Planet Explorer 12: Malta, Day 1

La carovana di Planet Explorer è stata ferma un anno e, dall’Australia, ha fatto rientro nella vecchia Europa. Stessa moto, una Honda Africa Twin e sempre di un’isola si parla ma che, rispetto al continente oceanico, è decisamente più ridotta
9 gennaio 2019

DAY 1: La Valletta
La carovana di Planet Explorer è stata ferma un anno e, dall’Australia, ha fatto rientro nella vecchia Europa. Stessa moto, una Honda Africa Twin e sempre di un’isola si parla ma che, rispetto al continente oceanico, è decisamente più ridotta. Per la 12esima edizione di Planet siamo venuti a Malta, una piccola perla del mar Mediterraneo incastonata fra la Sicilia, che dista appena 80 chilometri, e le coste del nord Africa situate a 300 chilometri di distanza. Grande poco più dell’Elba ma con una popolazione che sfiora il mezzo milione di abitanti, Malta non è un’isola a se stante, bensì un arcipelago di 5, fra isole e isolette, la cui ricchezza, il suo più grande patrimonio culturale è la sua storia fatta di tante dominazioni che hanno contribuito a donargli una identità poliedrica disegnata in una architettura decisamente coloniale.

I primi abitanti risalgono al neolitico, quindi parliamo di 5.000 anni fa, e pare provenissero proprio dalla Sicilia.
Nei millenni successivi si sono succeduti fenici, cartaginesi, romani, bizantini e persino vandali e visigoti seguiti nel nono secolo dagli arabi. Un vero e proprio crocevia multietnico, un avamposto preso di mira per la sua straordinaria posizione strategica. Ma nonostante guerre e assedi, razzie e scorribande, pochi luoghi al mondo possono vantare un’influenza del genere soprattutto nell’architettura. Poi c’è stata la Malta dei Cavalieri, quella dei Grandi Maestri dell’Ordine che hanno contribuito con le loro tante gloriose battaglie ad accrescerne il fascino ed il mistero.

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Noi che siamo figli del terzo millennio ci presentiamo a Malta in sella ad una Africa Twin, un mezzo ideale per I grandi viaggi ma anche per muoversi con una certa agilità nel caotico traffico dell’isola.
Il primo giorno lo dedichiamo alla capitale, La Valletta, inziando la visita nella co-cattedrale di St. John, il primo esempio di sintesi completa del primo barocco al cui interno si trova uno dei più grandi tesori dell’isola, un’opera del Caravaggio, la prima realizzata direttamente sul sito dallo straordinario artista milanese invitato nel 1603 proprio dal Grande Maestro Alof de Wignacourt. A poche centinaia di metri, sempre per restare in tema di cavalieri, si trova il Palazzo dei Grandi Maestri la cui armeria offre una delle più ampie collezioni al mondo di armi ed ospita anche la sala delle armature, un piccolo frammento di storia dove pure i nostri mastri italiani hanno dato il loro bel contributo. I giardini Barrakka sono posizionati sulle mura meridionali de La Valletta e a parte la vista suggestiva sul Grand Harbour sono famosi per i colpi di cannoni che vengono sparati ogni giorno, alle 12 e alle 16.

Sicuramente bella e affascinante, La Valletta è però stretta in una morsa di traffico che si allenta solo in tarda serata. Le strade hanno l’asfalto consumato e sono liscie come vetrate e, se non fosse per il controllo di trazione attivato dalla mappatura urban, con la nostra Africa Twin avremmo fatto fatica ad aprire il gas. Il sole scompare dietro le nubi, il tramonto è intenso, le luci della città iniziano a brillare. E’ il momento di farci un piccolo dono, scendere di sella e lanciare il nostro drone a scoprire da vicino uno skyline davvero carico di storia.

Testo e foto di Luca Bracali

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