Tour Alpino sul Cielo d’Europa con la Honda Africa Twin Adventure Sport DCT

Volare su otto montagne risalendole per 18 mila metri senza fermarsi mai con soli 23 litri di carburante su un anello di oltre 500 chilometri, dal caldo cittadino ai 15 gradi della Bonette, a 2.802 metri
28 agosto 2018

Fin dalla presentazione a EICMA 2017 della nuova Africa Twin Adventure dotata di un serbatoio da 24,2 litri abbiamo avuto curiosità  e desiderio di portarla sui nostri passi alpini al confine italo /francese per conoscere quanti se ne potavano percorrere senza rifornimenti. Abbiamo così unito otto montagne in un unico anello con partenza e arrivo da Torino, ma non soli anche con passeggero, ci sembrava così un test più realistico nel mototurismo solitamente in coppia.
Da Torino, Susa al Colle Moncenisio 2.083 metri, Colle Telegraphe 1.556 metri, Colle Galibier 2.645 metri, Colle du Lautaret 2.058 metri, Colle Izoard 2.360 metri, Colle Vars 2.109 metri, Colle Bonette 2.802 metri, Colle Lombarda 2.350 metri, fino a Vinadio, Racconigi, Torino. Totale: 18.000 metri di parete montana!

Queste sono zone che tutti gli appassionati delle due ruote soprattutto per i fortunati che ci abitano vicino conoscono bene, non c’è weekend o settimana che non si scelga di risalirne uno, è il nostro parco giochi per bambini cresciuti, ma spesso ci siamo trovati oltre il confine italiano a consultarci con gli amici per capire dove fossero le stazioni di benzina prossime al nostro percorso, ora vogliamo scongiurare questi timori e provare a fare il tragitto più lungo possibile con un solo pieno andata e ritorno da casa tutto in un fiato.
Molte di queste strade sono aperte nei soli pochi mesi estivi e quindi non giustifica la presenza di stazioni carburante, ai piedi di alcuni passi e in paesi di una certa rilevanza se ne possono trovare, però saltarne una soprattutto se dotati di poca capienza potrebbe essere fatale.
Quindi un sabato mattina di buon ora, lasciata la città imbocchiamo la Val di Susa che ci porta sulla statale 25 che sale sul Colle del Moncenisio, ( per chi volesse rapidamente portarsi in alta valle c’è anche l’autostrada con uscita Susa ).
Dopo pochi tornati si scordano presto gli oltre 30°C della pianura, la strada che porta alla diga artificiale del Moncenisio è tra le più apprezzate dai motociclisti, asfalto mantenuto in buone condizioni con curve che vorresti non finissero mai.
Passata la vecchia dogana italiana con un bar sulla destra, raggiungiamo quella francese dove in estate spesso è presente la polizia francese, alcune volte - non di rado  verifica le condizioni di usura dei pneumatici, nulla di particolare, giusto pochi secondi per osservare che non si viaggi con gomme prive di battistrada.
Il lago sul Colle è una vista che lascia sempre i brividi, a volte anche per il freddo, ma noi intendiamo per l’emozione, il colore assolutamente blu più del cielo pare incredibile, circondato da verdi pendii e macchiato da baite in cui è possibile acquistare dai pastori francesi formaggio e burro fresco. Qui una sosta per una foto lungo la strada che costeggia il lago è d’obbligo, il percorso sali scendi con curve che quasi pennellano quest’incredibile acquarello di colori è quanto di meglio vorremmo!
Se vi troverete su queste strade con un meteo non troppo favorevole, non è impossibile a luglio una spruzzatina di neve, nei numerosi bar/ristoranti lungo il lago potrete riscaldarvi.

