato Diego vede evidenziati quattro passi Svizzeri che a mio parere sono forse i più belli, meno impegnativi e con scenari naturali da cartolina.
Percorsa quindi la statale che ci porta in dogana, prima del passaggio italo svizzero è di rito un buon caffè nel mitico bar 46, dove il gestore ci accoglie sempre a braccia aperte e dove le battute di ogni genere non mancano.
Dovuti saluti ed entriamo nello stato elvetico, e passata la noiosa galleria, la serie di rotonde e tutti i passaggi pedonali, iniziamo a salire lungo la strada che ci porta a quota 1.926 metri s.l.m. sulla cima del Lucomagno Pass, che divide il canton Ticino dal canton Grigioni.

Favoloso a dir poco: vuoi per la bellezza del posto, vuoi per la temperatura giusta, vuoi per la compagnia giusta e l’andatura turistica, in moto stiamo proprio bene. Diego in sella alla sua Yamaha Tracer 900, Angelo cavalca la sua nuovissima Honda Africa Twin 1000 e io ancora un po’ impacciato la mia Yamaha XT1200Z Super Ténérè, che, mannaggia, metto sempre a confronto con l’indimenticabile 4 cilindri Honda CBF 1000 al quale mi ero un pochino affezionato, e forse assuefatto.
Arrivati comunque in cima al primo passo, fermiamo le moto per sgranchirci un pochino le gambe e per fare qualche foto ricordo. Giusto quattro passi, e nel mentre, anche su a 1.926 metri, lontano da casa, il solito "ueila ciao tutto bene?" Una stretta di mano e saluto Lorenzo, un conoscente di Milano che non vedevo da oltre un decennio e che mi ha fatto piacere incontrare, tra l’altro in moto.
Insomma Diego e Angelo non possono far a meno di pronunciare: ma ti conoscono dappertutto!

Il tempo passa, e di strada da fare ne abbiamo, meglio togliere il cavalletto e continuare il giro. Ora direzione Oberalp Pass, passando per Pizzo Medel e Disentis dove incrociamo indicazioni che portano ad  Andermatt. Furka Pass è il prossimo obbiettivo, ma prima dobbiamo masticare qualche cosa, e quindi strada facendo cerchiamo un posticino dove sederci per toglierci l’abbigliamento da moto che inizia a far sentire il suo peso. Troviamo una sorta di chiosco, come un grill con un grande parcheggio. Chiediamo se ci fanno i classici Würstel alla griglia con patatine e salse spacca fegato: ma la risposta, rigorosamente in lingua tedesca, è "no!", E allora che grill è questo - penso tra me e me - se non fanno i wurstel! Ma con il menù alla mano ci fanno capire che fanno pollo alla griglia con patatine e salsa di cui ancora adesso non conosciamo la composizione, ma che per la fame abbiamo ingerito.
Il lungo e il corto prendono 2 birre, il pacioccone una coca cola. Caffè a secchi con biscottino, si chiude così il nostro pranzo. Per fortuna mi sono portato un thermos di bevanda fresca; quella salsa misteriosa attira mosche mi ha cacciato una sete da dromedario. Ok puntiamo al passo della Furka, ma prima Angelo lancia una proposta e dice di salire in cima al Grimsel pass.
 

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Lì ci scambiamo le moto, e devo dire che mamma Honda non sbaglia un colpo. Questa Africa Twin con cambio dct è una favola: ti siedi guidi e lei fa tutto da sola, o se proprio vuoi giochi con le palettine su manubrio che come un sequenziale cambiano marcia a salire e a scendere. Sul primo momento mi trovo impacciato, ma poi ci prendo gusto a questa comodità futuristica. Poi, se guardiamo anche l’estetica, in ogni suo lato questa moto è bellissima e va pure bene. Ottimo acquisto! Anche Angelo dopo qualche chilometro esprime la sua opinione sulla mia Yamaha XT1200Z, e con stupore apprendo che gli piace tanto. Avrei pensato il contrario, visto il peso della mia moto e il peso di Angelo, e invece no.
Anzi mi consiglia un paio di accorgimenti che potrebbero migliorare la guida della Super Tènerè: di botto mi dice "alza la sella e arretra il manubrio". Cosa che farò appena sono a casa!

Arrivati su in cima al Grimsel pass, altro spettacolo naturale. Pace naturale e roccia ricoperta di muschio sono gli ingredienti di questo scenario, e ovviamente le nostre moto e quelle di altri biker aiutano il mix di quel momento. Immancabili foto selfie e via per il Furka pass. Inutile ripetermi, altra bella strada alpina con curve e pietra a vista. Non una cartaccia o un mozzicone abbandonato, strade ben asfaltate e pulite, ma si sa, qui sono precisi come orologi svizzeri (aahhh, non potevo non scriverla questa battuta...).

Scesi dal bellissimo passo della Furka, un po’ di strade noiose anche per la stanchezza ci portano a Briga, per poi risalire uno dei passi più belli e scorrevoli:  il Simplon pass, che sventola in vetta la famosissima statua dell’aquila a 2.005 metri s.l.m. Questo passo ce lo spariamo tutto io e Angelo, mentre Diego ce lo siamo persi a Briga. Noi a destra e lui a sinistra. Però tutto è bene ciò che bene finisce, e dopo qualche minuto siamo nuovamente tutti e tre riuniti su di un bel tavolone in legno per un’ultima birra e, ahimè, una fetta di torta. Ancora sole e cielo azzurro come alla partenza del mattino ci accompagna per il rientro: scendiamo dal passo del Sempione per poi imboccare la famosa super strada con uscita Anzola d’Ossola, e voilà: les jeux sont faits, direbbero in Svizzera francese. Così il sabato, tra ruote a raggi e cerchi in lega, è passato. Però ci restano i ricordi di strade bellissime, risate e selfie con e senza casco.

Moreno Ricca

 

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