Viaggi. Europe Motorbike Tour: 27 Capitali europee in moto
Adnan Maglajlic e la sua Tiger Explorer hanno concluso il viaggio iniziato il 1° giugno per visitare 27 Capitali d'Europa. Un sogno che si è avverato, e che Adnan ci racconta passo passo sulle pagine di Moto.it
Finalmente ci siamo, il giorno della partenza è arrivato. La sera prima di partire ho dormito circa 5 ore. Sveglia alle 07:30 e alle 8 ero già in piazza per organizzare il tutto. Tanta gente, tanti saluti, ma sopratutto tante emozioni. Dopo circa 30 km il crollo emotivo ha avuto la moglio su di me. Le gambe tremavano, le braccia erano rigide, il respiro soffocante, ma sopratutto lacrime. Le lacrime non ho ancora capito se erano di gioia, tensione oppure già la mancanza di tutti gli amici e familiari che erano venuti così numerosi a salutarmi. Non ho potuto salutare tutti perché avevo un orario ben preciso della partenza, che ovviamente non sono riuscito a rispettare. A Nizza ho girato 11 alberghi diversi, ma non ho trovato una camera libera. Così sono andato fuori città, e dopo il panino veloce mi sono addormentato provato da tutta questa giornata. Il lavoro di 6 mesi di organizziazione dove ogni giorno mandavo mail e speravo nelle risposte all'improvviso si é materializzato.
Vence - Saint-Gilles. I primi chilometribsono stati bellissimi, perché finalmente ho iniziato a vivere... ciò che fino a qualche giorno fa ancora sognavo ad occhi aperti.
Da Vence a Marsiglia il paesaggio è bellissimo, sembra quasi di essere in America. Distese infinite, alternate a tanti piccoli paesini, dove mi sono subito imbattuto in un motoraduno, però avendo ancora questo primo giorno degli orari da rispettare, sono andato subito via. Da Marsiglia a Saint-Gilles mi sono imbattuto nel vento, del quale non credevo fosse possibile l'intensità e ho capito che dovevo alleggerire la moto, perché così pesa troppo. Nei movimenti da fermo è impossibile da manovrare, e con il vento mi sembra di essere una barca a vela. Questa sera sosta a casa dei cugini e saluto alla sorella, e da domani si parte, la mia avventura in solitaria da facce amiche per un po'.
03 giugno 2013
Saint-Gilles - Tolosa, ho dovuto risistemare il bagaglio. Così come lo avevo messo all'inizio rendeva la moto troppo scoordinata, infatti ho rinunciato alla borsa serbatoio e alcune cose del vestiario. Dopo i primi 1.000 km mi sembra di conoscere la moto da una vita. (Premessa, prima del viaggio ci avevo fatto appena 900 km, quasi esclusivamente tratte urbane, ma non ho faticato a dimenticarmi della mia Tiger 800). Ora mi rimane solo da trovare l'assetto giusto per l'anteriore, che con questo carico è leggermente ballerino (questo aspetto lo si nota guidando a bassa velocità). Ho evitato quasi del tutto l'autostrada, ne ho fatta si e no 50 km, per errore, ma il navigatore mi ha ripostato subito sulla retta via. Oggi non ho incontrato molti motociclisti, si vede che è un giorno lavorativo. Questa parte della Francia mi è decisamente sconosciuta, però mi sono accorto che ci vivrei volentieri, infinite colline con curve lunghe, pochi colli a mo' di Colle di Tenda o Sospel. Arrivato a Tolosa, dopo aver visto Nizza, mi sono accorto che eviterò del tutto le grandi città, tranne ovviamente le Capitali, troppo traffico e zero divertimento. Infatti da Tolosa sono uscito e ho seguito la tappa sucessiva, finché non mi sono imbatutto nel campeggio sul "Lac de Thoux St-Cricq", dove mi sono fermato per riguardare tutte le mail alle quali non avevo risposto nei scorsi giorni. Domani partirò sul presto, perché mi sono accorto che i circa 300 km al giorno che mi sono prefissato sono troppo pochi, però preferisco sfruttare queste splendide giornate senza pioggia.
04 giugno 2013
Il 4° giorno é stato veramente monotono fino a "Saint Jean de Pied de Port" per quasi tutto il tragitto ho tenuto il cruise control attivo, e infatti ho alzato la media dei km/l a 22. In alcuni tratti mi sono quasi addormentato, rettilinei infiniti circondati dal verde e qualche campo coltivato. Alcuni villaggi mi sono sembrati fermi a circa 50 anni fa. Invece il tratto di strada che collega Saint Jean de Pied de Port a Roncisvalle (Francia - Spagna), con grande stupore mi ha riportato sulle strade che collegano il Colle di Tenda alla Roya (Italia - Francia, prov. di Cuneo). L'asfalto sul lato francese è spettacolare, su quello spagnolo fino a Pamplona leggermente meno, ma andava bene comunque. I pellegrini che attraversano il Cammino di Santiago si mischiano con i motociclisti, con i quali purtroppo non mi sono incontrato perché andavano tutti su e giù come in pista. Però mi sono imbattuto in un ex ingegnere meccanico, che voleva a tutti i costi fare delle foto al motore dell'Explorer, sì, solo al motore, la moto neanche l'ha guardata. Poi come se nulla fosse è ripartito per la sua strada. Pamplona è di nuovo la solita grande città, dopo credo che farò un giro...
05 giugno 2013
La differenza tra Francia e Spagna si vede subito, sia dal clima che dal territorio.Le verdi colline hanno lasciato spazio alla terra secca. Se in Francia mi sembrava che ci fosse un vigneto per ogni abitate, in Spagna mi sembra che vivano di pale eoliche, c'é ne sono ovunque. La strada é quasi del tutto piatta, e comprensibilmente di motociclisti neanche l'ombra. Mi sorge una domanda, ma in questa zona le moto le venderanno...?
Però si incontrano molti pellegrini, sia in bici che a piedi, la strada statale costeggia quella del cammino di Santiago. Rispetto a ieri oggi fa caldissimo, così ho tolto la parte termica dell'abbigliamento e ho aperto tutte le prese d'aria. Sulla moto ho creato una modifica, lo stendino. Dato che ieri sera ho lavato i vestiti e non si sono asciugati in tempo, ho intrecciato una corda elastica intorno al bauletto, e ho appeso i vestiti (10 minuti ed era tutto asciutto). Piccolo incidente con la Gopro, mi è caduta ma l'ho recuperata, non senza qualche graffio. La cosa che mi stupisce è che non ci sono italiani, parecchi tedeschi, ma i soliti italiani che si vedono tutto l'anno ovunque, qua non pullulano di numero.
06 giugno 2013
Anche il compleanno è passato nel viaggio.
Questa notte non ho dormito molto, non per troppa festa sia chiaro, ma perché mi hanno fatto intendere che la zona non era delle più tranquille, così ogni 5 minuti buttavo l'occhio sulla moto parcheggiata in strada. La stanchezza già all'ora di pranzo si sente tutta, ma oggi in un villaggio sperduto nei monti, proprio per pranzo, sono stato invitato ad unirmi ad un tavolo di 3 ingegneri delle ferrovie che vedendo la moto si sono incuriositi e hanno voluto che gli raccontassi cosa stessi facendo. Mi hanno spiegato che la Galizia è più cara e che hanno amici a Pordenone e dopo aver dibattuto se era meglio il Tiger 800 o l'Explorer (senza giungere ad una conclusione), ci siamo salutati perché dovevano andare a lavorare.
Come se non bastasse la stanchezza, la pioggia e il vento la fanno da padrona!
Una volta giunto a Santiago de Compostela, ho girato in silenzio l'intero Santuario e dintorni, al momento di andarmene via mi sono offerto di scattare una foto a due signori che erano seduti per terra stravolti dal viaggio, quando uno dei due mi ha detto "Italiano?" (con evidente accento romano). Vi assicuro che mi si è riempito il cuore di gioia, FINALMENTE un italiano in 2.000 km! E dopo esserci raccontanti come mai eravamo li, ci siamo salutati e solo allora presentati. Sapevo gli ultimi fatti più importanti della sua vita senza neanche sapere il nome, altrettanto lui di me. Questo è il Cammino di Santiago.
Il secondo incontro della giornata é stato con un campione spagnolo e mondiale di arti marziali, Jose Cardalda, che saputo di me via Facebook mi ha contattato circa 10 giorni fa e mi ha offerto un posto dove dormire. Nella sua palestra ho visto più trofei di quanti non ne abbia visti in tutta la mia vita. A cena, parlando un Italiano molto lento, e lui uno spagnolo ridotto al minimo necessario, non abbiamo avuto nessuna difficoltà a parlare di lavoro, famiglia, passioni o quant'altro. Domani si va in Portogallo e pioverà di sicuro!
07 giugno 2013
Come pronosticato la partenza verso Portogallo é iniziata con la pioggia, buona parte del tragitto è stata leggera, ma poi ho dovuto tirar fuori il k-way. Una volta entrato in Portogallo me ne sono innamorato subito, tante colline con stradine perfette per le moto, l'unico problema é che a quanto pare gli abitanti non sono abituati alle moto e tendono tutti a tagliare o allargare le curve! L'asfalto è molto vario, e nella maggior parte è un po' sconnesso. Consiglio di impostare sul navigatore "escludi autostrade", tutto il pezzo dal confine a Porto merita di essere guidato! A pranzo ho chiacchierato con un ragazzo Portoghese di tutto e di più! A Porto ho vistato il concessionario Triumph, dove ho deciso di passare la notte, il gestore ha detto che Porto di sera é la miglior città del Portogallo!
E' curioso che il ragazzo che ho conosciuto a pranzo veda il Portogallo molto simile all'Italia, mi ha detto che "I Portoghesi se riescono a trasgredire una regola lo fanno, come gli Italiani". Credo lo si noti da subito per i limiti di velocità, pochi li rispettano a differenza della Spagna, dove anche Jose si è raccomandato di rispettare severamente i limiti. Questo pensiero è condiviso anche dagli amici del gestore del concesionario Triumph con i quali sono uscito questa sera.
08 giugno 2013
Ne ero già convinto prima, ma dopo il tour della città di ieri sera con il gestore del concessionario Triumph di Porto, ho capito che il miglior modo per scoprire un posto é essere accompagnati da qualcuno del luogo! La lingua portoghese, a differenza dello spagnolo é completamente incomprensibile per gli italiani.
Da Porto sono partito con l'intenzione di fare la "strada naciunal", ma la pioggia unita all'asfalto viscido e tantissimo traffico dovuto a molti piccoli paesini mi ha fatto cambiare idea e ho optato per l'autostrada. Durante il tragitto ho incontrato molti moto turisti, ma andavano tutti nella direzione opposta alla mia (a Lisbona mi hanno spiegato che era in corso una traversata di 3 gg del Portogallo).
Nel breve pezzo della statale, ho potuto distintamente percepire i profumi della cucina Portoghese, mi sono anche ritrovato in mezzo ad una specie di raduno di moto d'epoca di piccola cilindrata, ma a causa della pioggia non ho potuto fare foto perché anche loro andavano spediti verso la loro meta.
Giunto a Lisbona, sono passato dal concessionario Triumph per un saluto veloce, per poi ripartire verso il centro della città. E girovagando senza meta, mi sono fermato di fronte alla balconata di Lisbona. Mentre stavo comprando un panino per uno spuntino veloce, mi sono accorto della presenza di un ragazzo asiatico che cercava di riparare una Suzuki molto vissuta. Ovviamente da grande meccanico che sono (è ironico...) ho lasciato il panino sul tavolo e gli ho offerto il mio prezioso aiuto. Ma dopo pochi istanti, vedendo i vari stampini sulla moto ho capito che é un tipo che di strada ne ha vista molta più di me. Così parlando mi ha spiegato che doveva andare a fare delle foto, ma che dopo mi avrebbe spiegato volentieri cosa stesse facendo. La persona che gli faceva le foto era il proprietario di un ostello, così ho deciso di pernotare da loro. La sera mi hanno portato a scoprire la vita notturna di Lisbona,e vi assicuro che è molto vivace e sopratutto è la città più multietnica che io abbia mai visto.
