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Più affascinante, quanto meno per l’aspetto architettonico e per la squisita gentilezza delle persone. Atterriamo a Terceira, e ci troviamo più o meno al centro dell’arcipelago dove le isole si stringono l’una all’altra: ma è proprio qui che si parla di storia, nel suo capoluogo, Angra de Heroismo, prima città europea sorta nell’Atlantico.
La presenza dei portoghesi alle Azzorre iniziò nel 1427, con l’arrivo delle prime caravelle approdate nelle isole di Santa Maria e San Miguel, che diede l’avvio al progressivo popolamento delle nove isole che sono sempre state un crocevia di corsari e pirati, proprio perchè si trovavano nell’asse di navigazione atlantica tra Europa, Oriente e Americhe.
La nostra prima sosta sarà alle piscine naturali di Dos Biscoitos, formatesi in seguito ad un'eruzione vulcanica e adiacenti al mare. Se non fosse che è un luogo già adibito ad ospitare il turismo, con camminatoi in asfalto e scorrimani in acciao inox, sarebbe straordinariamente suggestivo. Ed arrivati a fine mattinata una sosta obbligatoria è al ristorante Caneta, che sicuramente val bene una visita alle Azzorre tanto sono squisite la cucina e la gentilezza del personale.
Un consiglio quasi obbligatorio è quello di assaggiare i vari piatti della cucina tradizionale portoghese con influenza isolana, che consistono essenzialmente in carne di maiale e di vitello, quest’ultimo cotto per svariate ore a fuoco lento finchè non diventa un deliziosissimo stufato. E da quanto ci è piaciuto il cibo, la sera dopo ci siamo tornati per fare un bis!
Una densa nebbia avvolge a tratti la parte interna dell’isola, e spostarsi in moto non è sempre facile, soprattutto in quelle zone dove gli alberi disegnano le curve.
Ponta do Raminho Miradouro è il culmine di tutto ciò: una sorta di foresta pluviale, quasi impenetrabile, che rappresenta la naturale bellezza di uno dei luoghi più verdeggianti del nostro pianeta.
Pochi chilometri ci separano da Algar do Carvão, dove un cono vulcanico formatosi in seguito a due eruzioni è la sommità di una grotta che scende per 90 metri fino a raggiungere un laghetto.
Le pareti sono ricoperte di stalattiti in silice, con la più alta densità di qualunque grotta europea. Uno spettacolo da togliere il fiato.
Testo e foto di Luca Bracali
Video Laura Scatena