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Simone, 9 anni, quarta elementare: vi racconto la mia avventura iniziata dopo avere chiuso il libro di scuola che parlava dell’ultima glaciazione nel Canavese, per andarci in moto e studiarla dal vivo, così è sicuro che non la potrò mai dimenticare. E’ stata la lezione più bella della mia vita!
L’anfiteatro morenico d’Ivrea, formatosi nel quaternario dai ghiacciai della Valle d’Aosta, ben 25 chilometri di lunghezza, 7 di larghezza con dislivelli dai 250 agli 800 metri, strade cariche di curve, asfalto, sterrato per ogni stagione in grado di accontentare tutti i motociclisti.
Papà si parte? Che bello oggi niente compiti, la mia maestra Lella voleva che stessi a casa, lunedì m’interroga, invece vado con papà a vedere i luoghi di studio e ci andiamo con la nuova moto; era bella anche quella che avevamo prima, era sempre un’Africa Twin Adventure Sports, ma questa è la nuova, ho notato subito la strumentazione colorata e anche touch screen e l’ho subito provata per selezionare 2 passeggeri e così variare la regolazione delle sospensioni elettroniche, anche i fari molto diversi, quando si gira il manubrio si accende una seconda luce per illuminare meglio nella direzione di svolta!
La vorrò anche io da grande!
Salutiamo mio fratello Stefano e la mamma, direzione Torino nord per incontrare i nostri amici di Over 2000 Riders , quelli della HAT, ogni anno il babbo ci partecipa, loro ci accompagneranno in questa avventura, per me va proprio bene, non sto sui libri e imparo tante cose nuove vedendole dal vero! Nel gruppo di guide gli esperti del territorio della Protezione Civile Base Luna, loro in caso di calamità intervengono con le fide Dominator, siamo in mane sicure!
Da San Francesco al Campo ci dirigiamo verso Bosco Nero, San Giusto Canavese e San Giorgio Canavese per un saluto veloce dal nostro amico Luca della Concessionaria Honda, un continuo susseguirsi di asfalto e sterrati facili, un po’ di saliscendi, boschi colline e pecore al pascolo.
Arriviamo al lago di Candia, qui si respira ancora la natura vera lontani dalle cementificazioni urbane, una pausa al bar-pizzeria Molo 34 sempre aperto tranne il mercoledì, la moto è comoda ma voglio fermarmi e osservare un po' il lago.
Ripartiamo e attraversiamo le colline di Vische, paese che vede i primi insediamenti nel 420 d.c. zone molto fertili in cui storia e natura raccontano le vicende del passato con passaggi di molti popoli, all’alba e al tramonto i vigneti colpiti dal sole sono un arcobaleno, forse è per questo che qui nasce il vino erba luce.
Incontriamo un gruppo d’amici che arrivano da Chivasso, loro sono passati sul canale Cavour realizzato tra il 1863 ed il 1866 lungo 85 chilometri voluto dal Conte Camillo Benso per migliorare irrigazione nella pianura tra Piemonte e Lombardia, parte dal fiume Po da Chivasso e giunge zona novarese fiume Ticino, un’importante risorsa idrica per le risaie del vercellese e sviluppo del territorio negli anni che vedevano la nascita del Regno d’Italia.
In moto s’incontrano tante persone, non sapevo fosse così facile fare amicizia, è molto bello girare in libertà: passiamo vicino a cascine e zone agricole disperse tra le colline, siamo nel cuore scolpito dal ghiacciaio.
Saliamo sul promontorio che porta al Castello di Masino del XI secolo, è su una collina con una posizione strategica che domina il territorio, dall’1988 è del FAI; all’esterno un labirinto botanico dove perdersi, il secondo più grande d’Italia, percorriamo una bella strada di pietre di fiume che circonda le mura, con l’Africa Twin ci infiliamo dappertutto.
Arriviamo a lago di Viverone, anche lui di origine morenica, con ancora palafitte sotto l’acqua, segno di insediamenti antichi, per pranzo siamo alla trattoria dei Pescatori, frazione Masseria: cibo tipico piemontese, diversi antipasti, agnolotti, fritto misto. Dopo pranzo osservo l’altro versante del lago con binocolo Nikon Sportstar EX 8X25 waterproof: tutto è pacato, solo qualche paperella.
Intanto papà guarda dal telefonino Blackview (perfetto per la moto, è un IP68, acqua e urti non sono un problema) l’applicazione Connet Garmin dove è riportato il giro che stiamo seguendo dal Garmin 276 CX montato sulla moto, indispensabile nei tratti off.
Dall’app si può anche monitorare il battito cardiaco rilevato dall’orologio Fenix 5 in ogni momento del giorno e della notte, interessante scoprire come passando da strada a offroad il cuore passi da 80/90 a oltre 120/140 battiti, è utile avere tutto connesso e condiviso.
Anche la fotocamera Nikon Z50, una nuova mirrorless molto compatta ma con la qualità di una reflex, con l’app Snapbrige rende possibile scaricare le foto sullo smartphone e girarle ai nostri amici che le vogliono subito ricevere, papà oltre a scattare le foto all’Africa Twin ne ha realizzate ai nostri amici con le Honda Dominator, anche lui ne aveva avute due e gli ricorda quando viaggiava con la mamma.
In questo anfiteatro morenico sembra che ci sia un altro mondo da scoprire, quasi protetto dall’esterno, siamo sulla via Francigena, zona Piverone, molto stretta, tortuosa e ripida: passiamo silenziosi vicini a vecchie case, vigneti di erba, luce: tutto pare lasciato li come molti anni fa, un paradiso. I nostri amici di Over 2000 Riders sono molto bravi, conoscono i luoghi più nascosti di queste terre, sempre però nel pieno rispetto del territorio e segnaletica, tutti ci salutano.
