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La Morenica, sugli Sterrati delle Grandi Battaglie, svoltasi in quel di Volta Mantovana (coordinate satellitari = 45°,320875 – 10°,658718).
Proprio così io descrivo con un po’ di amaro in bocca (ovviamente si fa per dire) quella che è stata l’avventura dei miei 3 amici, sommando l'età dei quali si ottiene il risultato di 170 anni.
Quindi non certo più ragazzini, magari fisicamente, ma mentalmente forse sì. Per loro non è la prima partecipazione! Non sono certo professionisti i tre, ma nemmeno pivelli.
Per quanto riguarda il mio ruolo, invece, avendo protesi e schiacciature varie alla colonna vertebrale, evito “a malincuore” queste manifestazioni e mi limito a fare tour con la mia Super Tènèrè XT1200Z appena possibile.
Ma torniamo alla manifestazione enduristica d’epoca La Morenica. I tre ex ragazzi sono partiti di buon'ora con zaini legati tra la sella e il porta targa con i classici elastici e ganci da portapacchi, sotto una leggera pioggia che comunque andava a scemare chilometro dopo chilometro.
Con le loro moto di seguito descritte: Marco K. con Honda Dominator "dakarizzata" per l’enorme serbatoio montato e il doppio faro anteriore; Angelo C. anch’esso con Honda Dominator, ma nel suo caso restaurata in modo certosino, e Carlo G. con la Yamaha Super Tènèrè 750 che quotidianamente 365 giorni l’anno utilizza per recarsi al lavoro.
Fortunatamente grazie a WhatsApp e Internet ho potuto seguire i loro spostamenti con foto, video e messaggi appena possibile, e così anch’io virtualmente ho partecipato alla loro bella avventura motociclistica, divertente e culinaria, visto che nelle soste tra tappe e a fine giornata si sono abbuffati come vichinghi affamati.
Sabato 11, appena arrivati, dopo aver percorso strade statali e autostrada la Yamaha di Carlo ha avuto piccolo problema alla pinza freno posteriore, subito risolto con l’aiuto tra motociclisti. Un martello, una pinza e un po’ di filo di ferro, insomma alla vecchia maniera! Ma anche grazie a un motociclista tornitore del posto, che ha realizzato in tempo zero una boccola metallica adattatrice per risolvere il problema alla pinza freno. Quindi, immaginando come funzionano certe situazioni, si saranno scambiati i ringraziamenti e poi hanno fatto sicuramente festa.
Nel mentre Angelo riprendeva la scena con il suo telefono per inviarmela tramite WhatsApp, Marco sdrammatizzava il problema in modo ironico con battute che solo lui sa fare.
Quindi posso immaginare e assicurarvi che le risate non sono certo mancate, e hanno fatto da cornice a quella che doveva essere un’incazzatura al contrario.
A metà pomeriggio è iniziata La Morenica con una moto passeggiata tra asfalto e sterrato di circa 60 chilometri, per arrivare in località Ponti sul Mincio nei pressi del Forte Ardietti, di costruzione Austriaca nella metà del 1800 e ad oggi ben conservato.
Dopo la visita al castello il rientro era previsto per le ore 18, poi una bella doccia e verso le ore 19,30 / 20,00 tutti a tavola tra biker. La serata dopo cena si è rinvigorita con DJ e la musica anni 70–80–90 fino a mezzanotte.
Il giorno seguente, alle ore 8,00 tutti pronti per affrontare il percorso di 120 chilometri tra le campagne e gli sterrati segnati dagli addetti ai lavori, ma a sorpresa, pioggia a catinelle. Lascio a voi l’immaginazione nel vedere oltre 350 iscritti che con le loro moto e ruote tassellate si presentano alla partenza bardati come soldati americani.
Casco, guanti e protezioni, fradici e inzuppati ancora prima del 3-2-1 viaaa ! Accompagnati dall’andrenalina e dalla voglia di partecipazione anche Marco, Angelo e Carlo hanno così atteso il loro turno dietro la bandiera a scacchi e poi via uno in fila all’altro per sfidare i sentieri che con il maltempo si erano trasformai in paludi.
Dai loro racconti non è stata certo una passeggiata quella di guidare la moto sotto la pioggia. Fatica e tensione sono state compagne per la maggior parte del percorso, nel tentare di guidare alla meno peggio, senza cadere e stando nei tempi di gara. Così tutto è bene quel che finisce bene, e i tre enduristi, stremati e fradici come minatori che escono dalle miniere di carbone, portano a termine l’obbiettivo della loro iscrizione alla moto cavalcata La Morenica. Rientro in albergo dopo la metà del pomeriggio, a turno una bella doccia calda e via, si riparte per il rientro con direzione Verbano Cusio Ossola.
Ma... come in tutte le storie c’è sempre un ma, e mentre stavano per imboccare l’autostrada Angelo si accorge di aver forato la ruota posteriore, e dopo vari tentativi e tre bombolette di schiuma ripara pneumatici, i tre amici si dividono, ovviamente dopo aver individuato un gommista che Angelo raggiungerà il giorno seguente, cioè il lunedì, giorno di apertura. Passando così un'altra notte in albergo per rincasare il giorno successivo in solitaria. Questa a grandi linee è stata l’avventura che sicuramente i miei amici porteranno nei loro ricordi fino alla prossima edizione del 2020 sperando in un meteo migliore.
Moreno Ricca