Scendiamo verso Lanslebourg sulla strada che in inverno diventa una pista da sci e svoltiamo a sinistra direzione Modane, siamo su un alto piano che dopo 17 chilometri da Lanslebourg si scorgere il Forte di Vittorio Emanuele, raggiungibile volendo a piedi attraverso il ponte del diavolo sospeso su un canyon che parte dal parco avventura limitrofo.
Superata Modane dopo 17 chilometri raggiungiamo Saint-Michel-de-Maurienne, in centro all'incrocio con semaforo svoltiamo a sinistra per il Colle Telegraphe e Galibier. Ora entriamo nel vivo e nel cuore delle mitiche tappe del Tour de France, stiamo risalendo le montagne che hanno regalato ai nostri corridori italiani le grandi emozioni, vittorie con fatiche inerannabili.
Ora noi siamo su una moto con tutti i comfort: all’Africa Twin Adventure DCT non manca nulla, pensare ai nostri atleti come Bartali, Coppi, che percorrevano queste strade con anche la neve e le bici di un tempo, ci fa sembrare di essere davvero fortunati, siamo su un’astronave in grado di assorbire qualunque imperfezione stradale al massimo comfort, solo il piacere di guida per lasciare la mente liberare di catturare l’emozioni di un paesaggio che non annoia mai!
Sul Colle del Telegraphe incontriamo moltissime biciclette sia di italiani che francesi che imitano le gesta dei grandi campioni, giunti sul Colle è pausa per tutti la quota altimetrica non è ancora così alta e anche il caldo sopraggiunge rapidamente, scendiamo per il Galibier, lì siamo sicuri che a 2.645 metri, troveremo la tanta frescura desiderata, siamo in valli bellissime pareti scoscese poco abitate lontani da tutto e tutti gli unici che le percorrono sono i veri cultori di questi luoghi, non ci si può trovare per caso, solo la passione per queste montagne ti può spingere così all’estremo.
Negli ultimi tornati del Galibier ai bordi strada ancora la neve e anche una deviazione con galleria per accorciare il percorso ed evitare le ultime curve, non fa certo il caso nostro.
Sulla vetta un piccolo piazzale che pare vi sia concentrata tutta la popolazione montana, bici e moto non c’è nemmeno lo spazio per una sosta, scendiamo fino a raggiungere il Colle Lautaret in cui svoltiamo a sinistra direzione Briancon, qui la strada si fa più scorrevole e la voglia di spingere cresce, raggiunta la cittadina francese occorre non perdersi nelle stradine e rotonde che portano sul Colle dell’Izoard, vicino al centro c’è l’indicazione per il Colle.
La strada dell’Izoard è un continuo mutare di paesaggi e vallate, ottimo l’asfalto e la manutenzione che qua in Francia non manca e potrebbe essere presa d'esempio, guidare la nostra Africa Twin Adventure su queste strade è un vero piacere, tornati, curve rettilinei e ancora curve, l’izoard non finisce mai e mai vorresti che finisse, la temperatura è perfetta sopra i 20°C è il paradiso di tutti i motociclisti!
Siamo quasi alla cima, poco prima dei 2.360 metri, qualche curva più in basso c’è il Rifugio di Napoleone luogo perfetto per una pausa ma anche per rifocillarsi, meta per viaggiatori già 160 anni fà è ideale anche per noi, non possiamo sottrarci da un luogo quasi mistico.

La mappa del viaggio
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Una bistecca tenera con patatine fritte, un classico, ottimo per rimettersi in moto, ancora parecchi chilometri e montagne ci aspettano.
Scendiamo dall'Izoard con passaggi attraverso formazioni rocciose e pareti franose, sicuramente non sono luoghi che quotidianamente si possono vedere, la strada scende vertiginosamente fino a raggiungere un bivio, si svolta a destra per Guillestre per raggiungere il Colle di Vars, per chi volesse tagliare il percorso basta svoltare a sinistra per il Colle dell’ Agnello rapidamente potrà raggiungere Ponte Chianale in provincia di Cuneo e giungere a Saluzzo e Torino o dirigersi verso la Liguria e quindi il mare.
Noi seguiamo il nostro tragitto per il Vars meta anche invernale per lo sci, sulla strada pochissime auto siamo quasi soli una vallata solitaria unica compagnia il fiume con noi fino a Guillestre, ogni tanto vediamo qualche canoa nelle rapide del fiume, sport molto praticato in Francia.
Scesi dal Colle di Vars proseguiamo per La Condamine-Châtelard e Jausiers in cui si svolta a sinistra per la Bonette la grande Montagna 2.802 metri!
E’ il passo asfaltato montano più Alto d’Europa, siamo pronti, lasciamo rapidamente il paesaggio ricco di pini e prati per trovare pietre e sassi che coprono l’ultima erba rimasta che quasi sgomita per sopravvivere, qui è il clima e l’altitudine a fare da padrona, sempre solo più il marrone e grigio sono i colori che predominano sulle ultime macchie di verde.
Se immaginassimo un giorno di scendere su un altro pineta forse lo vedremmo così, solo i colori della terra, l’ultima neve rimasta dall’inverno e la guida della nostra moto che impavida penetra il vento gelido proveniente dalla cima ci riporta alla realtà, la temperatura scende a soli 15°C, non fa freddo è un clima molto secco dopo il tanto caldo patito in città non ci si può certo lamentare, è quello che volevamo, la vista si perde all’infinito senza ostacoli, pare di volare sul nostro pianeta, strapiombi di oltre 1000 metri, difficile soffermarsi su qualcosa, la porzione di Terra visibile è così ampia che non sappiamo dove posare lo sguardo, questo spettacolo a cielo aperto è tutto per noi!
Sulla Bonette incontriamo altri italiani in moto, raccontiamo i nostri passaggi e cosa ancora ci aspetta, non credono possibile chiudere l’anello alpino con un solo pieno di benzina della nostra Africa Twin Adventure.

