Planet Explorer 7 in Vietnam. Day 4, Hoi An

Il bello del Vietnam è anche la sua poliedricità. Mare e montagne, pinnacoli e villaggi remoti, popoli ed etnie. Viaggio ed avventura. Ma non solo quella, non un'avventura mirata all'autocelebrazione, quanto piuttosto una scoperta interiore che possa arricchire la nostra sete di conoscenza
8 giugno 2015

Hoi An è la puntata di oggi, un luogo in netta contrapposizione a quanto vissuto a Sa Pa, una città del passato che vive perfettamente nel presente, restando in equilibrio con la sua storia e le sue tradizioni. E tanto per mantenerle ancora più integre, da poco è giunta un'ordinanza locale che vieta tassativamente il passaggio di qualsiasi mezzo a motore, quindi inclusi scooter e motorini, nel suo centro storico, sia al mattino che al pomeriggio, fino a tarda sera, dopo le 21.30, quando ormai la magia del luogo di spegne assieme alle sue luci e ai suoi mille riflessi. Sicuramente questa città è a misura di Vespa e, per sentirci ancora più liberi, togliamo pure il portapacchi anteriore, indossando però sempre il casco, così, oltre alla sicurezza, ci aggiungiamo anche un tocco di originalità!

Hoi An ci racconta tanto dei suoi grandi trascorsi, quando nel I secolo era addirittura il porto più grande di tutto il sud-est asiatico. Nel 1999 è entrata di diritto a far parte del patrimonio Unesco proprio per l'ottimo stato di conservazione del suo porto commerciale, ma anche per la caratteristica alquanto rara in cui l'architettura tradizionale si integra, quasi fondendosi, con l'influenza stilistica straniera. E l'esempio sicuramente più evidente ed apprezzato è il ponte giapponese, l'unico ponte coperto al mondo al cui interno si trova un tempio buddista. E poi pagode, case di mercanti, porticati francesi e case tegolate in legno, decorate con tavole laccate. Ad Hoi An si gira benissimo anche a piedi, il centro è a misura d'uomo ed ha un fascino tutto particolare, un luogo un po' alla Terziani se mi consentite il paragone, mistico, dove si respira profondamente il profumo di Asia vera. Ma questo solamente al mattino, attorno alle 5.30, con il sorgere del sole, quando il mercato del pesce e della frutta si anima dei suoi indaffaratissimi viet intenti a vendere e comprare. Poi tutto cambia, il fascino dell'architettura resta, ma si svegliano anche i turisti.

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Hoi An è un giro di giostra, un luogo incredibile anche per questo, capace di trasformarsi al tramonto in uno spettacolo romantico e suggestivo fatto di luci, colori e mille riflessi. Le calme acque dell'Hoai iniziano a movimentarsi sempre di più, decine di barchette e centinaia di lanterne rosse accese scivolano lentamente fra le acque, infiammando letteralmente la scena. Per almeno due ore la città si muta di volto, presa d'assalto da migliaia di turisti e moltissime sono le coppie di sposi vietnamiti che scelgono questa destinazione per il loro album di ricordi. Nonostante sia un piccolo teatro che ha molto del fiabesco, tutto si svolge in un'atmosfera di serenità, sicuramente piacevole da vivere. Hoi An non delude nemmeno nella gastronomia, ci sono decine e decine ristoranti e tutti molto caratteristici, sia nello stile che nel gourmet. E come abbiamo già detto all'inizio di Planet, che per i vietnamiti il cibo è cultura, non manca certamente da gustare il secolare Cao làu a base di noodles e nemmeno le "cooking class" dove ai turisti si insegna la cucina etnica.
Gli unici un po' delusi alla fine siamo stati noi dopo che ci hanno cacciato la nostra Vespa dal centro storico alle 15 del pomeriggio senza farla rientrare fino alle 21.30, quando le luci della città e del ponte giapponese si spengono. E visto che non potevano mancare certe scene nel nostro live-tour, la mattina dopo, alle 4.45, eravamo già pronti a salire in sella!

Testo e foto di Luca Bracali
Video di Laura Scatena

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