09 giugno 2013
Questo secondo giorno a Lisbona l'ho dedicato interamente a visitare la città con il ragazzo giapponese e a farmi raccontare la sua spettacolarmeravigliosa avventura. Da più di 3 anni sta girando il mondo intero con la sua 250 cc, e quando gli ho chiesto perché non ha una moto più grossa ha risposto "It's hard to broken, it's easy to fix". Dice che la parte più bella e varia del mondo è il Sud America, ma che a Catania ha trovato tante gente buona, che addirittura in un giorno tre persone gli avevano proposto ospitalità a casa loro. Per maggior parte del suo viaggio ha campeggiato, però dice che ovviamente non ha mai rifutato un invito. Quindi se lo vedete nei prossimi mesi nella tratta Torino - Gorizia, pensateci se avete 5 minuti per farvi raccontare da lui tutto il suo viaggio, magari di fronte a una cena a casa vostra. Ovviamente oltre al viaggio mi sono fatto raccontare anche la vita in Giappone, dove oltre al fatto che è cara non sapevo nulla. Mi ha spiegato che guadagnano molto, e la vita per loro che sanno dove comprare, può non costare tanto. (Es. Lui guadagnava circa 3.000 € e ne spendeva 600 per . Ha aggiunto che il ceto medio in Giappone è il predominante, per questo motivo "tuto funkziona" (qualche parolea in italiano la sa) e che non sono per niente mammoni o legati troppo alla famiglia, tutti vivono la loro vita singolarmente. Però, se un italiano va fuori dalle grandi città e dice di esserlo, è quasi venerato. Mi ha spiegato che sono molto competitivi tra di loro, e tutto ciò che é italiano è sempre di moda. Questa sera ultimo giro della città, e domani si va alla volta di Madrid! La seconda tappa del mio viaggio.
10 giugno 2013
Il 10° giorno é iniziato decisamente tardi, così in fretta ho ricomposto i bagagli e sono partito. Il tratto di strada da fare é vermanete lungo, da Lisbona a Madrid. E sapevo che in Spagna la strada non può che essere solamente dritta, così ho preferito fare la statale fino al confine e da lì in poi autostrada. E proprio sul confine, esattamente a Elvas, mi sono imbattuto in una esibione della potenza militare portoghese in città. Subito ne sono rimasto entusiasta, ma poi dopo le prime 3 foto, mi sono tornati in mente i ricordi di quanto quei mezzi possono far male e quanta distruzione portano. Invece di guardare i mezzi, ho iniziato a guardare le persone che avevano gli occhi pieni di gioia a vederli. Penso soltanto che della guerra ne parlano tutti, finché non la vivono. Senza perdere altro tempo, sono ripartito per i restanti 400 km che mi separavano da Madrid. E come disse il ragazzo giapponese "l'autostrada non ha storia", quindi non ho molto da raccontarvi di questa tratta, tranne ogni tanto qualche bambino che dal lunotto posteriore saluta! Giunto a Madrid in serata, mi sono subito perso nel tunnel, ma una volta uscito e grazie al navigatore mi sono ritrovato. La prima impressione che ho avuto è... "Ma quante é gigante Madrid?" Domani la visiterò.
11 giugno 2013
La giornata é iniziata presto con la visita di Madrid essendo la prima volta che la visito, non mi ero neanche reso conto prima che fosse così enorme. Ovviamente non vi racconto io cosa visitare in questa città, perché tutti avrete mille libri che ne parlano. Però ci tenevo a condividere il mio punto di vista sul "Made in Italy". Ieri mentre percorrevo l'infinita autostrada da Lisbona a Madrid, ho acceso la radio dell'interfono che ho sul casco, e tra le varie canzoni che hanno messo c'erano anche quelle di Nina Zilli, Ramazzotti e Bocelli. E fino a qui nulla di strano, però, nelle riviste motociclistiche che ho potuto vedere nei concessionari Triumph che ho visitato, sono pieni di articoli sui prodotti dei marchi Italiani (abbigliamento, caschi, protezioni e quant'altro). Sinceramente stando in Italia, e quando sono andato all'estero in vacanza non ci ho mai fatto caso, che i marchi italini sono veramente il top di gamma in qualsiasi settore e in qualsiasi parte del mondo. Stasera ancora assaggio di qualche piatto tipico e domani via verso Lourdes.
12 giugno 2013
Questa mattina salto veloce nel concessionario Triumph di Madrid per farmi prestare il superattack (a una delle GoPro cadendo nei scorsi giorni si è rotta una gambetta) e sono partito alla volta di Saragozza. Come sempre in Spagna, il dubbio è stato se fare l'autostrada o la statale, visto l'infinito deserto che c'è in questo paese. E alla fine ho scelto statale. Non me ne pento, anche se ad un distributore ho atteso 30 minuti per poi sentirmi dire "siamo senza carburante fino a domani mattina". No problem, a 20 km di distanza ne ho trovato un altro e ho rimediato. Dopo aver ricevuto tanti complimenti per il video della partenza (montato dall'amico Roberto Giordanengo), insieme abbiamo deciso di farne molti di più in questo viaggio, così da avere materiale per farne poi anche di più lunghi. Così ho acquistato altri supporti e li ho sparsi sulla moto. Quindi la giornata é passata a spostare le action cam in diversi punti per ottenere il risultato ottimale. Arrivato a Saragozza ho capito perché su Wikipedia scrivono che è un area desertica: 38°C!! Ok che preferisco il caldo alla pioggia, ma così non si scherza. Da domani Francia dell'ovest.
13 giugno 2013
Partito da Saragozza, sapevo già che questa tratta sarebbe stata divertente da percorrere in moto. Giunto ai piedi dei Pirenei ho notato subito grandi lavori in corso, quindi la risalita dal versante Spagnolo è penalizzata (se qualcuno ha intenzione di fare la mia stessa tratta, non fatelo perché stanno cambiando l'intera strada, credo ci vorranno al meno 6 mesi per finire tutti quei lavori). Poco prima della cima la temperatura ha iniziato a scendere vistosamente, dai 38°C di ieri siamo passati a 10°C!! Ovviamente mi sono armato di k-way e guanti invernali, però lascio parlare le foto riguardo al tempo ho trovato in cima e per tutta la discesa dal versante Francese. Scendendo giù sapevo già che la mia sete di cultura mi avrebbe portato a Lourdes, però ci sono stato appena 5 minuti. Da lì sono andato verso Pau, e le verdi colline hanno ripreso in modo dominante il tipo di panorama.
14 giugno 2013
Dopo aver passato tutta la notte a cercare di recuperare le foto cancellate di quest'oggi, ci ho rinunciato! Purtroppo ho confuso le SD e ho formattato quella che non avevo ancora svuotato. Ho solo una foto. Questa mattina il viaggio prevedeva solo una trasferta verso il nord della Francia per avvicinarmi al traghetto che mi porterà verso la tanto sognata Irlanda. Così dopo essere passato dal Parco Naturale des Landes de Gascogne, fantastico, sono arrivato a Bordeaux. L'intenzione era quella di fermarmi solo per cercare un wifi gratuito, ma vedendo la città ne sono rimasto estrefatto. Però vedendo l'ora e sapendo che non avevo tempo per visitarla, ho deciso di proseguire, e di tornarci poi in un secondo momento. Da Bordeaux fino a Poitieres é tornato di nuovo il solito scenario Francese. Oggi la meta é Rennes, ospitato da un utente del forum triumphchepassione.com.
15 giugno 2013
Partito da Poitiers in mattinata inoltrata sono diretto verso Rennes, più precisamente a Guichen, piccolo paese situato a Sud di Rennes. Qui ho l'apuntamento con Triok (ovviamente nick), utente del fourm triumphchepassione.com, che saputo della mia avventura mi aveva contattato per propormi la sua ospitalità. Essendo arrivato un po' prima dell'appuntamento, mi sono fiondato nel primo fast food con wifi per organizzare la trasferta Irlandese e il conseguente giro. Ci ho pensato a lungo se dedicare all'Irlanda 7 o 10 giorni (per il discorso del traghetto che da Dublino c'è solo la domenica e il mercoledì), ma alla fine lo deciderò sul momento, se pioverà sempre saranno 7 giorni, se farà un minimo bello 10.
Tornando a Triok, è un gentilissimo signore sulla cinquantina con una passione matta per le Triumph, tant'è che anche la moglie ne possiede una. Sono la classica coppia perfetta da film, felici e uniti nelle loro passioni. Domani mi accompagneranno in un pezzo di strada, dopo di che proseguirò da solo a prendere il mio traghetto. Sono come due giovincelli, che il venerdì sera dicono degli altri "il week la gente va al mare, quindi le strade sono libere per andare in moto". Se ci fosse una competizione delle coppie più belle al mondo per ogni marchio di moto, decisamente consiglierei a Triumph loro due.
16 giugno 2013
Dopo aver chiaccherato a lungo la sera precedente sui tempi più svariati, siamo andati a letto con l'appuntamento alle 08:00 per la colazione e alle 09:00 si parte. Dopo le foto ricordo siamo partiti, e manco a dirlo la "carovana" era guidata quasi sempre dalla signora. Poco dopo Rennes ci siamo salutati calorosamente e sono proseguito da solo per la mia strada. Vi confesso che ci sono rimasto un po' male, nonostante avessi passato appena 1 giorno con loro, ci ero già affezionato. Ovviamente mi sono raccomandato di voler ricambiare l'ospitalità il prima possibile.
Da lì ho proseguito verso Mont St. Michel, ma come già avveritito da loro, oramai anche lì si paga tutto. Le barriere che delimitano l'ingresso verso il palazzo sono poste a parecchi chilometri di distanza, e bisogna lasciare i propri mezzi in appositi parcheggi e prendere un pullman (a pagamento) per recarsi sull'isolotto. Dalla foto vedete il punto più panoramico dal quale è possibile fare uno scatto, ma ovviamente è molto distante. Da lì sono andato dritto verso Omaha Beach e tutto il resto delle spiaggie dello sbarco. Vi confesso che i 38° della Spagna sono solo un ricordo, qui non si va oltre i 17,5°. Dopo aver visto questi primi posti, credo che le spiaggie dello sbarco in Normandia sono rimaste l'ultimo luogo in qualche modo gratuito e civile, è tutto perfettamente pulito, curato e (tranne il museo di Utah Bich) gratuito. Il cimitero Americano sopra Omaha, nel film é una cosa, ma dal vivo lascia senza fiato. Prossima destinazine: Cherbourg, il traghetto per l'Irlanda attende.
17 giugno 2013
Dopo i vari controlli prima di salire sul traghetto, mi sono imbattuto subito in una coppia di Italiani, sono della provincia di Venezia e faranno un viaggio di 11 giorni in Irlanda in moto. Però dopo le presentazioni, ci siamo persi di vista. La serata/nottata sul traghetto non può che passare leggendo e dormendo. Ma quando decido di uscire fuori per prendere una boccata di aria gelida, sento una voce dire "Triumph". Girandomi noto un signore molto corpulento che parlava un inglese del quale non capivo quasi nulla, in seguito scopro che è Olandese, quindi mischia il tedesco all'inglese. E chiaccherando delle moto in compagnia di due birre, mi racconta che ha fatto in moto tutto l'Est Europa, sopratutto Russia in lungo e in largo. E da quest'anno ha deciso di fare anche qualcosa nell'Ovest e così la prima decisione è caduta sull'Irlanda. Consultando le mappe ed esprimendogli il mio dubbio se stare 7 o 10 gorni, mi consiglia di fare solo e per bene la parte Sud e Ovest dell'isola. La mattina prima di sbarcare rincontro Stefano ed Elisa, e con loro decido di fare il primo tratto fino al faro più antico dell'Irlanda (si trovata a Hook Honey). Da li proseguo da solo verso Coark, e in mezzo pomeriggio ha iniziato a piovere 3 volte e altretante é rimcomparso il sole. Domani mattina insieme al proprietario del B&B dove alloggio deciderò che strada fare, perché ha detto che le solite mete che visitano tutti sono noiose. L'unica cosa che mi fa pensare, è che qui tutti mi raccomandano di stare attento in moto, dicono che le strade sono pericolose. Sarà per il tempo? Perché vi assicuro che le strade principali sono larghissime e tutti appena vedono arrivare qualcuno più veloce di loro di spostano sul margine della strada per farvi passare. Ah dimenticavo, LA GUIDA A SINISTRA!! Come siamo scesi dal traghetto e Stefano ha preso la prima rotonda a sinistra ho urlato (dentro il casco, quindi immaginte quanto possa aver sentito) "occhio!". Ma sono scoppiato subito a ridere perché non ricordavo più questo fatto. Dunque, è veramente molto strano e insolito guidare a sinistra, il problema maggiore lo vedo nelle rotonde o negli incroci, non sto pensando ad altro che a come e dove dover girare. Vi assicuro che mi sento molto imbranato a guidare così, rigidissimo, tesissimo e con 4 occhi aperti perché mi sembra che tutti mi stiano per venire addosso.
18 giugno 2013
Dopo i primi km nelle strade secondarie, tutte quelle che portano verso i luoghi da visitare, ho capito del perché delle tante raccomandazioni di stare attento alla strada. Sono tutte irregolari e sopratutto piene di ghiaia sia sui lati che al centro. Al contrario delle strade, le case e i giardini sono curatissimi sia in città che fuori. Qui noto che mantengono le tradizioni di anni fa, sia nelle costruzioni che nel commercio, infatti non ho ancora visto un centro commerciale o un fast food delle grandi catene (quindi niente wifi gratis)! Dopo alcuni chilometri, credo anche di aver capito perché la strada è così porosa. L'asfalto lo fanno molto drenante, quindi l'infiltrazione dell'acqua lo distrugge. A parte queste sottigliezze: WOW, quanto é meravigliosa l'Irlanda. Sto percorrendo tutta la costa Sud Ovest, in 6 ore ho fatto appena 200 km perché sto seguendo tutte le stradine da "una macchina". Per quante foto io possa fare, non riuscirò mai a trasmettervi ciò che realmente i miei occhi vedono. Consiglio vivamente a tutti un tour di due settimane in Irlanda IN MOTO!
