Planet Explorer 8 - Ireland - Day 4

Anche la tappa di oggi sarà abbastanza lunga per essere ambientata in una piccola porzione del nord-ovest dell’Irlanda e, per ironia della sorte, ci troveremo alla fine ad aver percorso esattamente gli stessi chilometri del giorno precedente
18 maggio 2016


“Dal Donegal alle isole Aran e da Dublino fino al Connemara, dovunque tu stia viaggiando con zingari o re, il cielo d'Irlanda si muove con te, il cielo d'Irlanda è dentro di te”. Cantava così Fiorella Mannoia nel 1992 a proposito dell’Irlanda, ma anche del suo cielo, che assieme all’imprevedibilità del meteo è veramente una caratteristica di questa isola.

Anche la tappa di oggi sarà abbastanza lunga per essere ambientata in una piccola porzione del nord-ovest dell’Irlanda e, per ironia della sorte, ci troveremo alla fine ad aver percorso esattamente gli stessi chilometri del giorno precedente. Certo che il Connemara è proprio una zona incredibilmente varia da un punto di vista paesaggistico, tagliata fuori da tutte le altre contee se vogliamo, anche per quell’aspetto così selvaggio e brullo della sua orografia. La configurazione del terreno è apparentemente semplice, con due catene montuose delimitate a nord dal profondo fiordo del Killary Harbour. Per la moto, questa regione è un autentico paradiso: in bassa stagione il turismo è decisamente scarso, e l’asfalto, quasi sempre in ottime condizioni e con un grip elevatissimo, invita a spingere in tutta sicurezza. Per questa tipologia di percorso l’Africa Twin è sicuramente una scelta azzeccata, e anche se personalmente preferiamo il cambio tradizionale per un fatto di abitudine, il DCT ha tutta la sensibilità di cui possiamo avere bisogno sia usandolo in modalità diretta che in sport dove, naturalmente, il cambio di marcia avviene a regimi più elevati. E se comunque non siamo soddisfatti della scelta imposta possiamo sempre intervenire manualmente, inserendo la marcia inferiore o superiore, premendo una delle due levette poste sul blocchetto sinistro dei comandi.

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La nostra prima meta storico-culturale della giornata, che in realtà è pure l’unica, si può considerare una tappa obbligatoria di questa regione. Kylemore è un classico esempio di trasformazione, anche se non propriamente architettonica, quanto piuttosto come destinazione d’uso. Edificata in stile neogotico attorno al 1860 come castello, con l’arrivo della comunità benedettina nel 1920 fu tramutata in abbazia con il ricavato del commercio di cotone di Manchester. Nella più celebre abbazia del Connemara. Ciò che la rende ancora più suggestiva è lo scenario nella quale è incastonata, con una collina alle spalle ed un laghetto limpidissimo sul fronte, con un immenso giardino ed alberi secolari che portano fino alla chiesetta gotica, anch’essa inclusa nella proprietà di tale Mitchell Henry, finanziere nonché parlamentare inglese. Insomma, come a dire che i politici, ovunque si trovino ed in qualunque epoca vivano, riescono quanto meno ad essere filantropi di se stessi!
Pensiamo di pernottare a Rossaveel, una piccola cittadina sulle coste del Connemara, uno dei due principali porti di partenza per le isole Aran, per cui la strada da percorrere è ancora abbastanza. E anche se sono già le 18 del pomeriggio abbiamo ancora 3 abbondanti ore di luce. Ed è sicuramente la costa che rende il Connemara una regione così unica: un labirinto di isolette, strade tortuose, torbiere e colline, dove è davvero difficile distinguere i piccoli loughs delle insenature costiere, con un litorale punteggiato da spiagge di sabbia bianca.

Quello che ci frega però, ma che al tempo stesso darà un senso compiuto alla nostra giornata, è un semplice cartello che indica “Omey Island” a 2 km: e che noi, curiosi per natura, non potevamo far altro che toccare con mano! Il tempo di arrivare per capire la straordinaria bellezza di questa spiaggia, che potrebbe essere un perfetto set cinematografico per un film di Bond o per una puntata di Top Gear. Immaginate uno spiaggione immenso che si estende in ogni direzione, con la sabbia striata a gobba di tartaruga e immersa in una specie di bagnasciuga. La situazione perfetta, quasi surreale, per ogni fuoristradista! Omey island è una cosiddetta isola tidale, ovvero un’isola che con la bassa marea diventa penisola, per cui resta unita alla terraferma: una specie di Mont Saint Michel, insomma, ma molto più selvaggio. Nei momenti di bassa marea lo spettacolo di questo deserto circondato dalle acque è assoluto, e posso garantirvi che percorrerlo in moto è una sensazione che non ha prezzo! Anzi, fosse solo per questa esperienza, l’Irlanda val bene un viaggio! Controllo di trazione disinserito, e gas a manetta! L’Africa Twin, nonostante i pneumatici stradali, veleggia su questa infinita distesa dorata; e i colori di un tramonto che si riflettono sui ristagni di acqua ci fanno capire che stiamo vivendo, sicuramente, il momento più straordinario di questo viaggio…

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