Per gli appassionati stradisti, da queste parti c’è anche uno dei più famosi percorsi ricchi di curve, da Mongrando a Ivrea: occhio però, che la strada va pennellata, non trasformata in una pista!
Ma ora…. cosa vedo! Siamo in Perù? Ebbene sì, la nostra moto attraverso un bosco disperso ci porta in un allevamento di lama in compagnia di pecore: non avrei mai potuto vedere tutto questo se fossi restato a casa, merito del mio papà e della sua moto che non conoscono ostacoli, non vedo l’ora che mi porti a scuola, i miei compagni non ci credono mai quando vado in moto, se poi scoprono che ho studiato facendo un viaggio, dove tutto sembra vicino senza barriere, si sentono i profumi della collina, io la sento la differenza dell’aria, sono ancora piccolo e sensibile ai cambiamenti...
Questa nuova Africa Twin Adventure Sports CRF 1100L DCT ha delle belle maniglie che si adattano anche alle mie manine e sono comodissimo, con il motore così fluido e la cambiata automatica non faccio nessuna fatica a tenermi, questa moto ti fa scoprire ogni luogo: a me piace lo sterrato e in due si va bene ovunque. Poi, non essendoci leva frizione, la mano sinistra di papà è sempre pronta per stringere la mia, è tanto bello! Forse un giorno lo farò con la mia ragazza!
Siamo sulla via del ritorno, ancora una sterratina intorno al castello ducale di Agliè, oltre 8 secoli di storia, più di 300 stanze con arredi di pregio, una raccolta di quadri e reperti archeologici unici, all’esterno alberi secolari e diverse serre, nel 1939 è passato dai Savoia allo stato italiano, una meta regale da non perdere!
Andiamo verso Rivarolo, sulla via di casa, mamma e mio fratello Stefano ci aspettano, oggi nessuno mi dirà che non ho studiato: è stato papà a portarmi, la nostra Africa Twin è stato il mezzo per farci vivere bene insieme, ho visto posti nuovi, ho imparato cose nuove di storia e geologia.
Spero che tutti i papà si ricordino sempre, quando andranno in moto con gli amici, che a casa ci sono sempre un bimbo e una mamma che li aspetta!
I consigli di papà:
E’ importante ricordare che il trasporto di minori è consentito sopra i 5 anni senza ausili sulla sella, sempre però assicurandosi che il bimbo sia ben stabile ed equilibrato con i piedini perfettamente appoggiati alle pedane, e non penzolanti dalla sella, in grado di mantenersi alle maniglie predisposte della moto o al guidatore.
Consiglio per una maggiore sicurezza un bauletto con schienale o un borsone da moto come la nostra Cargo della GIVI 40L, molto capiente e davvero waterproof, così il bimbo viaggia in maggiore sicurezza senza rischi che cada all’indietro, non dimentichiamoci di affrontare la maggior parte del trasferimento in mattinata, dopo pranzo e nel pomeriggio i bimbi possono addormentarsi con maggiore facilità, quindi diventa pericoloso, capita anche da adulti è bene sempre tenere presente il fattore orario e quantità d’ore di viaggio.
L’abbigliamento da bimbo è importantissimo, la taglia del casco deve essere quella esatta, si vedono bimbi in moto con i vecchi caschi dei papà fuori misura, noi avevamo il BELL RS-2 RALLY TITANIUM taglia M, è un integrale ed è sempre sicuro, con la seconda visiera scura all’interno anche con il sole non necessita di occhiali, il casco va sempre ben allacciato, e verificata la corretta chiusura prima di partire.
Per la giacca sono poche le aziende che producano taglie da bambino, ma IXON si prende cura dei nostri figli: avevamo la Sprinter Kid, misure disponibili dai 6 ai 14 anni, membrana impermeabile traspirante con trapunta invernale asportabile, protezioni su gomiti, spalle e paraschiena: insomma una giacca con le stesse caratteristiche qualitative di quelle per i grandi.
Come scarponcino l’ IXON il BULL WP waterproof che protegge bene malleolo e parte anteriore - posteriore del piede, chiusura ATOP dei lacci, un sistema rapidissimo ed efficace, la suola Michelin assicura perfetto grip sia sulle pedane che su terreni umidi.
Chi vorrà ripetere la nostra avventura potrà farlo guidato dagli amici di Over 2000 Riders, che hanno già diversi viaggi in programmazione, comprese le mitiche HAT 2020, percorsi strada e offroad per tutti i gusti da soli o in due.
Ciao amici di Moto.it, anche io un giorno verrò in moto con voi, e dite ai vostri papà di vestirvi con l’abbigliamento adatto, e massima prudenza!
Ci vediamo a Motodays dal 17 al 19 aprile, il mio papà vi racconterà il nostro viaggio!
Simone e Fabrizio Gillone
Abbigliamento bimbo
Casco: BELL RS-2 RALLY TITANIUM
Giacca: IXON SPRINTER KID
Stivaletto: IXON BULL WP
Guanti: Progrip
Abbigliamento adulto
Cascho: BELL MX-9 Adventure
Tuta: Honda/Alpinestars ANDES V2 DRYSTAR
Stivali: Honda/Alpinestars Toucan Boo
Guanti: SPIDI G-CARBON
Accessori viaggio
Garmin 276 CX
Borsone Cargo Givi Waterproof 40L
Borsa serbatoio Givi 15 L