19 giugno 2013
Questo terzo giorno in Irlanda l'ho trascorso ancora nella parte Sud dell'isola, ho visitato in lungo e in largo la penisola "Beara". Sono anche riuscito a vedere i delfini (ma non a fotografarli), dal famoso traghetto "Kirush ferry" che mi ha fatto risparmiare parecchi chilometri. Credo che per visitare per bene la parte sud dell'isola, la moto sia l'unica soluzione (o la bici), in macchina è più complicato fermarsi e tornare in dietro. Le vie che portano ai luoghi da visitare sono veramente strette. L'entro terra (se così si può definire), è un continuo susseguirsi di colline verdi, dove non ci sono strade asfaltate per raggiungere le cime (peccato). Domani andrò verso il centro, così da poter essere più vicino a Dublino, la terza meta della mia avventura.
20 giugno 2013
Che appuntamento con l'Irlanda sarebbe stato senza la pioggia? Infatti oggi puntuale è arrivata. Ho avuto giusto due momenti per fare due foto, alle “Cliffs of Moher” e a Galeway. Le Cliffs of Moher è l'unico posto che ho trovato a pagamento. Però come suggeritomi dal ragazzo addetto al parcheggio, alla casse ho fatto presente che sono membro che “Club Internazionale dei Motociclisti” (esiste sul serio??? boh...), e ho usufruito dello sconto. Dopo la breve visita alle Cliffs (il vento era fortissimo) visto il tempo, e consapevole del fatto che sotto la pioggia in moto le cose si complicano un po', ho deciso di andare subito a Dublino. Tra strade veloci e statale, circa 3 ore. Qui é decisamente un altro mondo rispetto al sud, ovviamente la grande città ha sentito molto il cambiamento e ha perso le tradizioni. Stasera giusto il tempo di organizzare i prossimi 15 giorni e a dormire. Domani voglio visitare la città con calma.
21 giugno2013
La mattina a Dublino è iniziata subito con la visita della città. Ho approfittato della visitata gratuita a piedi offerta dall'ostello presso il quale soggiornavo. Detto sinceramente, il tuor é stato bellissimo come visita generale della città, ma come spiegazione NON HO CAPITO NULLA. L'inglese parlato dagli Irlandesi è molto strano, per non rallentare il gruppo ho fatto finta anche io di aver capito tutto. Per fortuna avevo fatto amicizia con i compagni di stanza, e uno dei quali era Italo Americano, quindi qualche fase fondamentale delle spiegazioni mi è venuto in soccorso traducendo.
Ciò che mi ha colpito di Dublino è che non è come le altre capitali che sviluppano i propri grattaceli a non finire, Dublino è sempre la stessa di molti anni fa. Non hanno stravolto la pianta della città. E sopratutto per i motociclisti, la strada è asfaltata e non cosparsa di “sanpietrini” ovunque.
22 giugno 2013
Questa mattina avevo intenzione di andare a visitare la fabbrica della Guinness, però dato il tempo di pioggia intensa, ho preferito avvicinarmi a Belfast (da dove ho il traghetto per l'Isola di Man domani mattina). Giunto a Belfast, giusto in tempo di capire dove andare a dormire, sono stato raggiunto da un signore che mi chiedeva info su modello della Triumph da me guidato perché non lo conosceva. E dopo avergli spiegato cosa stessi facendo, mi ha invitato a dormire presso l'ostello di sua proprietà (Lagan Backpackers), situato a pochi passi da lì. Due dei ragazzi che ci lavorano sono Italiani, e mi hanno spiegato una forma di turismo che sinceramente non conoscevo. Lavorare negli ostelli/B&B o altro, in cambio di vitto alloggio e un minimo di stipendio. Mi hanno spiegato che facendo così riescono a visitare tutti i posti senza grandi spese o grandi sacrifici. Domani mattina si va all'Isola di Man... FINALMENTE!
23 giugno 2013
La giornata è decisamente iniziata male, pioggia a non finire e come se non bastasse ho perso il traghetto per l'Isola di Man. Il porto distava circa 15 minuti dall'ostello, e nonostante io sia partito per tempo, mi sono perso nel porto e dopo aver chiesto indicazioni a decine di persone, sono arrivato proprio nel momento che il traghetto stava partendo. Sconsolato ho fatto cambiare il porto di partenza da Belfast a Dublino (c'è un traghetto ogni 3 giorni sia da Dublino che da Belfast, quindi per non sprecare un giorno, ho deciso di tornare indietro fino a Dublino da dove parte il martedì). Senza una meta precisa, ho deciso di tornare in ostello per riorganizzare i miei prossimi giorni. Avevo anche pensato di andare a visitare la parte nord dell'isola, ma alla fine sono rimasto in ostello a risistemare il tragitto dei prossimi giorni. Qui per puro caso ho conosciuto un artista calligrafico americano “Drury Brennan”, il quale stufo dello stile di vita americano ha deciso di trasferirsi in Europa (per ora Berlino, ma pensa ad un probabile spostamento a Praga per i minori costi di mantenimento della sua galleria d'arte). Domani si torna a Dublino per il traghetto di martedì mattina, e questa volta andrò a dormire direttamente al porto per essere più sicuro di non perderlo...
24 giugno 2013
Tutti ai Tridays tranne me... Ho ricevuto 4 mail e tutto iniziavano con "scusami se ti rispondo ora, ero ai tridays". Per chi non sapesse cosa significa "tridays", a questo indirizzo trovate tutte le info: http://www.tridays.com.
E visto che mi perderò tutti gli appuntamenti motociclistici più importanti quest'anno, spero al meno che il gruppo Triumph di Milano organizzi verso fine Settembre una delle loro serate "Triumph Milano City Tour by Night" (se ci fosse qualcuno dell'organizzativo in ascolto, ci conto eh :) )
Oggi ho organizzato i prossimi giorni fino a Parigi, e sogno ciò che vedrò domani... Isla of Man.
25 giugno 2013
Sveglia alle ore 08:00, colazione, veloce spiegazione alle due compagne di stanza australiane cosa stessi facendo (erano incuriosite dal casco e dalle borse con la scritta “Europemotorbiketour.com”) e via al porto di Dublino per prendere il traghetto. Subito mi è evidente che questa volta sono arrivato troppo in anticipo, però pazienza, ora ho imparato la lezione che è sempre meglio un po in anticipo che troppo puntuale.
Dopo poco ecco arrivare altre due moto, coppia di tedeschi con i quali inizio subito a fare amicizia. Lui ingegnere e collaudatore della Audi, lei non ho ben capito ma ha a che fare con le lingue. Parlano l'inglese perfetto per me, ci capiamo quasi del tutto, anche se devo ancora lavorare sul mio vocabolario ancora povero (però questo non è mai stato un problema per qualcuno cresciuto in Italia, gesticolando si fa intendere tutto). Lui mi spiega che l'Audi vuole essere il miglior posto dove lavorare, quindi propongono dei periodi di aspettativa con una piccola retribuzione (se ho ben capito). Quindi lui dopo 35 anni di lavoro ha convinto la moglie e sono partiti per il loro viaggio della vita, 6 mesi in giro per l'Europa. Però mi ha anche spiegato che si pente di non averlo fatto alla mia età o giù di lì, ora qualche difficoltà a livello fisico la sente ogni tanto. Decidiamo di fare il percorso della TT insieme, e dopo un po' di chilometri eccola là su... Quella statua con la veduta perfetta delle curve che portano nel cielo. La statua di Joey Dunlop. Vi assicuro che sento l'emozione anche ora che scrivo, figuriamoci cosa ho provato standogli accanto. Pensare che la stessa azienda che costruiva i suoi caschi, l'azienda che ha costruito e donato all'Isola di Man quella statua (Arai)... Sta aiutando anche me.
26 giugno 2013
La domanda più ricorrente che mi fanno è quanti anni ho, ma è una cosa tanto da vecchi fare un tour dell'Europa?
Ieri sera mentre lasciavo il traghetto, ho notato una macchina strana. Parlando con il pilota, mi ha spiegato è una macchina perfettamente omologata a circolare in strada (costruita da un azienda Inglese) e che ha il motore della Civic (un po' elaborato), da 0 a 100 in 2,7 sec.
La permanenza in Inghilterra è stata brevissima, infatti sono già in Scozia, dato che devo recuperare i giorni che ho perso perdendo il traghetto. Arrivato a Glasgow mi sono imbattuto in un mare di persone, e dopo qualche difficoltà a passare, ho appreso che questa sera ci sarà il concerto di Robbie Wiliams, quindi sono tutti qui per lui (e io che credevo fossero qui per me...).
27 giugno 2013
Oggi in Scozia ho avuto il battesimo del brutto tempo! Temperatura sui 10°C, nebbia, vento e sopratutto tanta tanta pioggia. È stato veramente un peccato, perché la strada che da Glasgow porta a Fort William è veramente incantevole come paesaggio (per quello che ho potuto capire nella nebbia) e divertente da guidare. Di motociclisti ne ho incontrati parecchi, ma a causa della pioggia ognuno andava per la propria strada senza fermarsi. Una cosa non mi è ben chiara, ma qui i motociclisti non si salutano? Mi è sembrato che forse fanno un cenno con la testa verso destra, ma al classico saluto Europeo nessuno risponde... E dopo tanta pioggia, come titolava anche l'articolo di Moto.it quando hanno fatto il test dell'Explorer, Scozia è il paese delle 4 stagioni in un giorno. Insomma, è arrivato il sole, così ho potuto fare delle foto. I piccoli villaggi di pescatori sparsi nel Nord-Est della Scozia sono uno spettacolo da vedere, tempo permettendo!
28 giugno 2013
Pioggia, vento, pioggia pioggia pioggia, vento vento vento... Anche il secondo giorno di guida in Scozia è stato in compagnia della pioggia. Mi è anche venuta in mente la canzone di Jovanotti “Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!”. Vi assicuro che il morale un po' ne ha risentito, ma ben presto mi è tornato il buon umore. A far in modo che ciò accadesse, ci ha pensato la coppia Mcdonald. L'incontro del tutto casuale in un paesino di circa 50 abitanti sperduto nel Nord della Scozia con Gordon, appassionato delle moto dai tempi della seconda guerra mondiale. E dopo avermi spiegato che la Triumph aveva creato delle moto speciali per la guerra (credo di aver capito che ne avessero fatto 30.000 unità) con posto per il fucile e quant'altro, il discorso è proseguito a casa loro. Il cibo cucinato dalla signora Mcdonald è stato fantastico, nulla a che fare con lo stesso piatto cucinato nei ristoranti Scozzesi (non mi sono osato fare una foto). Oramai si era fatta una certa ora, ma lui ci teneva tantissimo a farmi vedere la sua Bandit. E nonostante una certa età, mi ha confessato che la usa ancora regolarmente.
29 giugno 2013
Dopo giorni di facce sconosciute, oggi finalmente un pezzo di Cuneo nella mia avventura. Incontro con Fabio, Cuneese oramai perfettamente ambientato ad Edimburgo. Il buon Fabio oltre ad avermi ospitato, ha fatto anche da tramite per il pacco speditomi con il corriere espresso da Cuneo. Mittente “Rikorda”, il mio main sponsor. Avevo finito le magliette da regalare della mia avventura, e visti gli incontri speciali dei prossimi giorni, non potevo arrivare a mani vuote. Gli incontri sono quelli con la sede della Triumph ad Hinckley e sede della Castrol a Pangbourne. Domani visita delle città.
30 giugno 2013
Oggi finalmente ho riassaporato il piacere di guidare la moto “nuda”. Jeans, scarpe da ginnastica e giacca da moto... Quasi non ricordavo più quanto è piacevole la guida senza le valigie. Ora la moto la trovo leggerissima, e pensare che il primo giorno che l'ho provato avevo detto “Oddio, io non riesco a guidare questo bisonte”. Ho girato Edimburgo in lungo e in largo, e nell'unico momento che l'avevo lasciata per tornare all'alloggio a piedi, mi sono perso. L'alloggio era a 15 minuti, ma io ho camminato per 1 ora (eh capita...). Ho fatto anche un salto per salutare Triumph Edimburgo, il concessionario è veramente grande e fornito di tutto. Oltre ad avere già la Speed Triple (Special Edition, che non avevo ancora avuto il piacere di vedere dal vivo), molto bella e veramente curata nei particolari, hanno tutte la gamma in versione demo.
