Planet Explorer 17 Portogallo: day 3

La prima emozione della giornata la viviamo subito al risveglio, quando i primi raggi di luce si affacciano dalla porta di ingresso facendo brillare la valle che circonda Mondim de Basto. La pioggia sembra finalmente essere scagionata ma non gridiamolo a voce troppo alta, per cui il tempo di una colazione in relax e poi pronti a saltare di nuovo in sella alla nostra Africa Twin!
13 gennaio 2025

DAY 3: Mondim de Basto – Ponte de Lima (km. 225 effettivamente percorsi)
Ma non seguendo il programma previsto che non avrebbe riempito tutte le ore di viaggio, bensì facendo due piccole aggiunte suggerite da Katia Dal Magro, una autentica cacciatrice di location suggestive, che si è prodigata nel consigliarci due mete che avrebbero avvalorato il viaggio, una in particolare.

Quindi partiamo subito per Caminha, località costiera famosa per le sue spiagge che raggiungiamo in un’ora e mezzo dopo aver percorso 150 chilometri quasi tutti autostradali. Lasciamo ovviamente la moto al parcheggio e ci incamminiamo per praia do Camarido e praia de Moledo e Cristelo, spiagge lunghissime, di fine sabbia bianca, e circondate da un ambiente un po’ selvaggio che ne accresce ulteriormente il fascino, pensando oltretutto che siamo a pochissimi chilometri dal confine con la Spagna.

La perla di Caminha però non si trova nelle sue spiagge, bensì di fronte, in mare, in quell’oceano Atlantico spesso furioso ma dal fascino irresistibile. Ed è a meno di un chilometro dalla costa che sorge un isolotto dove risiede un forte, Forte Insua edificato per scopi religiosi e costituito da grandi mura, antiche cappelle e bastioni risalenti al XIV secolo. E credetemi sorvolarlo con il drone è un piacere assoluto per gli occhi!

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Terminati i 40 minuti di batteria del drone e dopo aver fatto ogni sorvolo possibile, decidiamo di rientrare al parcheggio per andare a conoscere la nostra prossima meta che dista circa una quarantina di chilometri circa da Caminha.

Il punto di arrivo è Viana do Castello, ma saliamo su di un colle trovandoci, come ieri, nuovamente in una posizione sopraelevata che domina un paesaggio di grande impatto, citato anche da National Geographic, ma che è niente in confronto a ciò che abbiamo visto ieri sulla cima del monte Farinha. E’ qui che sorge il santuario di Sanzia Luzia, una massiccia struttura che colpisce per la sua architettura romanico bizantina dalla quale spiccano gli imponenti rosoni che sono i secondi più grandi in Europa. L’unico rammarico sono i lavori di restauro alla facciata principale che ne deturpano momentaneamente l’originale bellezza. E di nuovo in sella alla nostra Africa Twin che, con un setting appropriato delle sospensioni, digerisce benissimo le asperità di un asfalto irregolare dove i sanpietrini tendono sempre a dare quel senso di instabilità specialmente in curva.

L’ultima tappa, che avrebbe dovuto essere l’unica della giornata, nel mio immaginario era piuttosto banale perché, pur bello che fosse, si trattava sempre di un ponte. Giunto di fronte a Ponte de Lima sono rimasto con gli occhi sbarrati, ed assieme a Pont du Gard in Francia, è la costruzione più bella di questo genere che abbia mai ammirato. Immaginate un ponte costruito dai romani nel XIV secolo lungo 227 metri, con 24 archi di cui 5 ancora originali dell’epoca romana e che, in periodo medioevale, rappresentava la tappa di passaggio obbligatoria per i pellegrini che volessero intraprendere il percorso portoghese verso Santiago de Compostela.


Testo di Luca Bracali
Fotografie di Luca Bracali ed Ernesto Mangone
Video ed editing di Ernesto Mangone

Vedi anche

Argomenti

Ultime da Viaggi