Planet Explorer 17 Potogallo: day 1

Cari amici di Planet Explorer pensavate ci fossimo dimenticati di voi? E’ vero che nel 2024 abbiamo saltato il nostro consueto appuntamento ma, per rimediare in fretta, non abbiamo nemmeno atteso la metà di gennaio per salire di nuovo in sella partendo così per la nostra 17esima edizione!
11 gennaio 2025

DAY 1: Porto – Braga (km 155 effettivamente percorsi)
La meta prescelta è stata il Portogallo che, specie nella parte nord dove siamo approdati giusto l’altro ieri, non è una regione propriamente consigliata in inverno ma a noi, che non piacciono le cose troppo facili, è stato un ulteriore motivo di orgoglio. Fedelissimi ad Honda, un marchio con il quale abbiamo realizzato ben 11 edizioni ne abbiamo così aggiunta un’altra, in più tornando alla guida della gloriosa Africa Twin che avevamo abbandonato nel 2023 in favore della nuova Transalp.

Il tour di quest’anno è stato selezionato da una cara amica, Ilaria Bonfante, italianissima ma residente a Porto e guida assai esperta non solo del Portogallo e delle Azzorre, ma di una buona parte delle località più affascinanti del nostro Pianeta. Le avevo chiesto un itinerario che non fosse troppo lungo perché le ore di luce a gennaio sono poche mentre le riprese da fare sono sempre molte, ed ecco che è venuto fuori un percorso che, anche a detta del dealer Honda locale, è davvero molto interessante, ricco di contenuti storici e naturalistici.
E con tante belle strade disegnate ad hoc per la moto!

Ovviamente il nostro viaggio inizia da Porto, città che da in parte il nome alla nazione ed è il capoluogo dell’intera regione. Fatta un po’ a saliscendi come Madeira, Porto si sviluppa lungo le rive del fiume Douro e fra i ponti che collegano le due sponde, il più famoso è il ponte Maria Pia, dedicato all’allora regina del Portogallo e progettato dal celebre architetto francese Gustave Eiffel. Ma anche nel suo interno Porto è davvero una piccola chicca fatta di casette colorate e tante chiese fra le quali spicca in maniera solenne la cattedrale Sé, la principale chiesa cattolica della città costruita nel XII secolo come chiesa fortezza che presenta una struttura originale in stile romanico.

Non abbiamo iniziato nel migliore dei modi il nostro Planet, il cielo è grigio plumbeo e una pioggerella incessante ci accompagnerà per quasi tutto il giorno. Lasciamo così Porto passando nell’area più rurale per osservare i vigneti che danno vita ad uno dei vini più conosciuti al mondo, autentico simbolo della città dalla quale ha ereditato il nome.

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In circa mezz’ora di strada raggiungiamo Guimaraes, nella regione del Minho, la più settentrionale e verde dell’intero Portogallo. Nel corso del XII secolo, Alfonso Henriques proclamatosi primo Re del Portogallo, trasferì la capitale proprio a Guimaraes. Il gioiello della città è sicuramente il suo castello che si erge su una collina, una roccaforte granitica costruita nel X secolo per contrastare gli attacchi dei Mori e dei Normanni. E secondo la tradizione nacque proprio qui il primo Re portoghese, il già nominato Alfonso Henriquez. A poche centinaia di metri si innalza il palazzo Paco Dos Duques risalente al 1420 e si tratta del più grande palazzo medioevale meglio conservato dell’intera nazione.

Inizia a farsi buio ed abbiamo ancora da raggiungere la nostra ultima tappa. Nonostante la pioggia a tratti si intensifichi, la protezione offerta dal cupolino dell’Africa Twin mantiene sempre un ottimo riparo anche nella parte superiore del casco, mentre la mappatura Touring ci consente di viaggiare in tutta sicurezza: potenza limitata, buon freno motore e abs attivo.
E così che in altri 30 minuti circa arriviamo alla nostra tappa finale, la città di Braga, fortemente influenzata dal cristianesimo già nel IV secolo dopo Cristo tanto da avere un centro storico adornato di molte chiese e di alcuni palazzi settecenteschi. Braga, oltre a vantare la cattedrale più antica del Portogallo ospita nelle sue colline quello che è chiamato il Santuario Do Bom Jesus Do Monte, considerato da molti il colle del calvario più maestoso d’Europa preceduto da una meravigliosa scalinata di 573 gradini. Veramente qualcosa di unico.

Testo di Luca Bracali
Fotografie di Luca Bracali ed Ernesto Mangone
Video ed editing di Ernesto Mangone

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