A pagina 2 il racconto del mese di luglio >>
*BRPAGE*
1 luglio 2013
E' passato esattamente un mese da quando sono partito, ed eccomi riaccompagnare la moto a casa. Purtroppo essendo giunto a Hinckley (sede Triumph) in serata, ovviamente la fabbrica era già chiusa, ma non importa, tanto il mio appuntamento con loro è domani. Vi assicuro che mentre mi avvicinavo e vedevo le luci ingrandirsi, l'emozione saliva sempre di più (ed ero perfettamente cosciente che non ci sarei potuto entrare in quel momento). Quindi giusto un occhiata e via in albergo. Ah, dimenticavo... Di cose strane me ne sono successe. A Belfast sono stato accompagnato fuori da un Pub perché indossavo la tuta (pare sia maleducazione), ma poi quando si sono resi conto che non ero indigeno, mi hanno riaccompagnato dentro e per chiedermi scusa mi hanno offerto la birra che stavo consumando. Però quella di oggi non ha pari. Mi ero fermato in una stazione di servizio, ho fatto il pieno, ho preso il caffè e un cioccolatino. E mentre mi bevevo il caffè fuori e parlavo al cellulare, uno dei commessi si è preso la briga di venire fuori e impormi di chiudere la telefonata altrimenti avrebbe chiamato la polizia. Non so spiegarvi il perché, dato che non ha voluto fornirmi spiegazioni, il fatto è che o entravo dentro per parlare al cellulare altrimenti avrebbe chiamato la polizia perché fuori non potevo farlo. Spero questa sia la cosa più strana che vedrò.
2 luglio 2013
Ci siamo... Ecco la freccia a destra con la scritta “Motorcycle Factory”, e la sbarra che si alza al mio passaggio (sì, il guardiano si è sbagliato, vedendomi vestito completamente con abbigliamento Triumph, pensava fossi uno di loro e quando ha visto che mi sono fermato subito dopo la sbarra, perché non sapevo dove andare... ci è rimasto male! Mi sa che dalla prossima volta chiederà i documenti a tutti). FINALMENTE la visita della sede Triumph!
“Chi sa cosa vedrò, chi sa se sono umani qui dentro, vedrò le moto appena assemblate...” Mille domande e pensieri mi sono passati per la testa mentre parcheggiavo la moto. Una volta dentro, la mia guida ci ha tenuto subito a spiegarmi le regole: niente foto, niente uso di alcun tipo del cellulare, non toccare niente, tappi per le orecchie, camminare solo dentro gli spazzi delimitati dalle righe gialle. Dato che non potevo fare foto, spero di riuscire a illustrarvi a parole com'è lo stabilimento. Non è molto grande, mi aspettavo di trovare una fabbrica gigantesca, ma mi hanno spiegato che l'ottima organizzazione interna permetta di fare tutto. Ad Hinckley c'è lo stabilimento principale, conta 500 dipendenti, dei quali 200 si occupano solo del design, immaginate che importanza gli danno. Qui vengono prodotti i modelli più particolari o i nuovi modelli (es. Trophy, Rocket, Explorer, etc), invece nello stabilimento Thailandese le classiche e la Speed Triple. Da quando ha aperto la Triumph, proprio mentre passavo davanti al magazzino è stata inscatolata la 615.000esima moto, era una Daytona. Il motore è interamente prodotto in Triumph, invece alcuni componenti come i cavi e altro viene acquistato da aziende esterne di tutto il mondo, leder nel loro settore. Come oramai ho avuto modo di capire, tutte le grandi aziende puntano alla soddisfazione dei loro dipendenti, perché la soddisfazione del dipendente equivale ad un miglior lavoro, e Triumph non è da meno. Infatti mi hanno spiegato del perché qui non c'è una catena di produzione, ma le moto vengono assemblate una di ogni tipo diverso. Nelle catene di produzione il lavoro è monotono, il che non aumenta la creatività dei dipendenti, e qui si cerca di far usare la testa a tutti. Il modello più complesso e lungo da assemblare è la Trophy. Per tutti i modelli, l'assemblaggio parte sempre dal motore, una volta finito, controllato e provato, il resto viene aggiunto ad esso. Le rifiniture (ad es. di color oro sui serbatoi) vengono fatte a mano. Mi hanno spiegato che i particolari sono un arte, e l'arte non si fabbrica in catene di produzione. Ho anche chiesto di mostrarmi la pista dei test, ma sono tutte in Spagna, dicono che oltre al clima ottimale, i collaudatori/ingegneri Sèspagnoli sono i migliori. Dimenticavo, mentre io gioivo nella visita della fabbrica, due meccanici hanno dedicato 2 ore a fare il check completo della moto. Sostituito olio, filtro, pastiglie dei freni ant./post. Mi hanno anche offerto delle gomme nuove, ma essendo sponsorizzato dalla concorrenza non ho potuto accettarle (quando mai più mi ricapiterà di farmi offrire delle gomme a gratis...).
3 luglio 2013
Di tutto quello che ho vissuto oggi, potrei scrivere per un'ora... Ma cercherò di sintetizzare. Alla sede Triumph mi hanno consigliato di evitare di andare in moto a Londra (in centro), così mi sono fatto consigliare quale fosse il concessionario più vicino al centro per potergli lasciare la moto e muovermi con i mezzi. Mi hanno suggerito il concessionario “Jack Lilley”, che oltre ad essere uno dei più vicini al centro, è anche uno dei più grandi e stimati dai clienti Triumph. Arrivato da loro, mi hanno accolto subito come se ci conoscessimo da una vita. Lì ho conosciuto Tony, appassionato di moto e Triumphista. Dopo avergli spiegato che cosa stessi facendo, in circa 1 secondo mi ha chiesto se avevo un posto dove stare, altrimenti a casa sua sarei stato il benvenuto. Mi ha accompagnato nello storico "Ace Café", dove ho anche appreso dell'esistenza di un tipo di volontariato sconosciuto credo a molti in Italia. Si tratta di motociclisti che in forma completamente gratuita (nessun tipo di rimborso, zero di zero) si mettono a disposizione degli ospedali per il trasporto urgente del sangue o del latte materno. Questa cosa mi ha lasciato senza parole! È una cosa a dir poco geniale. (Bene, ho un nuova missione quando torno in Italia) Dopo l'Ace caffè abbiamo fatto un salto allo stadio Wimbley, sede delle partite della nazionale Inglese. E dopo averci pensato un po', abbiamo deciso di andare in centro a Londra in moto. Se posso darvi un consiglio, NON FATELO! Il traffico è veramente intenso e non è per niente piacevole spostarsi di 1 metro ogni 10 minuti!
La sera mi sono unito al ritrovo settimanale del RAT del quale fa parte Tony "Jack Lilly". Mi ha spiegato che qui ogni concessionario ha il proprio gruppo, con il quale si organizzano serate, uscite motociclistiche e vacanze intere. Più che l'aria di un club, ho assaporato l'aria di una grande famiglia.
4 luglio 2013
Oggi giornata tranquilla, sveglia alle 9, colazione in compagnia di Tony e Caroline, poi treno per Londra. Ovviamente la breve e tortuosa visita in moto di ieri non mi ha dato soddisfazioni ne tempo per una foto. Così ho preferito tornarci in treno e visitare con calma. Qui il nome del mio cicerone è Valentina, Monregalese che da qualche tempo vive a Londra.
Oggi ho anche ricevuto la conferma che stavo attendendo prima di abbandonate l'Inghilterra, é stata confermata la mia visita presso il "Castrol Tecnology Centre". Già solo dal nome sono molto incuriosito! Questa sera altro appuntamento con i Triumphisti locali, si tratte del “Surey Triumph Owners M.C.C”, il gruppo di Tony. Solo l'anno scorso erano in poche decine, ma quest'anno solo più di 200. Il giovedì sera è il loro consueto appuntamento di ritrovo, questa sera erano più di 50 moto. Vi confesso anche che non sono un amante delle moto "classiche", preferisco i modelli nuovi... Ma questa sera all'incontro del club mi sono innamorato della Thunderbird Sport, BELLISSIMA.
5 luglio 2013
Avete presente la casa del primo film x-men, dove stavano i personaggi con i poteri? Ecco, è uguale al “Castrol Technology Centre”. Situato nelle campagne tra i boschi di Pangbourne, è un complesso di antiche case nobili. Dall’esterno fanno pensare di aver sbagliato posto. Ma una volta entrati, scoprite che l’apparenza inganna. E’ un concentrato di tecnologie quasi fantascientifiche, delle quali non sapevo neanche l’esistenza. La mia fortuna è stata che nel loro organico c’è Federico, geniale ingegnere italiano che lavora lì. Capite che farmi spiegare i reali processi di lavoro in inglese sarebbe stato un pò complesso, o comunque non avrei capito tutto. Dopo una breve introduzione sui loro principali stabilimenti e prodotti, mi hanno fatto fare il tour del centro.
Le ricerche che si svolgono lì sono le più svariate, però il cuore della ricerca sui lubrificanti dedicati alle moto viene svolto nel centro di ricerca situato in India (il team leader del reparto moto è un altro italiano). Oltre a studiare nuove formule e prodotti nuovi, si eseguono dei test sia su motori di moto, macchine e mezzi industriali. Sì, motori originali scardinati dai loro mezzi orginali e piazzati nei laboratori... non vi sto a dire quante migliaia di cavi ci sono collegati ad ogni singolo motore. Ci sono anche delle partnership di lunga data, come quella che Castrol da anni porta avanti con Triumph grazie a studi congiunti sui nuovi motori. L’olio infatti viene progettato già dai principi della costruzione del motore. Ho avuto anche il piacere di conoscere il guru (e il suo apprendista) che studiano l’usura dei vari componenenti dei motori e li classificano. Avete presente quando prendete in mano una di quelle tabelle colori che serve per assegnare una valutazione dei depositi sui componenti del motore? Ecco, quello le macchine non sono in grado di classificarlo perchè la valutazione può essere solo visiva e viene effettuata da super esperti con anni di esperienza che lo fanno a mano.
Che altro dire? Purtroppo il centro non è aperto al pubblico quindi spero di essere riuscito a trasmettervi un p0' dell’atmosfera che si respira al “Castrol Technology Centre” (adesso mi informo se la fabbrica della Triumph è visitabile e in caso lo fosse vi metterò i dettagli).
6 luglio 2013
Ieri pomeriggio, dopo la visita del "Castrol Tecnology Centre", sono andato diretto a prendere l'euro tunnel. Si torna nell'Europa continentale, si torna all'euro, si torna alla guida a destra e si torna per la terza volta in Francia (il paese nel quale ho transitato il maggior numero di volte)!! Il viaggio è veloce (35 min) e potete tranquillamente stare accanto alle vostre moto. Sceso dal treno, mi sono diretto al primo paesino per prendere subito un “espresso”, sì lo so, neanche qui non é quello Italiano, ma va già meglio. Da lì ho proseguito sulla statale verso Parigi, e ho capito che ora ho difficoltà a guidare a destra. Non capisco più dove devo guardare quando entro in rotonda o dove svoltare.
E poi è successo l'incredibile. Mentre mi avvicinavo al centro di Parigi lungo l'autostrada (ai 130km/h circa) mi sorpassa una moto targata Francia, poi rallenta, mi passa dietro e poi mi si affianca. Capite che già dal comportamento ero stupito, ma quando in Bosniaco mi ha detto “Maglajlic, dove stai andando?”, sono rimasto senza parole. Abbiamo rallentato giusto per riuscire a capirci e abbiamo deciso di pranzare insieme. Ovviamente era incuriosito chi fossi e cosa stessi facendo, così dopo avergli spiegato tutto abbiamo proseguito la conversazione da lui. Motociclisti di quelli malati, ha avuto ogni tipo di moto. Ora sta cercando una Bonneville, ma non riesce a trovare il modello di qualche anno fa che ha visto su Internet. Questo incontro decisamente lo metterò tra i fatti incredibili accaduti in questa avventura.
7 luglio 2013
Mi sono lamentato del traffico a Londra, ma il traffico di Parigi è come Londra, Dublino, Madrid e Lisbona messi assieme. In macchina credo che non ci verrei neanche se fossi sponsorizzato. La coda delle macchine inizia già a 6 - 7 km prima di entrare in città. Per fortuna qui l'usanza del sorpasso selvaggio (quello che abitualmente facciamo tutti per entrare a Torino / Milano) in moto é normale, a differenza di Londra dove tendenzialmente anche i motociclisti attendono in coda. Altra differenza é che qui le moto si parcheggiano abitualmente sui marciapiedi, a Londra non lo fa quasi nessuno. Il centro è più tranquillo da percorre in moto, si arriva tranquillamente a fare una foto sotto la torre eiffel o dall'arco di trionfo.
