Turismo: guida alle vacanze in moto. Quarta puntata

Turismo: guida alle vacanze in moto. Quarta puntata
Il viaggio è finalmente iniziato. Vediamo come rendere più piacevole e sicuro, con qualche piccolo suggerimento, ogni aspetto della guida
9 agosto 2012

Punti chiave


Ed eccoci finalmente al momento della partenza, atteso se va bene da qualche mese e che porta regolarmente a qualche errore o dimenticanza dovuti all'eccitazione. Non arriveremo a suggerirvi di stendere in anticipo una lista di cose da portare e controllare prima della partenza (ma qualcuno lo fa, e se uno non si sente troppo psicotico nel farlo bisogna ammettere che si tratta di abitudine mai men che sana) ma quantomeno di lavorare d'anticipo.

Preparate il bagaglio con un po' d'anticipo - una o due sere - in maniera da dare tempo al cervello di far "saltar fuori" quello che state dimenticando, magari compartimentalizzando le cose da allestire. Una sera pensate all'abbigliamento, l'altra la roba da bagno e letto, un'altra cellulari, dispositivi elettronici e caricabatteria vari, e via discorrendo. Il nostro cervello funziona in maniera stupefacente: vedrete che così facendo sarà ben più facile che il momento 'ommioddio cosa ho dimenticato' capiti prima di essere… irreparabilmente già partiti.


Orari e partenze


Per chi non è così fortunato da trovarsi a breve distanza dai percorsi "belli" del nostro viaggio è quasi inevitabile dover iniziare il giro o la vacanza sciroppandosi un bel tratto di autostrada. La noia (soprattutto dall'avvento del Tutor, a buon intenditor poche parole) è la nemica più temibile da combattere in questi frangenti, e anche se il colpo di sonno che miete tante vittime in auto è eventualità abbastanza remota sulle due ruote, vale la pena di evitare se possibile partenze immediatamente postprandiali o sotto le calure spaventose delle ore centrali delle giornate estive.

Se non avete problemi particolari e al contrario avete occupazioni caratterizzate dal normale orario lavorativo vale la pena di considerare la partenza anticipata. Avendo allestito moto e bagagli (pieno fatto, gomme gonfiate alla giusta pressione, controlli smarcati, eccetera) nelle serate precedenti, perché non partire all'uscita dal lavoro? Un paio di centinaia di chilometri si macinano in un paio d'ore o giù di lì - basta individuare un bel posticino a cui puntare, con un alberghetto o campeggio vicino ai propri gusti, e un ristorantino dove godersi l'atmosfera della vacanza appena iniziata si troverà. La mattina dopo, con il fresco, ci si troverà già più vicini alle parti clou del percorso. La spesa extra di una notte fuori in più viene ampiamente ripagata dalla maggior tranquillità e dal divertimento, provare per credere.


Mangiare e bere, fermarsi e proseguire


Già che parliamo di ristorantini smarchiamo subito la questione alimentazione. Non crediamo ci sia bisogno di
Una sosta in più, magari davanti al panorama giusto, non fa mai male
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 parlarvi delle conseguenze dell'abuso di alcol alla guida, ma entrando in tema la raccomandazione è di evitare di appesantirvi e bere alcolici (anche birra o vino) durante la giornata. Un panino, un piatto di pasta (un insalata per i più salutisti) o una fetta di torta accompagnati da acqua o soft drink sono l'ideale, a pranzo - potrete dare via libera alle mascelle per cena, dove peraltro un bicchiere di vino in più non vi porterà conseguenze né sulla salute né sulla patente. Certo, se il vostro itinerario è guidato dalla gastronomia sarà difficile rinunciare alla buona tavola, ma date retta: non esagerate. La fase digestiva è letteralmente micidiale.

Sfatiamo anche un mito, mentre siamo in argomento: i superalcolici non aiutano la digestione (al contrario) ma si limitano ad attutire il senso di stanchezza grazie alla loro azione euforizzante. Anche in questo caso, e stavolta tassativamente, lasciateli per la cena. E il caffè non è un vostro amico, o almeno non quanto potreste credere. Oltre ad avere un effetto eccitante di breve durata, che causa poi una ricaduta con forte calo di attenzione nonché senso di stanchezza, la caffeina ha anche una forte azione diuretica, che in sella è tutt'altro che gradita. Meglio, anche se concordiamo con chi sostiene che il loro sapore sia raccapricciante e magari ha qualche dubbio sulla loro salubrità, rivolgersi ad energy drink con contenuto alternativo alla caffeina (la taurina, per dirne una) o a succhi multivitaminici. Anche se la pausa per fare pipì aiuta a fermarsi anche quando non si vorrebbe, il che ci porta al prossimo argomento.


