Planet Explorer 6, Norway: Day 1

Planet Explorer 6, Norway: Day 1
La voglia di viaggiare non manca, la fantasia ancora meno ed ecco che a nemmeno tre mesi dalla conclusione di Planet Explorer 5 Marocco, Luca Bracali è di nuovo in sella per dare vita alla sesta edizione di Planet Explorer. Seguitelo su Moto.it!
3 marzo 2015

DAY 1: Tennevoll - Bardufoss - Sandsletta, 350 Km

La voglia di viaggiare non ci manca, la fantasia ancora di meno ed ecco che a nemmeno tre mesi dalla conclusione di Planet Explorer 5 Marocco, siamo di nuovo in sella per dare vita alle sesta edizione di quello che è diventato un vero e proprio format del viaggio live.
Due sono le grandi novità aggiunte in questo viaggio-avventura, due vere e proprie chicche che lo rendono sicuramente originale, un po' fuori dai luoghi comuni. Il primo è la scelta del mezzo, non una moto stavolta, ma uno scooter. E non uno scooter a caso ma un mezzo del tutto particolare, il primo scooter al mondo omologato a 4 ruote! Con il Quadro4 si apre sicuramente un capitolo nuovo nella storia della meccanica motoristica e anche della sicurezza, un mezzo agile quanto una moto ma che offre la stabilità di un quattro ruote. E noi, per dimostrare quanto la sicurezza non sia un gioco da ragazzi, abbiamo scelto per questo inedito modello "made in Switzerland", uno dei luoghi più belli quanto impegnativi a livello di fondo stradale. Per farvela breve siamo venuti in artico, diverse centinaia di chilometri a nord del circolo polare, in quell'angolo naturale di Norvegia che si chiama isole Lofoten.

Un progetto iniziato 3 anni fa quando abbiamo visto per la prima volta in fiera questa strana creatura, bella ma impossibile. Bella perché lo è sotto molti aspetti, impossibile perché la sua uscita ufficiale sul mercato continuava a tardare. Difficile immaginare la gioia quando Tor Lyngmo mi ha scritto per dirmi che un container proveniente da Taiwan era stato scaricato dal corriere proprio nel parcheggio del suo hotel a Tennevoll, una paesotto sperduto nel profondo nord della Norvegia. Ma è qui che si viene per partecipare all'Arctic Ice Festival ed è sempre qui che si possono ammirare, in una meravigliosa posizione fronte-lago, le aurore boreali. Aprire la cassa alle 23 della sera è stato il primo di tanti sacrifici, scoprire che mancava l'acido solforico della batteria è stata la prima delusione. Planet Explorer non conosce soste, va avanti comunque e, grazie alla collaborazione e alla disponibilità delle persone, abbiamo messo in moto il veicolo con solamente con un'ora di ritardo sulla tabella di marcia. Lasciamo il Fjellkysten Hotel (www.fjellkysten.com) attorno alle 10 per dirigersi poco più a nord, in uno di quei luoghi che almeno una volta nella vita dobbiamo visitare. Il Polar Park non è uno zoo, è un rifugio della fauna artica, dove vivono in una quiete assoluta, ed in un freddo da freezer, decine e decine di animali endemici di questo angolo di mondo.

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Dalle alci ai bue muschiati, dalle volpi artiche agli orsi bruni passando per le linci, per finire con uno fra i più scettici ed intelligenti animali che esistano in natura: il lupo. O meglio i lupi visto che in totale sono nove di cui cinque cuccioli di quasi 10 mesi di vita. Lo scopo di questo parco è quello di avvicinare i bambini, ma anche gli adulti che vivono nelle città, per far loro capire quanto certi animali non siano aggressivi e di saper preservare la natura in ogni sua forma, usando un minimo di buon senso. Per chi non ha timore degli animali c'è la possibilità di vivere un'esperienza indimenticabile. Lo chiamano "wolf kiss" e state pur certi che se riuscirete a mantenere la calma durante quei piacevoli ma interminabili istanti, beh porterete a casa un carico di emozioni che non ha eguali al mondo...

Ma raggiungere il Polar Park con uno scooter a 4 ruote e senza gomme chiodate è un'impresa di non poco conto: dalla strada secondaria che porta al parcheggio alle viuzze interne è tutto lastricato da una spesso strato di ghiaccio. Difficile descrivere la sensazione che si prova ad entrare in curva, e addirittura in lieve piega, e rimanere in piedi! Le ruote anteriori mantengono una certa aderenza, le posteriori, vista la trazione, scivolano che è una meraviglia, portandoci costantemente in derapata. Sembra di essere ad un corso di pilotaggio di ice-drifting! Al nord, in periodo invernale, le giornate durano poco, troppo poco per restare ancora.

Luca Bracali

Il video

 

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