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Avete presente quelle idee pazze che nascono durante una serata tra amici, quei viaggi improbabili che alla fine non si realizzano mai? Ecco, noi questa volta lo abbiamo fatto.
Tutto è iniziato con un'idea e un invito, quello di Costantino Paolacci di Honda, che ci ha proposto una sfida: attraversare le tre Isole maggiori del Mediterrano in quattro giorni, percorrendo più di 1.200 chilometri in sella alla Honda Africa Twin. Un viaggio, una conquista e anche - nel piccolo - una sfida.
Ad aspettarmi oltremare sterrati, panorami mozzafiato e buon cibo: come potevo dire di no? Questo è il racconto del nostro Three Islands Raid, il Raid delle Tre Isole!
Sono le sei del mattino e siamo a Livorno. Il sole non è ancora alto, ma sono già pieno di energia e di entusiasmo. Casco in testa, giubbotto allacciato, siamo pronti a partire per la prima tappa del nostro raid. Una quindicina di Africa Twin (tra staff e colleghi della stampa specializzata) ci accompagna, l'obiettivo è prendere il traghetto che, da Livorno, ci porterà in Corsica. Non ero mai stato in Corsica, quindi un po' di sano e magico mistero c'era. Quattro ore e mezzo di navigazione ci separano dalle strade còrse, dove ci aspettano curve mozzafiato e paesaggi unici.
Dopo quattro ore e mezza di navigazione sbarchiamo in Corsica. Che il viaggio abbia inizio.
Per questa giornata ci attendono circa 250 km di strade che attraversano l'isola. Siamo in sella a una Honda Africa Twin ES, con cerchio da 21 e un gustoso scarico SC Project, non potevo chiedere di meglio. Le guide ci aveva promesso un asfalto perfetto e panorami indimenticabili e non è stata una promessa vana. L'Africa Twin si dimostra da subito una compagna di viaggio ideale: agile nonostante la sua stazza, potente e intuitiva, sembra fatta apposta per queste strade sinuose.
Ci perdiamo tra gole e paesaggi che sembrano usciti da un film, con un asfalto diverso da quello italiano, che però tiene da paura.
Tra una curva e l'altra, raggiungiamo il Col del Vergio, una dei passi più alti della Corsica. In soli 150 km siamo passati dal mare alla collina, e ora alla montagna, con un panorama che lascia senza fiato. Qui ci fermiamo per un picnic improvvisato preparato dai nostri amici di Honda.
Dopo una pausa rigenerante, riprendiamo il viaggio. Qualche goccia di pioggia ci sorprende, ma non ci ferma. Proseguiamo verso l'hotel, completando la giornata con altri 100 km macinati.
Il secondo giorno di viaggio è stato quello più impegnativo: una tappa Marathon da più di 400 km.
L'obiettivo era quello di raggiungere Bonifacio e sucessivaemente sbarcare in Sardegna per raggiungere, tramite sterrati e strade pazzesche, l'agriturismo Donnortei, che è il più alto dell'Isola. La nostra compagna di avventure è sempre l'Africa Twin con cerchio anteriore da 21 pollici ma, stavolta, DCT. Ero curiosissimo di scoprire il comportamento di questa tecnologia in fuoristrada.
Dopo qualche chilometro di trasferiemento arriviamo nella bellissima Bonifacio. Il traghetto non era l'unica cosa ad aspettarci, il panorama all'uscita del porto è mozzafiato.
La Sardegna ha sempre un fascino unico, ogni volta è come la prima.
Un breve trasferimento asfaltato ci porta a quello che è il primo tratto di offroad: fuoristrada facile, dove però il cambio DCT mi ha stupito. Il suo punto forte in offroad risiede nel fatto che l'Africa Twin non stallerà mai, nemmeno nei tornati più steretti, sia in salita che in discesa. Promosso a pieni voti!
Non nascondo che la stanchezza iniziava a farsi sentire, ma le guide mi avevano promesso un pranzo indimenticabile e indovinate un po'? Anche questa volta non si sono sbagliati. Il pranzo è stato anche un importante momento per riflettere sul comportamento dell'Africa Twin nei vari contesti di utilizzo. Completato circa il 30% del viaggio non si può che elogiare la sua versatilità, con o senza DCT non sono mai stato messo in crisi, sempre prevedibile e bilanciata.
A pranzo terminato era previsto un cambio moto e avrei guidato la sorella Adventure Sports (con cerchio da 19 pollici all'anteriore) e DCT. Ero veramente curioso.
Sicuramente mi aspettavo un comportamento e un carattere differente, ma non così tanto.