Le soste: quando e come?


E' facile, direte voi: quando finisce la benzina. Certo, quello è il minimo sindacale, ma soprattutto con certe "petroliere" attuali la cosa significa ogni 300 e passa chilometri. Forse vale la pena di fare una sosta per sgranchirsi un po' ogni ora, ora e mezza di guida: vi godrete il viaggio molto di più, evitando di affaticarvi inutilmente. Anche se avete buona resistenza in sella e moto comoda e adatta, i muscoli non godono a stare nella stessa posizione per ore ed ore, tanto che vi suggeriamo (se non state portando un passeggero) un piccolo esercizio molto utile nelle trasferte autostradali. Trovate un appiglio comodo in fondo alla sella - la maniglia del passeggero è l'ideale - staccate una mano dal manubrio ed afferratelo, dopodiché, tirando con dolcezza ma decisione, fate effettuare al busto una torsione in quella direzione, "scrocchiando" la spina dorsale. Ripetere con l'altro braccio.

Prima o poi, comunque, è necessario fermarsi per i rifornimenti. Non vi tratteremo da bambini consigliandovi di farli con largo anticipo, ma a qualcuno di noi è successo di procrastinare il rifornimento "al prossimo autogrill" e trovarlo chiuso per lavori senza uno straccio di segnalazione precedente, con conseguenti visioni di moto spinta a mano nei pressi dell'uscita più vicina per cercare un distributore. Ma c'è anche un altro motivo per non rischiare: gli orari di chiusura. In diversi paesi, Francia e Svizzera per citarne due, i distributori accettano come pagamento al self service le sole carte di credito nazionali. E nei paesini più isolati - questo anche qui da noi - a volte non c'è nemmeno il self service. Un pernottamento forzato con il serbatoio vuoto non rientra nel nostro concetto di divertimento, anche se magari qualcuno fra i più avventurosi non sarà d'accordo...

Distributori: mai confidare troppo nei self services
Distributori: mai confidare troppo nei self services


Paese che vai, usanza che trovi


Ricordate quando vi avevamo detto di documentarvi prima di partire? All'estero può capitare di commettere in buona fede errori che possono risultare molto costosi, se non peggio. Sempre parlando di Svizzera, la tolleranza delle forze dell'ordine locali (soprattutto nei centri abitati, sui passi e nell'extraurbano le cose vanno molto meglio) è piuttosto scarsa, e la conciliazione dev'essere immediata. Si paga o si lascia lì la moto. E non crediate di fuggire al velox non presidiato tornando in patria: la multa arriva, e se non la pagate rischiate di vedervi arrestare al primo rientro nella Confederazione Elvetica. Non stiamo scherzando.


Ma non è solo la legge ad essere diversa (o semplicemente più o meno fatta rispettare) all'estero, spesso strane consuetudini risultano a dire poco pericolose. In molte zone alpine, per ovvie ragioni di temperatura, si rifanno le strade ogni anno, e la cosa cade per lo stesso motivo nel periodo estivo. Se vedete la segnalazione di un cantiere in Austria o sulle Alpi Bernesi (giusto per fare un esempio) usate quattro occhi e riducete la velocità: potreste trovarvi di colpo in mezzo ad uno sterrato, o ad una strada ancora "ferma" al letto sottostante l'asfalto, per di più spesso bocciardato longitudinalmente. C'è da finire per terra senza possibilità d'appello.

Proprio così finì tempo fa un nostro famosissimo collaboratore durante una gita con amici, quando - racconta - si trovò sdraiato per terra assieme ai compagni di viaggio senza capirne il motivo davanti agli sguardi attoniti degli addetti alla pulizia delle strade. Alla richiesta "Ma cosa usate per lavare le strade?" i suddetti risposero "Acqua saponata, viene meglio…" Insomma, mai abbassare la guardia.

E' ora di partire, stavolta per davvero. Buon viaggio.

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