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Moto giro classico con partenza alle ore 07,30 da Gravellona Toce, punto d’incontro per proseguire costeggiando la strada del lago Maggiore. Cielo azzurro, sole luminosissimo, traffico il giusto e brezza gradevole con il casco modulare aperto: insomma il top per godere la giornata in moto, che sulla vecchia cartina stradale che ha portato Diego vede evidenziati quattro passi Svizzeri che a mio parere sono forse i più belli, meno impegnativi e con scenari naturali da cartolina.
Percorsa quindi la statale che ci porta in dogana, prima del passaggio italo svizzero è di rito un buon caffè nel mitico bar 46, dove il gestore ci accoglie sempre a braccia aperte e dove le battute di ogni genere non mancano.
Dovuti saluti ed entriamo nello stato elvetico, e passata la noiosa galleria, la serie di rotonde e tutti i passaggi pedonali, iniziamo a salire lungo la strada che ci porta a quota 1.926 metri s.l.m. sulla cima del Lucomagno Pass, che divide il canton Ticino dal canton Grigioni.
Favoloso a dir poco: vuoi per la bellezza del posto, vuoi per la temperatura giusta, vuoi per la compagnia giusta e l’andatura turistica, in moto stiamo proprio bene. Diego in sella alla sua Yamaha Tracer 900, Angelo cavalca la sua nuovissima Honda Africa Twin 1000 e io ancora un po’ impacciato la mia Yamaha XT1200Z Super Ténérè, che, mannaggia, metto sempre a confronto con l’indimenticabile 4 cilindri Honda CBF 1000 al quale mi ero un pochino affezionato, e forse assuefatto.
Arrivati comunque in cima al primo passo, fermiamo le moto per sgranchirci un pochino le gambe e per fare qualche foto ricordo. Giusto quattro passi, e nel mentre, anche su a 1.926 metri, lontano da casa, il solito "ueila ciao tutto bene?" Una stretta di mano e saluto Lorenzo, un conoscente di Milano che non vedevo da oltre un decennio e che mi ha fatto piacere incontrare, tra l’altro in moto.
Insomma Diego e Angelo non possono far a meno di pronunciare: ma ti conoscono dappertutto!
Il tempo passa, e di strada da fare ne abbiamo, meglio togliere il cavalletto e continuare il giro. Ora direzione Oberalp Pass, passando per Pizzo Medel e Disentis dove incrociamo indicazioni che portano ad Andermatt. Furka Pass è il prossimo obbiettivo, ma prima dobbiamo masticare qualche cosa, e quindi strada facendo cerchiamo un posticino dove sederci per toglierci l’abbigliamento da moto che inizia a far sentire il suo peso. Troviamo una sorta di chiosco, come un grill con un grande parcheggio. Chiediamo se ci fanno i classici Würstel alla griglia con patatine e salse spacca fegato: ma la risposta, rigorosamente in lingua tedesca, è "no!", E allora che grill è questo - penso tra me e me - se non fanno i wurstel! Ma con il menù alla mano ci fanno capire che fanno pollo alla griglia con patatine e salsa di cui ancora adesso non conosciamo la composizione, ma che per la fame abbiamo ingerito.
Il lungo e il corto prendono 2 birre, il pacioccone una coca cola. Caffè a secchi con biscottino, si chiude così il nostro pranzo. Per fortuna mi sono portato un thermos di bevanda fresca; quella salsa misteriosa attira mosche mi ha cacciato una sete da dromedario. Ok puntiamo al passo della Furka, ma prima Angelo lancia una proposta e dice di salire in cima al Grimsel pass.
Lì ci scambiamo le moto, e devo dire che mamma Honda non sbaglia un colpo. Questa Africa Twin con cambio dct è una favola: ti siedi guidi e lei fa tutto da sola, o se proprio vuoi giochi con le palettine su manubrio che come un sequenziale cambiano marcia a salire e a scendere. Sul primo momento mi trovo impacciato, ma poi ci prendo gusto a questa comodità futuristica. Poi, se guardiamo anche l’estetica, in ogni suo lato questa moto è bellissima e va pure bene. Ottimo acquisto! Anche Angelo dopo qualche chilometro esprime la sua opinione sulla mia Yamaha XT1200Z, e con stupore apprendo che gli piace tanto. Avrei pensato il contrario, visto il peso della mia moto e il peso di Angelo, e invece no.
Anzi mi consiglia un paio di accorgimenti che potrebbero migliorare la guida della Super Tènerè: di botto mi dice "alza la sella e arretra il manubrio". Cosa che farò appena sono a casa!
Arrivati su in cima al Grimsel pass, altro spettacolo naturale. Pace naturale e roccia ricoperta di muschio sono gli ingredienti di questo scenario, e ovviamente le nostre moto e quelle di altri biker aiutano il mix di quel momento. Immancabili foto selfie e via per il Furka pass. Inutile ripetermi, altra bella strada alpina con curve e pietra a vista. Non una cartaccia o un mozzicone abbandonato, strade ben asfaltate e pulite, ma si sa, qui sono precisi come orologi svizzeri (aahhh, non potevo non scriverla questa battuta...).
Scesi dal bellissimo passo della Furka, un po’ di strade noiose anche per la stanchezza ci portano a Briga, per poi risalire uno dei passi più belli e scorrevoli: il Simplon pass, che sventola in vetta la famosissima statua dell’aquila a 2.005 metri s.l.m. Questo passo ce lo spariamo tutto io e Angelo, mentre Diego ce lo siamo persi a Briga. Noi a destra e lui a sinistra. Però tutto è bene ciò che bene finisce, e dopo qualche minuto siamo nuovamente tutti e tre riuniti su di un bel tavolone in legno per un’ultima birra e, ahimè, una fetta di torta. Ancora sole e cielo azzurro come alla partenza del mattino ci accompagna per il rientro: scendiamo dal passo del Sempione per poi imboccare la famosa super strada con uscita Anzola d’Ossola, e voilà: les jeux sont faits, direbbero in Svizzera francese. Così il sabato, tra ruote a raggi e cerchi in lega, è passato. Però ci restano i ricordi di strade bellissime, risate e selfie con e senza casco.
Moreno Ricca