8 luglio 2013
Questa mattina presto ho salutato la famiglia Handzic e mi sono diretto verso Lussemburgo. Vi confesso che ogni volta che sto 1 - 2 gg da qualcuno, un po' mi dispiace andarmene via. Devo dire che fino ad ora sono stato molto fortunato, mi hanno ospitato parecchie volte e sopratutto sono sempre state persone gentilissime. Nella speranza che i rapporti non finiscano qui, con tutti mi sono scambiato gli indirizzi. Ma tornando a Lussemburgo, avevo impostato male il navigatore e sono finito per qualche decina di km in Belgio. Poi sono tornato indietro. Anche se del Belgio mi ero già innamorato. La prima parola che mi è venuta in mente arrivato alla città di Lussemburgo è stata "lusso". Credo ci siano più Ferrari qui che a Maranello, senza contare tutti gli altri marchi prestigiosi. La città è piccola, la si visita in fretta, il traffico non è tanto, ma date le dimensioni della città sembra esagerato. Sarà la visita di Parigi di ieri, ma oggi non ho proprio voglia di stare in una grande città, quindi che fare? Semplice... Andare a caso senza una meta fissa. Tanto lo stato è piccolo, non ci vorrà molto per visitarlo tutto. Girovagando ho notato tantissime moto, non so se sarà dovuto alla loro buona situazione economica o alle bellissime strade in mezzo al verde che hanno.
9 luglio 2013
Oggi la giornata è iniziate con "cattive" notizie. Due ragazzi di Fossano che stanno tornando da Caponord mi hanno comunicato i prezzi che troverò in Norvegia. Benzina quasi 2 €, in Lussemburgo la pago 1.31€, panino e bibita 18€, in Lussemburgo 6.5€! Insomma, giusto qualche centesimo di differenza. A parte ciò, la strada verso Bruxeles è molto bella. Oserei dire che l'architetto (o chi progetta le strade) che ha progettato alcuni tratti fosse motociclista! Non ci sono città grosse, ma solo paesini piccoli che si susseguono, quindi i limiti di velocità sono abbastanza bassi! A Bruxelles sono stato circa 30 minuti. Il traffico per entrare in città era paralizzato, presumo ci fosse stato un incidente o simile, perché erano ferme anche le moto in mezzo alle macchine. Così dopo esser rimasto 30 minuti a respirare quell'aria inquinata in un tunnel, alla prima occasione ho proseguito oltre. Nella parte sud mi pare sia tutto scritto in francese, e al nord tutto in Olandese. La parte sud assomiglia molto di più al Lussemburgo, e ora ho capito che mi ero innamorato di quest'ultimo.
10 luglio 2013
E dopo i due piccoli stati in 2 giorni, eccomi in Olanda. Dopo i primi 10 km, sono rimasto
subito senza parole. Grandissime distese di fiori, che sprigionano profumi buonissimi, che si alternano al profumo del mare. Tutto questo finché non sono arrivato nei pressi del porto di Rotterdam, mai visto un porto così enorme (potete immaginare che del profumo dei fuori manco l'ombra). Comunque la mia direzione è il concessionario Triumph “Bollenstreek”, dove mi attendete Wilco. Anche lui ha saputo della mia avventura e ha deciso di invitarmi. Wilco è uno che sulle due ruote ci sa fare, la sua Tiger 1050 è un mix tra Tiger e Speed Triple (tutto elaborato da lui stesso). Di avventure ne ha fatte parecchie, e tutt'ora aiuta un amico a organizzare tour in Spagna (www.tripleaevents.nl). Mi ha confessato che ha un altro Tiger 1050 in Spagna, e in inverno spesso prende i voli low cost giusto per un weekend di moto.
11 luglio 2013
Oggi la giornata è stata caratterizzata dalla mia visita presso la sede Europa di Arai. Sono particolarmente legato a questo marchio, perché è stata la mia prima scelta nello decidere l'equipaggiamento della mia prima moto. E all'epoca non avevo alcuna idea di chi fossero i costruttori più importanti dei caschi. Ricordo però che l'amico Davide mi aveva proposto 3 o 4 caschi. Dovevo provarli e poi dirgli con il quale mi trovassi meglio, poi avremmo parlato del prezzo e del marchio. La mia scelta cadde su Arai, e immaginate quanto io sia contento di riuscire ad indossare uno dei loro caschi in modo “ufficiale”. Tornando alla sede, è un grande magazzino che fornisce quasi tutti i distributori per l'Europa. Ma il pezzo forte della visita è stato il “Arai Inspiration Centre”, dove si trovano tutti i caschi restituiti dai grandi piloti con autografo annesso. Ci sono più di 500 caschi, e il Sig. Olaf (colui che ha reso possibile la mia sponsorizzazione) dice che riesce a riconoscerli quasi tutti, anno e a chi appartenevano. Oltre alla collezione sono presenti le macchie per i “crash test”, dove con mano potete vedere la differenza tra i caschi Arai e di alcuni altri marchi. Alla domanda perché Arai non avesse ancora i caschi con gli occhiali da sole, mi è stato risposto che Sig. Arai (l'azienda è ancora a conduzione familiare) non permette che i suoi caschi non abbiamo i criteri di sicurezza che hanno prefissato quando hanno aperto l'azienda.
Quindi aggiungere gli occhiali, che sarebbe un lavoro di 5 minuti per loro, comporta parecchia differenza a livello della sicurezza, perciò non sono interessati a questo tipo di prodotto (i loro test interni sono più severi delle attuali normative). Infine ho conosciuto colui che disegna tutti i caschi dei piloti di MotoGP e SBK, è un lavoro lunghissimo, credevo la cose fosse molto più semplice. Con Arai è stato un arrivederci all'EICMA.
12 luglio 2013
Oggi direzione Delfzijl (confine con la Germania).
Ciò che mi lascia perplesso, è di come gli Olandesi riescano a costruire 2 vie di transito in tutto il paese. C'è la strada per le macchine e subito accanto c'è la strada per i pedoni/bici. Questa cosa è presente sia nelle grandi città che nei piccoli paesi sperduti. Poi c'è tutto il discorso delle strade che passano sul mare, è pazzesco come abbiamo difeso le città dall'acqua e abbiamo sfruttato queste difese anche per farci circolare le macchine. Mi sono dimenticato di scriverlo ieri, credo la polizia Olandese sia la più buona di tutto il mondo. Ad Amsterdam ho sbagliato 5-6 volte la strada, sono andato contro mano, ho fatto inversioni a U, guidato in strade chiuse, insomma di tutto. E ogni volta la polizia vedendo la targa “straniera” mi ha fatto il cenno di proseguire senza problemi. Il fatto di sbagliare le strade era dovuto a tutti i lavori che hanno in questo periodo, dove gli Olandesi sono in ferie, quindi ne approfittano e chiudono molte strade
13 luglio 2013
Oggi salutati gli zii a Dezfijl, mi sono diretto verso Berlino. La scelta della strada da fare é stata semplice "autostrada". All'inizio di questo viaggio mi ero promesso che non avrei sfiorato l'autostrada, ma tutti mi hanno parlato delle fantomatiche autostrade tedesche senza limiti di velocità e con asfalto perfetto, così ho deciso di darci un occhiata di persona. A mio avviso nulla di speciale a parte il fatto che appunto non ci sono limiti e non si paga. Io continuo a sostenere che l'asfalto francese è il migliore!
A Berlino ho conosciuto due ragazzi Turchi, erano un po' disperati ma anche felici, perché si erano appena fatti abbindolare dai maestri del "gioco delle tre carte". Hanno perso 200 €, la metà dei soldi che avevano a disposizione per il loro interrail. Dopo aver chiaccherato un po', mi sono accertato se avessero capito la lezione (altro che se l'hanno capita). Abbiamo deciso di rivederci in Istambul.
14 luglio 2013
Eccomi finalmente a Berlino, il numero delle mie città “obbiettivo” da completare aumenta sempre di più. Visitare Berlino in moto è molto semplice, di traffico non se ne parla neanche. Non so se in questo periodo i tedeschi sono in vacanza o perché era domenica. Oggi ho incontrato due ragazzi Turchi, però dato il poco tempo a disposizione, abbiamo rimandato la conoscenza a quando arriverò a Istanbul. Ho conosciuto anche due ragazzi Olandesi, che dalla Polonia stanno tornando a casa con l'autostop. Avevano in mano il biglietto aereo, ma all'ultimo hanno capito che volevano provare un esperienza diversa. Da Varsavia a Berlino ci hanno messo appena un giorno. E voi lo date il passaggio agli autostopisti?
15 luglio 2013
É già arrivato il momento di lasciare Berlino, ma non prima di aver incontrato l'artista Americano Drury, conosciuto a Dublino qualche settimana fa. Drury oramai perfettamente integrato a Berlino, parla solo l'inglese, ma in questa metropoli oramai quella è la lingua principale. Mi ha spiegato che prenderà lezioni di tedesco, giusto per cultura personale, ma per questioni lavorative l'inglese gli
basta. Non vi nascondo che anche il mio inglese sta migliorando, sicuramente il fatto di doverlo usare tutti i giorni ha fatto la sua parte (non chiedetemi perché, ma l'altro giorno per ringraziare ho detto “merci” in un negozio). Vi confesso che viaggiare è bellissimo, guidare e vedere paesaggi meravigliosi mi lascia tanta emozioni. Però ciò che fa la differenza sicuramente sono le persone. L'emozione di un tramonto ad un certo punto svanisce, ma il ricordo di una persona incontrata rimane più a lungo, e sopratutto la persona si può rincontrare. Dopo i saluti con Drury, ho intrapreso il cammino verso nord. Direzione Danimarca.
16 luglio 2013
Ieri sera quando sono arrivato a "Schwerin", non avevo capito quanto fosse meravigliosa questa cittadina. Sicuramente sarà una delle scelte per quando sarò in pensione. C'èil lago, strade larghe con curve bellissime, turisti e un castello enorme (che purtroppo non ho capito cosa fosse). Mi sono arrivati aggiornamenti anche dal ragazzo Giapponese. Mi ha detto che non si é fermato a Cuneo, anche se ci é passato, per il cattivo tempo. Invece a Vicenza ha detto che ha trovato dei cattivissimi "moschitos", ho pensato che gli é andata bene che non é sceso dalle parti di Ravenna! Ora é in Slovenia, e da domani per qualche giorno sarà ospitato dai miei genitori in Bosnia. Per quanto riguarda me invece, dopo aver ammirato i numerosi laghi che si susseguono nel nord della Germania, ho passato il confine con la Danimarca. Domani credo che riuscirò ad arrivare a Copenhagen.
17 luglio 2013
Ecco che finalmente percorro i primi km in Danimarca. Che di qui i motociclisti ci passino solo per andare a Caponord lo si vede dalle moto stracariche. I motociclisti solitari come me si alternano a gruppi di 3-4 moto, raramente ho visto gruppi numerosi. E mentre percorro queste lunghe distese piatte, penso a quanto noi a Cuneo siamo fortunati. Abbiamo le montagne per sciare, le montagne per camminare, le montagne da percorre in moto che nessun altro ha (ok, un po sono in Francia, ma è sempre vicino a casa). Mare, le langhe, tutto a due passi. Solo ora che sono lontano, apprezzo a pieno quanto abbiamo nella provincia Granda.
Ciò che non abbiamo sono i ponti sul mare che ha la Danimarca. Percorrere questi lunghissimi tratti sopra il mare é molto strano e suggestivo, non vi nascondo però che il vento gioca a fare brutti scherzi.
18 luglio 2013
Oggi Copenaghen, vi confesso che ho veramente tanto sonno arretrato e se a questo ci uniamo anche il fatto che da queste parti la notte dura appena 3 orette, capite voi che non dormo tantissimo. Così dopo una breve visita della città mi sono buttato sul prato nel parco davanti all'ostello a prendere un po' di sole. Ovviamente il tutto si è trasformato in sonno profondo. Però una vespa o qualcosa di simile a cui presumo essere allergico mi ha punto sul piede, e ora ècosì gonfio che quasi non entra nello stivale. Ma poco importa, l'importante è che sia riuscito a dormire per al meno un giorno.
19 luglio 2013
Questa mattina sono partito prestissimo, pensavo di fermarmi a metà strada tra Copenaghen e Stoccolma, ma non sentendo la stanchezza ho fatto la tutta la tratta. Circa 9 ore di guida. Solo dopo 4 ore di guida ho capito che in Svezia hanno 3 tipi di strade, autostrade, strade veloci e quelle urbane. E io per veder qualcosa ovviamente ho sempre evitato le autostrade, ma queste strade veloci sono praticamente identiche alle autostrade. Passano in mezzo ai boschi, fuori dalle città, quindi non c'é modo di vedere nulla. Però ho anche capito che di città c'é ne sono veramente poche, quindi tutto sommato é normale non vedere nulla. Nonostante i 21°C, in moto fa freddino. C'è tanto vento, perciò si percepiscono molti meno gradi.
20 luglio 2013
La prima impressione di Stoccolma è stato “antico”. La città vecchia è perfettamente mantenuta e vanno di moda le macchine Americane anni '70. Di sera il cielo sopra la Stoccolma é pazzesco, le nuvole oltre a cambiare forma ogni 5 min, cambiano anche il colore. Credo che durante una serata, uno stesso paesaggio potrebbe essere fotografato diverse volte, e ogni volta sembrerebbe un altro posto. Ho incontrato un ragazzo Svizzero, con il quale ho visitato la città.