Loro scendono a valle in senso opposto risalendo la Maddalena, noi invece continuiamo fiduciosi che la nostra Honda possa compiere anche l’ottavo passo certi di farcela con l’ultima benzina rimasta.
Il lungo valle vero Isola 2000 si fa lungo, siamo ansiosi di risalire il Colle della Lombarda, ormai è tardo pomeriggio sembra incredibile in un solo girono avere visto una così moltitudine di paesaggi e soprattutto non esserci preoccupati dei rifornimenti carburante.
Non siamo stanchi, la voglia di curve si fa ancora spazio, anche la mia passeggera non si lamenta, la posizione delle pedane del passeggero risultano alla giunta altezza, anche dopo molte ore con pochissime soste non creano indolenzimenti.
Siamo sulla parete della Lombarda un susseguirsi di tornati continui, dei piccoli cavatappi, ci arrampichiamo verso il confine Francia/Italia raggiungiamo quota 2.350 metri.
Ormai i giochi son fatti, mancano circa 150 chilometri l’altopiano della Lombarda è verdissimo qualche laghetto qua e là, qualche viaggiatore in camper in moto e auto si prepara per la sera e la notte in quota, c’è ancora il sole mentre sotto di noi nuvole e nebbia, non vorremmo lasciare la montagna ma ahimè dobbiamo tornare a casa, la strada è strettissima massima prudenza in molti punti scendendo verso l’Italia passa a malapena un’auto e una moto, la nostra è fortuna che l’ora così tarda ci fa incontrare pochissime auto e camper.
Giungiamo a Vinadio, ultime foto vicino al Forte voluto dal Re Carlo Alberto nel 1834, (è possibile visitarlo acquistando biglietto all’ingresso).
Siamo a Demonte provincia di Cuneo, ci dirigiamo verso le Valdigi, raggiungiamo Racconigi accolti nel suo viale reale che porta all’omonimo Castello, luogo di villeggiatura di Vittorio Emanuele III.
Poi... a Trofarello, ormai alla periferia di Torino, si accende la spia della riserva ma la strumentazione ci da ancora oltre 80 chilometri di autonomia.
L’Anello Alpino più alto d’Europa è concluso, siamo al distributore alle ore 20,35 riempiamo nuovamente il serbatoio fino al tappo come alla partenza così da capire quanti litri abbiamo consumato, segna 23 litri quindi considerato i 517 chilometri, abbiamo percorso i 22,4 chilometri con un litro con il passeggero.
L’Africa Twin Adventure DCT scavalcando otto montagne tra le più alte d’Europa ha svolto ampiamente il suo dovere.
Come mappatura abbiamo impostato la Touring su modalità Drive.

