Planet Explorer 7 in Vietnam. Day 1, da Vinh Puch a Hanoi

Planet Explorer fa tappa in Vietnam in sella ad una Vespa 125 Primavera ritirata proprio alla fabbrica di Vinh Puch
4 giugno 2015

Nemmeno 3 mesi fa salutammo gli amici di Moto.it dalle isole Lofoten augurandoci di rivederci presto e, per non mancare una promessa, siamo tornati in sella, ma dall'altra parte del mondo!


Fra i 6 continenti del nostro pianeta l'Asia è sicuramente il più bello da visitare per la sua eterogeneità di popoli, culture, ma anche di paesaggi. E il progetto Planet Explorer, che fa della scoperta e della conoscenza uno dei suoi punti focali, non ha certo resistito al fascino del Vietnam, cuore pulsante dell'Indocina, paese aperto al turismo ma non da tutti conosciuto. E per essere originali, per cercare il viaggio ma non a tutti i costi l'avventura, abbiamo deciso di scegliere, per questa settima edizione, un mezzo assai speciale: la Vespa! Perché proprio la Vespa direte voi? Per due ragioni in particolare, la prima per portare una fetta di Italia nel mondo, quell'icona che è un po' il simbolo del nostro "made in Italy" ma che da oltre mezzo secolo esprime libertà e movimento. Poi, perché proprio a Vinh Phuc, alle porte di Hanoi, sorge il terzo polo produttivo di Piaggio, un'azienda che dà lavoro ad oltre 800 dipendenti e che sforna ogni giorno 500 nuovi mezzi, fra vespa e scooter per il mercato del sud-est asiatico. E non dimentichiamoci che uno dei presidenti della repubblica socialista del Vietnam, tal Nguyen Minh Triet, in gioventù riparava le vespe!


Il mezzo scelto per questo viaggio è la Primavera 125, un modello che ha in sé due anime: quella progettuale italiana e quella costruttiva vietnamita, fondendo così due valori in un prodotto premium, assolutamente identico per i due mercati.


E poi il Vietnam, un Paese che racchiude in sé un fascino tutto proprio, un luogo meraviglioso che sa evocare storia e passioni. Uno stato in fortissima crescita economica ma che ha saputo mantenere perfettamente integra la propria identità storica ma anche antropologica, con un caleidoscopio umano e linguistico che si compone di oltre 50 etnie.


Il nostro viaggio parte proprio da Vinh Phuc, dalla sede Piaggio, balzando in sella ad una Primavera appena fresca di giornata! Il primo trasferimento non è certo impegnativo a livello chilometrico, poco meno di un'ora per raggiungere il centro di Hanoi, ma lo è molto di più a livello mentale, di attenzione, visto che arrivare dall'Europa e catapultarsi su una Vespa nel traffico della capitale vietnamita non è un'impresa di poco conto! Oltre 6 milioni di abitanti vivono della sola Hanoi con un parco circolante, fra moto e scooter, di 4,5 milioni di veicoli a due ruote. Che si sparpagliano in mezzo alle strade come uno nugolo di formiche rosse in preda ad una scarica di DDT! E con l'aggiunta di uno strombettio continuo di clacson che ti fa perdere subito l'orientamento. Semmai uno l'avesse trovato...


Hanoi fu fondata con il nome di Thang Long che significa dragone ascendente, un'immagine che sicuramente si addice all'intero paese che è cresciuto in tutto: dalla tecnologia al turismo. Il "Good morning Vietnam" degli anni '90 deve essere stato un altro segno propiziatorio e, mentre molti Paesi sentono e soffrono la crisi, pensate che il Vietnam in dodici anni ha più che triplicato l'afflusso di turismo, passando dai 2 ai 7 milioni di visitatori, un merito che va spartito fra l'estrema cordialità di questo popolo ed il fatto che non abbia nessuna ramificazione con il terrorismo internazionale, risultando così una delle mete più sicure da visitare. Sono molte la nazioni che dovrebbero prendere esempio in questo dal Vietnam.


Noi che ad Hanoi siamo solo di passaggio e per di più in sella ad una Vespa, apprezziamo anche l'arte di strada ed il muro di ceramica che corre lungo l'argine del fiume Rosso, voluto da un giornalista stanco di camminare lungo quel triste blocco di cemento, è divenuto con i suoi 4.5 km. il più grande mosaico in ceramica della terra!


E visto che in Vietnam il mangiare è un vero e proprio fatto culturale, e noi che da quando siamo atterrati non ci siamo fermati un secondo, pensiamo ad una sosta per la cena a Casa Italia che, oltre ad essere un autentico museo dedicato alla Vespa e alla sua storia, è anche un raffinato punto di ristoro. La prima puntata di Planet non poteva concludersi in modo migliore!

 

Testo di Luca Bracali

Foto di Luca Bracali (paesaggi e natura), Nadia Ballini e Anna D'Eamo (dinamiche Vespa)

Video di Laura Scatena

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