Aspirante DJ, ma che nel tempo libero cerca la calma e non il divertimento. Dimenticavo, oggi ho sudato freddo per 1 ora. Stavo pagando il pieno appena fatto quando la commessa mi dice “non ha soldi sulla carta”. Imbarazzato e senza parole ho pagato con la carta di credito. E mentre andavo verso l'ostello, avevo un unico pensiero “oddio mi hanno clonato il bacomat e mi hanno prosciugato il conto”. Ovviamente arrivato in ostello, prima cosa internet banking per controllare, ma tutto regolare. Evidentemente era un problema del loro pos. Ma non vi dico che paura, era sabato, i miei sono in ferie, e non avevo contanti, solo la carta di credito.
21 luglio 2013
Dopo il giorno passato a visitare Stoccolma si riparte, direzione Oslo, destinazione: fino a dove arrivo. Manco a dirlo, quando sono riposato potrei fare anche la 24 ore di Les Mans. Infatti senza problemi, 9 ore filate fino ad Oslo sono passate in un attimo. Ovviamente non é mancata la sosta strategica prima del confine con la Norvegia per fare il pieno "a buon prezzo". Tra l'altro questo è stato il primo confine incontrato da quando sono partito. Ma nulla di che, il doganiere non si è neanche girato al mio passaggio. Ah, avrei anche potuto saltare Oslo, visto che l'obbiettivo della mia avventura è la visita delle 27, pardon 28 capitali che compongono l'UE. Ma dato che volevo fare i fiordi dall'inizio, non mi sono potuto far mancare anche un salto ad Oslo (si, i paesi vistati in tutti non saranno 27, ma 32 mi pare). Che dire della Norvegia, fa caldo! 28 gradi e si sentono tutti fino alle 22 - 23 si sera. Finalmente ho trovato un piccolo colle, dove mi sono ricordato del termine "curva", ho anche fatto un po' l'asino contro una macchina d'epoca sportiva, ma il tizio dopo poco si è fermato (credo problemi al motore).
22 luglio 2013
Oggi la giornata é volata prima che me ne accorgessi. Ovviamente avevo intenzione di visitare la città, ma causa nuove avventure all'orizzonte, sono rimasto in ostello tutto il giorno a pianificare e organizzare. Non vi anticipo nulla per scaramanzia. Ho dedicato anche del tempo alla trasmissione "L'altra europa", programma della radio "Sole 24 Ore" condotto da Federico Taddia. Maggiori dettagli nei prossimi giorni. La sera giusto per prendere una boccata d'aria fresca, ho cercato il punto più alto dal quale si può osservare Oslo "Holmenkollen". Lascio decidere a voi, guardando le foto, se ne è valsa la pena (ci tornerò di nuovo domani sera in tarda ora, stasera non avevo tempo).
23 luglio 2013
Oslo detiene il record delle notti dormite nello stesso letto in questa mia avventura, ben 3 notti. Ma finalmente oltre a dormirci, riesco anche a visitarla. La città da girare in moto è comodissima, e non ci sono problemi a lasciarla sui marciapiedi larghi o nelle zone pedonali. Le targhe delle moto in città provengono da tutta Europa, presumo che tutti quelli che vanno a Capo Nord si fermino anche a Oslo. Mentre tornavo in ostello, ho assistito ad una scena da film. Due macchine che scappavano a tutta velocità con manovre spettacolari ad alcuni macchine della polizia. Subito ho pensato che stessero girando veramente un film. Ma dopo parlando con un ragazzo di Oslo, mi ha spiegato che quello era l'inseguimento dei rapinatori di una banca di Oslo. Bene, le sorprese in questa avventura non finiscono mai.
24 luglio 2013
Questa mattina dopo l'intervista con il programma “L'altra Europa” (Il Sole 24 Ore), finalmente sono ripartito con la guida. Da Oslo mi sono diretto verso Bergen, per poi proseguire verso la conquista del nord. I primi chilometri nella terra dei fiordi lasciano da subito senza fiato. Paesaggi bellissimi da vedere, e strade perfette da affrontare in moto. C'è solo un piccolo particolare dei lunghi tunnel che passano sotto i fiordi. Al loro interno la temperatura è circa 13 – 14 °C e all'esterno 29 – 30 °C. E come potete immaginare non c'è modo di fermarsi prima dei tunnel per impostare l'abbigliamento in modalità “freddo”. Spero le foto rendano l'idea di questo spettacolo della natura.
25 luglio 2013
Avete presente che alcune volte sapete di dover andare in un luogo, anche se non ve lo spiegate? Ecco, questo mi è successo oggi. Mentre guidavo spensierato vedo un cartello con scritto “Dalsnibba”. E subito penso, beh lì ci vado (non avevo la più pallida idea di cosa fosse, c'era solo la scritta, nessun altro riferimento). Dopo poco noto la sbarra che indicava il pagamento di 100 Korone per proseguire verso questa “Dalsnibba”. E nonostante sia partito con l'intenzione di non pagare nessuna visita (per questioni di budget), non so perché decido di pagare. Vi dico solo questo “Una volta nella vita bisogna andarci”. É una montagna di 1500 metri che ha una parte completamente verticale, dalla quale si vede la città di “Geiranger”. Spettacolo vero.
Un lettore mi ha inviato una mail chiedendomi se dormo sempre negli ostelli. La risposta è no. Ho fatto la tessera internazionale per gli ostelli della gioventù, quindi nelle grandi città li sfrutto. Invece fuori dalle grandi città quasi sempre tenda. E andando a spulciare tra le foto per mandargli il link, ho notato che non ho mai fatto una foto alla mia vita all'aria aperta. Provvedo immediatamente. Ah, la tenda passa inosservata nelle foto, perché é tutto nella borsa laterale sinistra (tenda, sacco, materassino). [nei prossimi giorni vi descriverò anche la mia giornata tipo].
26 luglio 2013
Prima di partire un amico mi disse “Bast***o, vedrai tutti i fiordi”. Lì per lì pensai, e che vuoi che siano, 2 monti a caso. Poi a distanza di alcuni giorni me lo disse di nuovo. Pensai, mamma mia se si è fissato, sono sicuro che ci saranno cose più belle delle montagne in mezzo al mare da vedere in giro per l'Europa. Ma ora che ho avuto modo di vedere queste montagne, ritiro il mio pensiero e ammetto la mia ignoranza. A malincuore devo ammettere che il primato che avevo riservato a tavolino all'Irlanda, sta per essere battuto dalla Norvegia. Girare i fiordi é un esperienza che veramente non è adatta ai deboli di cuore. Perché a volte subito dietro una curva appare uno spettacolo meraviglioso della natura. Se in Irlanda servivano 2 settimane per vedere bene, qui non basterebbe un mese. (Il percorso che sto seguendo io è quello tracciato da Mauro Dagna, prossimo World Tourer. Anche se alcune parti le sto tagliando perché non ho tutto il tempo che si era prefissato lui, un mese appunto.
27 luglio 2013
Oggi guardando il calendario mi sono accorto che dovevo essere a Caponord assolutamente in 3 giorni. Lo spettacolo del sole a mezza notte si può ammirare solo dal 17 al 29, quindi ho giusto giusto il tempo per arrivare l'ultimo giorno. 3 giorni per fare 1.700 km, bene, sfida accettata. Sicuramente questa sfida non ha nulla a che fare con l'amico Gianclaudio Aiossa che in 56 ore da Reggio Calabria ha raggiunto caponord. E proprio in questo momento sta facendo un altra delle sue imprese spettacolari, la traversata dello deserto di "Tabernas" in Spagna in solitaria, 3 giorni senza l'ombra di un anima viva. Tornando a me, sicuramente stiamo guidando per due obbiettivi diversi, e abbiamo scelto percorsi diversi, ma il fatto di essere stato sulla moto 14 ore dopo 57 giorni di guida, mi fa capire che le forze non mancano.
28 luglio 2013
Oggi ho guidato talmente a lungo che non ricordo neanche a che ora sono partito. Credo di aver fatto circa 700 km. Ho chiesto al benzinaio che tempo avrei trovato lungo il percorso, e la sua risposta è stata "no problema amico". Ecco, dopo circa 30 min il cielo è diventato nero. Ho appena fatto in tempo a mettere la tuta antipioggia ed arrivata anche la grandine. Per fortuna il maltempo è passato abbastanza in fretta, perché l'idea di arrivare a Caponord con il brutto tempo non mi piaceva per niente. Emozionato per l'avvicinarsi di questo traguardo intermedio, ho deciso di non fermarmi a dormire ma di proseguire la guida. Orario d'arrivo previsto 02:00 (ma causa tante foto fatte, sono arrivato alle 03:30). Vi assicuro che ne è valsa la pena guidare di notte, il cielo regala emozioni uniche. Lo consiglierei a tutti, tanto comunque si vede come se fosse giorno!
29 luglio 2013
Caponord... Ho letto molte storie su Internet di motociclisti che hanno descritto il loro viaggio. Tanti parlano del percorso e giusto del tempo di una foto con la statua. Tanti sono pure quelli che ho visto oggi arrivare giusto per una foto. Non c'è assolutamente nulla da fare qui per dedicarci tanto tempo, ma ciò che forse non tanti colgono è la sera/notte di Caponord. Oggi è l'ultimo giorno dell'anno nel quale si può ammirare il sole a mezzanotte, che ricordo va dal 17/07 al 29/07. Sono accampato poco distante dal piazzale, verso le 23 andrò là. Vedremo che cosa ci regalerà la natura quest'ultimo giorno.
30 luglio 2013
Aver avuto l'onore e il piacere di poter salutare quest'ultimo sole di mezzanotte è stato veramente emozionante. Erano arrivate ben 4 navi da crociera per far assistere ai propri viaggiatori a questo spettacolo. Le targhe delle moto e macchine provenivano da tutti i paesi dell'Europa. Il cielo sopra di noi era una grossisima palla di fuoco, tutto era di un rosso intenso. Alle 01:00 ho deciso che era arrivato il momento di lasciare questo posto magico, e mentre mi allontanavo ogni tanto mi giravo indietro per vedere ancora un ultima volta quella magia. Il mattino sono ripartito alla volte della Finlandia.
31 luglio 2013
Eccomi percorrere i primi chilometri nell'ultimo paese Scandinavo. Nella discesa della Finlandia, alla mia avventura si è unito Dawid. 22enne di origini polacche che sta attraversando tutta la Scandinavia in solitaria, circa 35 giorni. Tutta la parte nord del paese, quella che va da circolo polare artico in su è come deserta. Siamo rimasti per ben 2volte con l'ultima goccia di carburante. L'unica nota positiva è stato il villaggio di Babbo Natale, che non è altro che un centro commerciale composto da molti piccoli negozi separati (non ho visto babbo natale, quindi mi sa che non esiste, poi ognuno è libero di credere che esista).Dopo la lunga giornata di ieri, oggi riprendiamo il nostro cammino. Sono sempre in compagnia del ragazzo polacco, e credo che faremo tutta la Finlandia insieme.
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1 agosto 2013
Siamo ripartiti nella discesa della Finlandia, il territorio non cambia di una virgola. Infinita pineta, con la pioggia che non ci abbandona neanche per un secondo da due giorni. Molti piccoli villaggi sono abbandonati a se stessi, non c'è anima viva, mi sembrano tanti set di film dell'orrore. Con una veloce visita abbiamo dato un'occhiata a Lathi e abbiamo proseguito verso Helsinki. Giunti in serata abbiamo pensato solo a dormire. Domani veloce visita e poi traghetto per Tallin. Qui mi riposerò due giorni e organizzerò i restanti km!
2 agosto 2013
Oggi di nuovo pioggia, non ne posso più. Ma in Finlandia il sole è proibito? La prima tappa è stato capire da dove prendere il traghetto per Tallinn. Purtroppo ad Helskinki non ho dedicato molto tempo, appena veloce visita in moto della città e via a prendere il traghetto. Credo che questo traghetto sarà il più caro di tutta la mia avventura. 74 € per appena 2 ore di traversata (imbarco e sbarco compresi). A Tallin appena si sbarca il centro è a circa 5 min, quindi nessuno problema ad orientarsi. Qui ho salutato Dawid, lui ha proseguito il suo rientro verso la Polonia, mentre io mi concederò la visita della città e l'organizzazione dei restanti due mesi.
3 agosto 2013
Tallinn è diversa dalle altre capitali viste fino ad ora. La città è molto piccola, sopratutto il centro storico della città, dove non è ammesso circolare con i mezzi a motore. Ma credo decisamente non sia il caso di usare la moto in questa Capitale, tutto si visita a piedi. Devo dire che mi piace. Oltre alla visita della città, oggi ho iniziato la pianificazione dei restanti due mesi. Ero convinto che avessi tempo in eccesso, però controllando bene non mi basta. Volevo approfondire un po la visita dei paesi baltici, dato che cercando online non ho trovato molte esperienze in moto. Però purtroppo non sarò neanche io quello che racconterà bene come e dove spostarsi in moto da queste parti.