L'Adventure Sports regala tanta confidenza su asfalto, i cambi di direzione sono molto veloci e il peso in più (dato dal serbatoio più capiente) non si sente assolutamente. Sulle magnifiche strade sarde mi sono tolto tante soddisfazioni. Arriva poi il momento del fuoristrada dove, anche qui, l'Adventure Sports si è saputa difendere.
Non vi nascondo che il terzo giorno è stato quello più tosto. Ma non perché abbiamo guidato per molto, perché sapevo che sarebbe stato il penultimo giorno di un viaggio che mi stava facendo divertire sul serio. Messi da parte i pensieri malinconici saliamo in sella alla Adventure Sports, stavolta con cambio manuale - senza quickshifter - e ci dimentichiamo presto sia di quale giorno della settimana fosse, che anche quello di viaggio...
L'obiettivo era quello di raggiungere il porto di Cagliari entro le 16, dato che giusto un'ora dopo avremmo avuto il traghetto per Palermo. Ci siamo affidati alle guide, che ci hanno continuato a deliziare con strade e panorami unici; indigestione di curve fatta.
12 lunghe ore di navigazione separano il porto di Cagliari da quello di Palermo. Sveglia intorno alle 3:30 del mattino e poco dopo siamo gia in moto, pronti per l'ultima ed emozionante giornata del Three Islands Raid.
Palermo all'alba non l'avevo mai vista, pochissimo traffico, strade libere e uno stormo di Africa Twin che borbottano al sorgere del sole. Questo quadro aveva un che di magico.
Il buon cibo è stata una costante in questo viaggio e qualche dolce (forse anche più di qualche) in Sicilia non potevo farmelo mancare. Abbiamo fatto colazione in una pasticceria tipica, Don Gino dovrebbe chiamarsi.
La tappa Siciliana prevedeva una full immersion nella guida. Da Palermo a Catania passando per la Targa Florio, la Piramide del 38esimo parallelo e poi la meta finale, l'Etna.
La Targa Florio è la corsa automobilistica più antica al mondo. Fortemente voluta da Vincenzo Florio, insieme alla Mille Miglia, è la corsa stradale italiana più famosa a livello mondiale. Una quantità infinita di curve, da perdere il conto, tra le bellissime Madonie. Il paesaggio è mozzafiato ma bisogna rimanere concentrati (e settare le sospensioni dell'Africa Twin) dato che il manto stradale non è proprio dei migliori.
Il protagonista è però il paesaggio, con il verde delle colline che si mischia con il colore dei fiori, difficile da commentare.
La seconda tappa del quarto giorno prevedeva una sosta alla Piramide del 38esimo Parallelo, nel comune di Motta d'Affermo.
L’opera è stata realizzata nel 2010 da Maurizio Staccioli e si erge proprio su questa specifica altura non a caso: le coordinate centrano esattamente il passaggio del 38°parallelo, da cui l’installazione prende appunto il nome. La Piramide ha un'altezza di 30 metri ed è composta da un centinaio di lastre in acciaio corten, un materiale che, a contatto con l’aria, si ossida e assume un colore bruno intenso.
La Piramide, essendo una vera attrazione turistica, è un luogo di ritrovo per tantissimi motociclisti, appassionati proprio come noi. La curiosità era evidente, intorno al gruppo di Africa Twin si era creato un vero e proprio salottino. Ma non c'era tempo da perdere...
Non ci rimane quindi che affrontare l'ultima tappa, l'ultimo pezzo di un puzzle che abbiamo impiegato quattro giorni a costruire: l'Etna.
Mentirei se non vi dicessi che questa è stata una delle tappe più suggestive del nostro raid. La strada per raggiungere il Vulcano si arrampica tra paesaggi lunari e viste mozzafiato, fino ai pressi della sommità innevata del vulcano. Man mano che l'Etna si avvicina riparte il viaggio, stavolta tutto dentro al casco, dove il cervello mi porta a ripercorre in pochi attimi tutti i bei momenti di questo fantastico raid.
Dopo qualche foto ricordo possiamo dire che abbiamo conquistato le tre isole maggiori del Mar Mediterraneo, è stata un'esperienza indimenticabile.
Questo viaggio mi ha insegnato che le avventure più belle sono quelle che si vivono con passione e spontaneità. La compagnia degli amici, dei colleghi, la scoperta di nuovi luoghi e il piacere della guida sono stati gli ingredienti perfetti per un'esperienza unica. E poi vorrei dare un consiglio (dall'alto dei miei 24 anni di età) a chi, come me, ama andare in moto: giovani, giovanissimi o più avanti con l'età, non aspettate. Partite, esplorate e vivete. Dite sempre sì all'avventura!
Un grazie speciale a Honda Moto Italia, per la fantastica esperienza e alla True Adventure Offroad Academy, per la perfetta organizzazione.
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html
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