Pneumatici gli Anlas Capra R votati maggiormente per uso asfalto e un 30% off, perfetti anche per il motorismo in 2.
Abbigliamento Honda Spidi Adventure ottimo per le 4 stagioni completo di tutte le protezioni e tasche.
Stivali Honda Alpinestars Toucan Boot votati per il turismo anche off, una via di mezzo tra uno stivale enduro e uno da turismo dotato di membrana impermeabile e traspirante, anche dopo un giorno ai piedi nessun dolore strizzando però l’occhio alla sicurezza e coMfort.
Casco Honda Arai Tour X4 versatile per turismo avventura e off, frontino molto utile al tramonto e conformato per lasciare anche lo spazio per inserire la nostra maschera Progrip per l’off più estremo.
Guanti Progrip freschi per l’estate con parte scamosciata per una presa al manubrio al top.
Borsa serbatoio Givi 15 L rapidissimo e comodo lo sgancio a baionetta durante le soste.
Navigatore TomTom 450 utilissimo in viaggio e comodissimo il suo software MYDRIVE per la pianificazione del viaggio su computer a casa per poi essere scaricato sul navigatore.
Attrezzatura fotografica Nikon D7500 con ob.18-200 Vr II ottica versatile poco ingombrante in moto e action camera Nikon sistemate nella borsa serbatoio Givi con abbigliamento.

Tutto il percorso è consigliabile assolutamente in 2 tappe di 2 giorni, noi volevamo sfamare la voglia di moto provando anche l’autonomia della Honda AT Adventure, ma una notte a Brincon merita sicuramene, un bellissima cittadina circondata da mura, crocevia per molte escursioni in vallate da cui si possono organizzare diverse escursioni a margherita dal Colle del Monginevro fino a Sestriere, all'Izoard al Lautaret o il più mite e ventilato lago amato da serfisti Serre Poncon verso la cittadina di Embrun.
Vi diamo qualche consiglio prima di mettervi alla guida di queste mete così in alta quota: innanzitutto verificare attentamente il meteo: trovarsi sopra i 2.000 metri in una tempesta non è proprio l'ideale, sul Moncenisio, Telegraphe, Lautaret, Izoard, Vars esistono rifugi o bar dove ripararsi ma su gli altri Galibier 2.645 metri, Bonette 2.802, Lombarda 2.350 metri non c’è davvero nulla, nemmeno un piccolo riparo una tempesta di acqua ghiacciata con venti fortissimi sarebbe molto pericoloso in moto a queste quote.

Inoltre molto importante controllare che i passi siano aperti, il sabato che avevamo deciso di partire mentre caricavamo il tragitto nel TomTom 450 con MYDRIVE ci siamo accorti che dava il passo dell'Izoard chiuso nell’ultimo tratto, neve frane o eventuali manifestazioni possono bloccare i passi, da metà giugno a settembre solitamente sono sgombri dalla neve, ma prima dell’estate o dopo è solo questione di fortuna non trovarli chiusi.
Infine ricordatevi della sabbia che viene sparsa sulle strade in inverno per aumentare il grip dei pneumatici, ai primi disgeli è ancora molto presente quindi occhio all'asfalto soprattutto ai bordi e centro strade, poi essendo passi alpini con passaggi ad alta quota circondanti da pietraie, come sulla Bonette, spesso si possono trovare sul manto stradale ghiaia e sassi, quindi guida attenta e prudente.
In alcune strade ripide in salita è stata creata dai francesi una stretta corsia a destra con segnaletica orizzontale per le sole bici proprio perché vista la loro lenta andatura non si rischi di tamponarle, nelle curve cieche occorre non essere troppo sui bordi strada e moderare la velocità, i francesi hanno molto rispetto per le 2 ruote anche quelle motorizzate, diversi gli automobilisti che favoriranno un vostro sorpasso, auto moto camper e bici ogni anno risalgono queste montagne, con rispetto di tutti si può convivere serenamente.
Quando si visita un nuovo paese è bene tenere presente delle normative e regole, per i motociclisti in Francia si deve viaggiare con guanti omologati anche per il passeggero, giubbotti riflettenti in caso di sosta e alcol test sempre con sé, anche mono uso, sono ben segnalate le strade ma attenzione ai colori il blu e verde che indicano autostrade e statali sono invertiti rispetto all’ Italia, in Francia le blu sono le frecce delle autostrade e verdi le statali.

Buon Viaggio e… non smettete mai di nutrire le vostre passioni, sarà la vostra salvezza!!!!
Fabrizio Gillone

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