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Da San Pedro de Atacama procediamo verso sud, lungo le dritte strade desertiche cilene. L’afa incessante e la sabbia chiara al lato della carreggiata indicano l’arrivo alla famosa "mano" del deserto di Atacama che da lontano ci saluta già, spiegando le sue cinque enormi dita al cielo. Ci incamminiamo verso Taltal. Annoiati dalla monotonia del paesaggio, decidiamo di deviare verso la Ruta 1, e in poco tempo ci ritroviamo sulla costa. Qui l’odore del mare ci assale piacevolmente, ma purtroppo la strada non è delle migliori: le numerose pietre di grandi dimensioni e i cumuli di sabbia che invadono il tragitto ci costringono al ritiro. Arriviamo a Taltal al tramonto, dopo più di 800 chilometri e dodici ore di moto! Siamo esausti, ma felici di aver rivisto il mare dopo tanto tempo. La strada verso La Serena non è certo la più panoramica che il Cile possa offrire. Tuttavia, quando si ha a che fare con viaggi così lunghi, qualche tappa di trasferimento, per quanto noiosa possa essere, diventa necessaria.
Il giorno seguente abbandoniamo il Cile attraverso il Paso Agua Negra. Stavolta il paesaggio è a dir poco sorprendente: i colori luminosi dei monti si mischiano al biancore cristallino dei ghiacciai, mentre la polvere della strada di ghiaia ci porta nuovamente in Argentina, fino a San Josè de Jachal. Ci rimettiamo in sella, stavolta verso Mendoza, e il profumo di empanadas ci coinvolge nuovamente. Il meteo non è dei migliori, ma abbiamo tempo sufficiente per camminare lungo viali alberati e auto d’epoca.
Si riparte alla volta del Cile, direzione Santiago. Ormai le zone di frontiera non ci fanno più paura, ci muoviamo con destrezza tra sportelli e scartoffie, e in men che non si dica saltiamo di nuovo dall’altra parte. Stavolta ci accoglie un lungo serpente d’asfalto, il Paso Cristo Redentor, che in pochi chilometri ci riporta alla calda estate cilena. La città è sempre più vicina, e gli imponenti grattacieli ci danno il benvenuto in una frizzante metropoli. Sostiamo qui cinque giorni, ne approfittiamo per riposarci e per portare Motorbye in BMW per qualche piccola manutenzione, ma naturalmente non ci facciamo scappare il meglio della capitale: gli ottimi pranzi del mercato centrale; la Plaza de Armas, dove i bambini giocano allegri nelle fontane; le innumerevoli file di bandiere del Palacio de la Moneda, che sfoggiano fiere al vento i loro tre colori; il piccolo castello del Cerro Santa Lucia, che si erge orgoglioso in mezzo alla distesa di grattacieli, fiero di difendere la sua autenticità storica; le originali stanze della Chascona, celebre abitazione del poeta Pablo Neruda...Raggiungiamo anche Valparaiso, e ci regaliamo un gelido tuffo nel Pacifico, in compagnia di foche e gabbiani.
Tutto procede secondo i piani e non potremmo chiedere di meglio. Finalmente brindiamo alla fine del nostro primo mese di viaggio on the road! Ma il cammino verso Ushuaia è ancora lungo. Da qualche giorno abbiamo raggiunto la Patagonia…ma questa è un’altra storia e, come si dice in televisione, lo scoprirete nella prossima puntata!
Michele e Valentina - Motorbye