4 agosto 2013
Lasciato Tallinn ho deciso di non andare immediatamente a Riga, ma di fare qualche chilometro in più per vedere il paese. Lo stato è piccolo e abbastanza monotono per la vita motociclistica. Non ci sono montagne, quindi le strade sono dritte e il paesaggio non cambia di molto. Strade abbastanza buone, ma in alcuni tratti fuori dalle città un po rovinate. Diversa la storia per Latvija. Le strade sono veramente brutte! Alcuni tratti non asfaltati, buche, ghiaia, intere trincee lasciate sull'asfalto dai pesanti tir. Gente che guida ai 140 dove il limite è 90. Neanche l'ombra di un area di sosta! Non so come sarebbe stato guidare qui se avesse piovuto. I primi km nella capitale Riga presentano subito una città stile Sovietico, ma in centro cambia. Sinceramente dopo questi primi km ho capito perché su internet non ho trovato molti racconti di avventure da queste parti. Latvija la trovo abbastanza cara per quello che offre, più cara dell'Estonia.
5 agosto 2013
Nonostante l'esperienza negativa delle strade di ieri, oggi ho di nuovo deciso di non andare direttamente verso la prossima capitale, ma di fare qualche chilometro in più. La situazione del sud della Latvija non cambia di una virgola rispetto al nord. Ho percorso la "super strada" che porta verso il sud, e oltre alle due corsie per senso di marcia (dove si guida anche ai 150 km/h), c'é ne una terza piccola dove i bambini tranquilamente passano in bici. Invece in Lituania é diverso. Assomiglia di più all'Estonia o ad altri paesi Europei. Le strade sono in ottime condizioni, e la gente guida in modo normale. Essendo anche Lituania piccola, ho deciso di perccorere un po' più di chilometri, e di andare a Vilnius solo questa sera.
6 agosto 2013
Eccomi scrivere da Vilnius. La città come le altre capitali dei paesi Baltici è abbastanza piccola. Molto curata, anche se ci sono parecchie lavori in corso, sopratutto sulle strade. Il castello di Trakai é una meta fuori da Vilnius che non potete perdere, antico castello costruito in mezzo ad un lago.
7 agosto 2013
Oggi ho fatto gli ultimi chilometri della Lituania per poi proseguire la mia avventura in Polonia. I primi km presentano strade senza buche, ma non fatevi ingannare dall'asfalto integro. Trovo che sia molto scivoloso, e alla prima frenata decisa ve ne accorgerete. ATTENZIONE ai camionisti e al traffico in generale. Non voglio generalizzare sulla cattegoria, ma hanno tutti una fretta matta di sorpassare, e non guardano nessuno. Più volte mi é capitato di fare dei sorpassi non del tutto regolari solo per allontanarmi da questi pericoli con le ruote. A Varsavia sono giunto in serata, dove mi ospiteranno i familiari di un gruppo di ragazzi conosciuto in Norvegia. Il nome dell'associazione "Break the limit" dice già molto. Date un occhiata al loro sito per capire di cosa si tratta (é in Polacco) www.breakthelimits.pl
8 agosto 2013
A Varsavia si muore di caldo. 40°C senza neanche una nuvola. E con questa temperatura mortale, per tutto il giorno ho cercato un negozio che vendesse le Michelin Pilot Road 3 (le gomme che sto usando in questa avventura). E dopo parecchi negozi, ho trovato quella posteriore, che ovviamente ho preso al volo. Quella anteriore é meno consumata, quindi attenderò di cambiarla magari in Austria dove ci sarà di sicuro più probabilità di trovala. Stasera spero di avere tempo a visitare Varsavia.
9 agosto 2013
Pensavo già di arrivare in Repubblica Ceca, ma 10 ore di guida oggi sarebbero state troppe! Sopratutto con questo tipo di guida, rinnovo veramente di nuovo l'attenzione da prestare su queste strade! Sorpassi in curva con doppia striscia continua sono all'ordine del minuto. Così ho deciso di fermarmi a metà strada, esattamente a Wroclaw. Mi sono anche chiesto perchè mi ostino a fare le strade secondarie e non l'autostrada da queste parti! E oggi credo di essermi finalmente dato la risposta. Sono curioso di scoprire come sono i paesi dell'est per confrontarli con la Bosnia!!
10 agosto 2013
Finiti anche gli ultimi km della Polonia, la mia avventura é proseguita in Repubblica Ceca. Arrivato al campeggio nei pressi di Praga, ho subito notato circa 20 tende tutte uguali. Ovviamente incuriosito, ho chiesto al gestore del campeggio se si trattasse di un gruppo di scout. Ma a sorpresa, mi ha risposto che era una scuola Francese, che per motivi economici stava per far saltare la gita all'intera classe. Così a uno dei genitori è venuta in mente l'idea di non far andare i ragazzi in albergo, ma in campeggio, così che fosse alla portata di tutti. Che idea geniale!
11 agosto 2013
Oggi ho giusto fatto un giro velocissimo in centro Praga e sono subito ripartito. Preferisco passare in fretta questi paesi per dedicare qualche giorno in più all'Austria, paradiso dei motociclisti.
Parlando di paradisi motociclistici, oggi non ho potuto che fare anche veloce visita al circuito di Brno, peccato che nonostante la mail mandata per tempo, non mi é stato possibile visitare i paddock. La giornata motociclistica si è conclusa a Bratislava, dove rimarrò anche domani. (devo recuperare un po l'organizzazione del sito, come avete visto era un po in dietro).
12 agosto 2013
Nella classifica delle capitali visitate fino ad ora, Bratislava occupa sicuramente il posto della città più tranquilla. Sia di giorno che di notte, in centro storico o fuori, la città si presenta sempre molto silenziosa. Quasi non sembra una capitale.
13 agosto 2013
E dopo aver definito Bratislava la città più tranquilla di questo viaggio, non so spiegarvi bene il perché, ma l'allarme della moto ha suonato per ben 3 volte questa notte. Alla 3a volte ovviamente l'ho staccato, però diciamo che non ho dormito proprio tranquillo. E dopo aver visto tutto il “Nord Est”, e aver concluso che i paesi sono tutti identici e con gli stessi problemi sulle strade e di traffico, sono curioso di scoprire il “Sud Est”.
14 agosto 2013
Da Budapest sono ripartito per Vienna. E come già alcuni mi hanno chiesto, sì era più semplice passare da Vienna arrivando da Bratislava, per poi scendere a Budapest, etc. Però io volevo scendere verso l'Est Europa dall'Austria. Una cosa che ho notato, e che dall'Ungheria all'Estonia, tutto ciò che viaggia su due ruote saluta. Quindi non è solo il classico saluto da “moto grandi”, ma vi capita anche che il ragazzino alla guida del suo cinquantino ci saluti e che pretenda il saluta, curioso. (A Budapest la polizia non smette di circolare tutta la notte con le sirene accese, quindi se volete dormir tranquilli, forse Bratislava è più adatta).
15 agosto 2013
Purtroppo non mi sono ricordato che oggi fosse Ferragosto, e quindi ho trovato la città deserta. Sicuramente questo è stato un vantaggio per percorrerla in moto, però era tutto chiuso. Domani purtroppo non ho tempo di fermarmi ancora, quindi andrò via senza una vera impressione di com'è guidare la moto a Vienna.
16 agosto 2013
Dopo neanche 2 ore di guida, capisco il perché dell'appellativo "paradiso dei motociclisti". L'asfalto é perfetto, le curve ancora di più e sopratutto l'educazione stradale degli utenti della strada, sia motociclisti che automobilisti, é eccezionale. Nessuno invade le corsie e nessuno taglia le curve. Il percorso di oggi prevedeva Vienna - Gandum, passando da Mariazell. Intorno a quest'ultimo c'é veramente da rimanere senza parole. Limite quasi ovunque 100 km/h, e nessun tipo di controllo. Quindi dove il limite é 100 tutti vanno quanto c'è n'è, invece tutti gli altri limiti sono rispettati (c'è sempre un motivo se il limite é inferiore a 100).
17 agosto 2013
Questa sera l'Austria mi ha dato veramente il colpo di grazia che mi ha fatto definitivamente innamorare di questa terra. Giunto nel campeggio, non vedendo la reception, ne tanto meno una sbarra/telecamere/citofono o altro, mi sono rivolto alla casa più vicina. La signora mi ha spiegato che il campeggio era libero. Si poteva entrare ed uscire a qualsiasi ora e che il prezzario era esposto sulla struttura che ospitava le docce e la cucina, e che accanto era presente una cassa dove avrei dovuto mettere i soldi una volta conclusa la mia permanenza presso il campeggio. E da con grandissimo stupore e ignoranza ho domandato “ma quindi potrei anche andare via senza pagare”. Ma la signore ha solo risposto, “esattamente”, ma sarà la sua onestà personale a consigliarle ciò che é più giusto fare. Ora non vi annoio con il mio punto di vista su questa questione, perché sarebbe troppo lungo. Però immaginatevi che roba straordinaria che é un paese dove non ti obbliga fare qualcosa, ma ti ci fa arrivare da solo alla conclusione più (moralmente) corretta. Innamorato mi sono di questo paese (poi é chiaro che non tutti i campeggi sono così, ma é già qualcosa che alcuni lo siano).
18 agosto 2013
La gioia che ho provato a guidare gli ultimi 3 giorni, tra Austria, Slovenia (e circa 10 km in Italia) non è paragonabile a tutta questa prima metà del viaggio. E faccio fatica a credere che ci sarà qualcosa di meglio dopo. C'è anche da dire che le Alpi sono arrivate al momento giusto, il mio umore stava leggermente (anche un po di più) patendo tutto il nord est Europa. Lo spirito e cultura motociclistica che si respira da queste parti, é veramente grande e coinvolgente. Senza ombra di dubbio, dopo la scoperta dell'Austria, lo stato al quale avevo decretato la vittoria a tavolina (Irlanda) é scivolata al 3° posto.
19 agosto 2013
Quest'oggi il percorso é abbastanza breve, Ljubljana – Zagabria. Ma oramai come di mia consuetudine, non ho fatto la strada diretta, ma ho preferito girovagare per qualche km in più in Slovenia per vedere se anche la parte più a Est del paese é fantastica come la parte nord ovest (quella che confina con l'Italia e l'Austria). Purtroppo sono leggermente rimasto deluso, perché le Alpi finiscono proprio sul confine, quindi la guida divertente e i paesaggi mozzafiato finiscono li. Per quelli che non sapessero, Zagabria é la “28°” mia meta ufficiale, essendo che la Croazia é appena entrata nell'Unione Europea, quindi la Croazia ha preso ufficialmente parte al mio progetto. (Si, fino al prossimo paese che prenderà parte della UE e al prossimo matto come me che deciderà di fare tutti questi km, porterò il primato di essere stato il primo in assoluto di aver visitato tutti i 28 stati dell'Unione Europa.)
20 agosto 2013
Oggi é stata una delle mie giornate più lunghe, sono partito da Zagabria alle 08:30 e sono arrivato a Gracanica (la mia città natale) alle 23:45. Dire che sono cotto é dir poco (ma sto comunque scrivendo). Ho notato che tutto il popolo dei camperisti Italiani si é trasferito in Bosnia. Su 50 camper visti, 45 erano targati Italia. Non saprei dire se c'é un motivo in particolare o é solo un caso. I particolari della mia città natale e di tutta la Bosnia ve li darà nei prossimi giorni, ho intenzione di fermarmi qui per qualche giorno e scoprire tutte le bellezze alle quali fino ad ora non avevo mai dedicato tempo.
21, 22, 23 agosto 2013
In questi tre giorni 21 – 22 – 23 Agosto ho fatto un mare di cose (sto scrivendo in posticipo per mancanza di tempo). Ovviamente essendo che non tornavo da queste parti da circa 3 anni, ho visitato tutti i parenti, amici, cimiteri, etc etc etc. Oltre alle cose puramente personali, sono stato intervistato dal blog Bosniaco n°1 e purtroppo non sono riuscito a partecipare al programma televisivo della televisione di Stato Bosniaca, anche qui per mancanza di tempo. Tutto questo interesse dei media è dato dal fatto che non capita proprio tutti i giorni che uno nato da queste parti faccia un avventura come la mia.
24 agosto 2013
Oggi ho fatto la visita ad un villaggio che ha molto a che fare con il volontariato. Ma per ora salto questa descrizione perché attendo le varie autorizzazioni per poterne parlare (ma vi assicuro che non mi dimenticherò di tornare su questo argomento, mi sta molto a cuore).
25 agosto 2013
Quest'ultimo giorno di permanenza nella città dove sono nato, l'ho completamente dedicato a lavare tutto ciò che ho usato in questi 3 mesi. Il completo Triumph Navigator che indosso ora sembra rigenerato (tra l'altro lavato in lavatrice senza alcun problema). Ho smontato anche l'intero casco, e ho lavato tutti i cuscinetti, le fodere, visiera, pinlock (lo so, un lavoro noioso rimettere tutto come era prima). L'unica cosa che non ho lavato è la moto, pioveva quindi ho fatto che lasciarla all'aperto, ma i moscerini sono ancora lì.
