Spagna. Da Valencia a Toledo, 430 Km

Spagna. Da Valencia a Toledo, 430 Km
Dal porto di Valencia fino a Toledo, passando tra le colline della Mancha coi suoi suggestivi mulini a vento, e la verde regione del Rio Cabriel
28 febbraio 2011


Dal porto di Valencia in pochi minuti si è sulla strada principale in direzione di Madrid. Ci si rende conto subito che la viabilità in Spagna, negli ultimi anni, ha subito un notevole miglioramento a scapito spesso del piacere di guidare, almeno per noi motociclisti. Comunque dopo un centinaio di chilometri è giunto il momento di lasciare i rettilinei delle superstrade per imbarcarci in una serie di stradine tortuose che attraversano boschi e colline. Per il pranzo scegliamo una dei bar delle cittadine che tocca il nostro itinerario. In Spagna si mangia tardi, intorno alle 14, e la soluzione tipica sono le “tapas” una serie di spuntini che vanno dai calamari fritti alle salsicce in umido, il vino tinto lo rimandiamo alla cena di Toledo: le strade che ci scodellano sull’altipiano della Mancha richiedono concentrazione. Dopo la bella zona di Rio Cabriel la prima sosta della giornata è presso i mulini a vento di Campo Criptana. Un cartello ci avverte di essere sulla strada di Don Quijote e così impariamo anche come si scrive il nome dell’eroe spagnolo delle illusioni. I mulini più spettacolari, soprattutto per il luogo in cui vigilano sulla pianura apparentemente senza fine, sono quelli di Consuegra. Arriviamo a Toledo poco prima del tramonto. Per la cena scegliamo un ristorante nel centro storico e dopo cena abbiamo prenotato una visita guidata, notturna, con guida parlante italiano che ci accompagnerà, muniti di torce e lampade frontali, alla scoperta della Toledo misteriosa. Aiuto! Domani alle 8 si parte per Segovia.

Valencia


Arrivati al porto di Valencia, da dove prende il via la tappa, si vedono molti riferimenti alla competizione velistica America’s Cup svolta nel 2007 e che ha stimolato il rifacimento completo della zona portuale.
Ciudad de las Artes y las Ciencias, Valencia
Ciudad de las Artes y las Ciencias, Valencia
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Dopo quasi due giorni di nave per sbarcare in Spagna da Livorno, non vediamo l’ora di salire in moto e macinare un po’ di chilometri, per cui limitiamo la visita della città a quello che si vede lungo l’itinerario. Lasciando il porto percorriamo le nuove strade che corrono parallele alla Ciudad de las Artes y las Ciencias, un quartiere avveniristico formato da costruzioni che sembrano basi intergalattiche a ridosso di specchi d’acqua. Percorriamo anche il grandioso ponte, considerato uno dei più eleganti d’Europa e disegnato dall’architetto Santiago Calatrava. Non si dovrebbe lasciare la città senza aver provato la versione originale della paella, il piatto tipico a base di riso e pesce, ma se vogliamo essere a Toledo prima del buio è meglio limitarci ad un veloce cafè con leche.

I mulini

Le colline della Mancha, il grande altipiano centrale, sono punteggiate dai cilindri bianchi dei mulini a vento. Sebbene non più utilizzati, sono stati recentemente restaurati e alcuni trasformati in bar e negozi di souvenir. Nella nostra tappa vedremo quelli più famosi di Campo de Criptana e Consuegra.

Rio Cabriel

Arrivati ad Utiel, dopo aver percorso la strada veloce che da Valencia va in direzione di Madrid, puntiamo a sud-ovest per entrare nella vede regione attraversata dal Rio Cabriel. Le strade si fanno strette e tortuose e raggiungono villaggi sprofondati tra il verde delle valli. Niente a che vedere con il traffico di poco prima, ora ci riappropriamo del piacere di viaggiare. Per raggiungere l’antico ponte romano di Vadocañas ci sobbarchiamo anche una ventina di chilometri di sterrato, ma con il fondo levigato. Nella stagione calda il Rio Cabriel offre una serie di occasioni per rinfrescarsi in piscine naturali o sotto cascate di acqua limpida.
È possibile scendere parte del corso del fiume in gommone o in canoa affidandosi ad agenzie locali.

Toledo


Il road book che abbiamo preparato ci accompagna, per il termine della tappa, nell’elegante hotel San Juan de los Reyes, nel centro storico.
La grande mole del Palazzo dell'Alcazar, la fortezza costruita nel punto dominante è del 1.200, ma nel 1936, durante la guerra civile spagnola, fu bombardata per 70 giorni e successivamente ricostruita
La grande mole del Palazzo dell'Alcazar, la fortezza costruita nel punto dominante è del 1.200, ma nel 1936, durante la guerra civile spagnola, fu bombardata per 70 giorni e successivamente ricostruita

Ma data la vocazione turistica di Toledo è possibile trovare una buona sistemazione per qualunque tasca. Per aggirarsi nelle strade tortuose, spesso ingombre di turisti, la moto è il mezzo ideale, ma una volta raggiunta la sommità, nei pressi del palazzo dell’Alcazar si trova un comodo parcheggio coperto dove lasciare la moto per potersi muovere più liberamente a piedi.
Da vedere prima di tutto l’imponente fortezza e il suo museo interno e poi la Cattedrale, che è uno dei tempi più grandi di tutta la cristianità e quindi la casa del pittore El Greco dove è stato ricostruito lo studio nel quale il pittore dipingeva Santi, Apostoli e scene sacre. La vista più imponente sulla cittadina la si ha percorrendo la strada sull’altra riva del fiume Tajo. La prossima tappa, infatti, partendo dall’hotel ci accompagnerà al belvedere. Tra i souvenir tipici della tradizione toledana, magari non facili da trasportare in moto, vi sono senz’altro coltelli, spade e le immancabili statuette di Don Quijote.


Roberto Cattone e Pierpaolo Rigo

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