26 agosto 2013
Ed eccomi finalmente riprendere la strada. Sono ancora in Bosnia, e quindi vi descrivo al più neutrale possibile la situazione. A mio avviso in Bosnia non si viene per godersi la strada (come invece si farebbe in Austria). Le strade non presentano grandi buche o altro, ma sono piene di macchie di olio, causate dalle macchine datate, quindi massima prudenza a frenare e anche a piegare (mi é capitato in rotonda di sentir partire il posteriore). Quindi perché un motociclista dovrebbe venire qui? Beh, il cibo è fantastico e ci sono parecchie cose da vedere. In centro a Sarajevo l'italiano credo sia la lingua straniera più sentita, per non parlare di Medugorje o Mostar, dove l'italiano è la seconda lingua ufficiale (e non esagero).
27 agosto 2013
Oggi brutta giornata. Per sbaglio ho formattato la SD delle foto dei giorni precedenti. E come se non bastasse sta piovendo, ma questo non sarebbe un problema se non avessi un appuntamento con l'agenzia “VisitMyCountry” (www.vmc.ba). Il loro mestiere è il turismo a 360° della Bosnia, e ovviamente sapendo le mete migliori volevamo fare un po di foto, ma inutile dirvi che a causa della pioggia non abbiamo fatto nulla. Però per consolarmi mi hanno portato in giro a mangiare tutto il giorno.
28 agosto 2013
É arrivato il momento di lasciare anche la Bosnia. E dato che questa parte dell'Europa non è coperta dalle mappe del navigatore, sono tornato al vecchio sistema. La sera prima studio del percorso, e poi appunti su un foglio da mettere sul parabrezza. E proprio mentre lasciavo Sarajevo, mi sono dovuto ricredere un'altra volta. Di strade, in Bosnia, meravigliose da fare in moto c'è ne, ma bisogna conoscerle. Arrivato a Belgrado, da subito ho capito che la città è veramente immensa. Si può girare in moto e lasciarla ovunque, ma non la si apprezza. Questo è stato il mio caso, da solo girovagando a caso ero rimasto deluso. Poi la sera mi ha raggiunto un lontano cugino, che mi ha fatto da cicerone e solo allora ho capito quanto di bello c'é a Belgrado.
29 agosto 2013
Il primo impatto della Romania è stato abbastanza traumatico, strada abbastanza brutta e pioggia che mi segue da 3 giorni. Poi c'è stato un pezzo di strada molto bello da guidare e poi di nuovo traumatico, coda di circa 45-50 km. Era tutto paralizzato, ma per fortuna con la moto e un'po di sana incoscienza ho sorpassato tutto e sono giunto a Sibiu. E dicendo Sibiu, qualcuno avrà già intuito che strada mi sto preparando a fare domani. Alla mia avventura oggi si sono uniti i due Roberto, di Reggio Emilia conosciuti per caso nella coda. Domani faremo un po di strada insieme. Una delle cose alle quali c'è da porre massima attenzione sono i cani randagi, prima e dopo le città c'é ne sono tantissimi. E purtroppo questa caratteristica la ritrovo continuamente nel paese.
30 agosto 2013
Oggi il risveglio è stato parecchio lento, sia per la stanchezza che per il timore di altra pioggia (che puntualmente è arrivata). Ero quasi intenzionato a fermarmi due giorni a Sibiu, solo per poter affrontare la “transfagarasan” con il bel tempo, ma poi con i due Roberto abbiamo deciso di partire lo stesso. Questa strada è diventata famosissima da quando la nota trasmissione “Top Gear” l'ha definita come la strada più bella del mondo (precedentemente lo avevano detto del “Passo dello Stelvio”). La mia conclusione è che le curve sono magnifiche, la strada è abbastanza lunga, però l'asfalto è veramente pessimo. In alcuni punti si può anche finire la gomma, ma in moltissimi bisogna stare attenti, ghiaia e asfalto ondulato sono ovunque.
31 agosto 2013
Mi sono dimenticato di scriverlo nel post di ieri. Mentre scendevamo la famosa strada “transfagarasan”, sono stato avvicinato da Alexander. Era in compagnia di un gruppo di ragazzi che si stavano dirigendo al raduno del “Tenerè Romania Club”. E dato che li abbiamo passati, alla prima sosta si è avvicinato e ha notato il mio Explorer con il nome e sito. Così incuriosito ha subito guardato dal cellulare di cosa si trattasse e stupito di tanti chilometri, mi ha invitato ad essere loro ospite per raccontargli che cosa stessi facendo. Non vi nascondo che tutti loro conoscevano meglio di me tutte le caratteristiche tecniche del Triumph Explorer, anche se non ne avevano ancora visto uno. Le riviste Ungheresi e Austriache, che testano i nuovi modelli sono lette praticamente da tutti. Oggi c'è anche stato il saluto con i due Roberto, che si stanno portando verso la strada del rientro in Italia, mentre io sono appena giunto a Bucarest.
*BRPAGE*
1 settembre
2013
Come avete potuto notare dagli aggiornamenti del blog, oggi ho recuperato la settimana precedente. Purtroppo tra tutti gli impegni non avevo avuto tempo di riuscire ad essere puntuale. Oltre all'aggiornamento del sito, ho passato tutto il giorno ad aggiornare le telecamere, navigatore e a sistemare tutte le foto. Ah, finalmente é uscita nell'app store l'appalicazione “phototeller” (www.phototeller.it), quella che ho usato fino ad adesso in versione beta. Cosa fa? Quest'app mi ha permesso di poter avere già le foto stampate a casa che mi attendono. Leggete per maggiori dettagli.
2 settembre 2013
La destinazione di oggi è Sofia, Capitale della Bulgaria. Già dal primo paesino dopo il confine ho capito che qui c'è tanta povertà. E questo me lo sono ritrovato confermato anche la sera, leggendo un po di dati sulla Bulgaria, è l'ultimo paese nella classifica UE. Il carro con il cavallo è un mezzo ancora di gran uso qui. Tra il primo paesino dopo il confine e Sofia, avrò incrociato si e no 3 villaggi, é tutto completamente dedicato alla coltivazione (la parte nord del paese é una grande pianura). Occhio anche alla benzina, fate il pieno prima di lasciare la Romania. A Sofia invece sono rimasto stupito come in poche decine di metri si trovano chiesa ortodossa, chiesa cattolica, moschea e sinagoga, tutto risalente a centinaia di anni fa.
3 settembre 2013
Oggi si preanuncia una giornata molto lunga. Il tratto di strada prefissato è Sofia – Istanbul. Dei ragazzi che hanno fatto quel tratto qualche giorno prima, mi avevano avvertito che al confine ci sarebbe stato da aspettare parecchio. Ma arrivato a circa 15km dal confine, era iniziata la coda. Senza parole subito ho atteso come tutti gli altri, ma poi ho optato per la strada “motociclistica”, e così ho sorpassato tutti fino a fermarmi a poche macchine dal confine per attendere come tutti questa volta. La prassi al è é lunga, circa 1 ora. Però una volta che si passa in Turchia, le strade sono a dir poco perfette e sopratutto passano sempre fuori dalle città, quindi si può andare abbastanza forte. Poi ci sono i poliziotti Turchi. Ora starete pensando a qualcosa di brutto, invece no. Mi hanno fermato e subito mi hanno offerto un bicchiere di acqua fredda. Poi mi hanno spiegato che mi hanno fermato solo per vedere il modello di moto, e che non avevo fatto nulla. Il mondo è bello perché è vario.
4 settembre 2013
Ed eccomi finalmente in Asia, cioé in Europa, va beh, ognuno la veda come vuole. Oggi mi sento un po' come Don Chisciotte che va a combattere i mulini a vento. La missione impossibile di oggi é trovare una qualche strada per poter andare nella Repubblica di Cipro via Turchia senza trovare problemi al confine. Al Consolato Italiano ad Istanbul mi hanno risposto allo stesso modo del Ministero degli Esteri Italiano, NON SI PUò FARE. Ma vedendomi comunque convinto, mi hanno detto “ragazzo, non fare ca**ate”. E dopo questa frase ho definitivamente rinunciato ad andarci. Per chi volesse saperne di più, qui ciò che dice Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_di_Cipro ; o se volete sul sito del Ministero degli Esteri c'é il documento ufficiale dove lo Stato Italiano invita i cittadini a non arrivare alla Repubblica di Cipro via Turchia ma con un volo da un qualsiasi altro paese.
5 settembre 2013
Finalmente due passi ad Istanbul. La città è esageratamente enorme, e curiosando tra i numeri, é la città più popolata in Europa (sempre secondo i punti di vista Europa/Asia). Credo meriti veramente di essere visitata da tutti gli esploratori Europei, perché nonostante sia a due passi, qui c'è un ambiente completamente diverso da tutto quello che ho visto fino ad ora. Per i motociclisti, scordatevi l'idea di usare la moto in città. Il traffico in alcuni momenti é paralizzato, e alcune regole sono fate sul momento dagli automobilisti che hanno sempre ragione. Qui ho conosciuto anche un ragazzo Iraniano, al quale era veramente difficile comprendere l'esistenza di un motore così potente per una moto. Ho cercato di istruirlo sui motori che guidiamo in Europa, ma dopo un po' ci ho rinunciato. Purtroppo anche questa è stata una missione impossibile per uno che per la prima volta vede “l'occidente”.
6 settembre 2013
Personalmente la situazione economica in Turchia mi era sconosciuta, ma dopo aver visto cantieri di ogni tipo ovunque, ho capito che la Turchia è un paese che va avanti senza badare alla crisi. Giusto per non fare una figuraccia, ho letto anche alcuni dati che hanno confermano la mia impressione. Parlando con dei ragazzi di Istanbul, mi hanno spiegato che il movimento studentesco ritornerà in piazza da settembre, quando riapriranno le università (questo per l'aumento dei prezzi che ci è stato negli ultimi anni). Lasciata la Turchia sono arrivato in Grecia, è solo un passaggio verso la Macedonia, in Grecia tornerò nei prossimi giorni.
7 settembre 2013
Dato che ho sognato ciò che mi è successo ieri, lo scrivo oggi (ieri non so come ho fatto dimenticarmene). Ero sulla strada verso il confine Turchia – Grecia, quando ad un certo punto decido di volermi fermare per uno spuntino da una delle bancarelle sulla strada. Non so bene perché, ma scelgo quella dove c'era solo un bambino a vendere, e nonostante non avesse nulla di “salato” da mangiare, decido di prendermi un melone (costava 1 Lira, circa 38 cent). Ma come mi ha dato il melone, il bambino si è inchiodato davanti alla moto e nonostante il mio richiamo per condividere il melone che stavo pulendo con lui, non è mosso. Dopo un po' torna in dietro e mi allunga la moneta da 1 Lira che precedentemente gli avevo dato. Ovviamente non ho accettato il soldo, ma ho cercato di farlo salire sulla moto, di fotografarlo, ma nulla. Non voleva nulla di tutto ciò, si era accontentato solo di guardare la moto (che era più alta di lui). Situazione come questa credo lascino senza parole.
8 settembre 2013
Visto il permesso negato di andare nella Rep. Di Cipro, ho utilizzato quei giorni per visitare gli ultimi paesi rimasti, non visitati, in Europa. Già solo accennarvi il percorso credo faccia venire mal di testa. Circa 2500 km tra Macedonia, Kosovo, Montenegro, Albania e rientrare in Grecia. Per chi non avesse capito, 2500 km fatti in Italia non sono molti, ma in questi paesi diventano una sfida. Macedonia è un vigneto unico, l'intero paese ne è ricoperto. Kosovo è un area ancora un po' instabile, questo non perché mi sono ritrovato in brutte situazioni, quanto per la presenza della Nato. I blindati si incrociano ogni 5-10 km, quindi credo un motivo ci sarà. In Kosovo dovrete anche pagare un assicurazione aggiuntiva, e questo ve lo diranno senza neanche controllare la vostra carta verde (lo sanno in anticipo dato che ancora nessuna assicurazione ha Kosovo come stato nei famosi quadratini). Dimenticavo, alla dogana Mecedone uno dei poliziotti mi ha suggerito che lì il casco non è obbligatorio e visto il grande caldo, non dovevo metterlo. Ma alla mia risposta che il casco non lo indosso per obbligo, ma in primis per sicurezza personale, si è messo a ridere. La stessa indentica situazione mi é capitata anche in Albania con la polizia locale. Credo passeranno ancora anni prima che da queste parti si arrivi a ragionare che certe cose si utilizzano per convinzione personale e non soltanto per obbligo (altro esempio, cintura di sicurezza in macchina).
9 settembre 2013
Non vorrei dire di aver scoperto l'acqua calda, ma il Montenegro è un paese tutto da guidare. Non c'è un dritto più lungo di 10 metri (questo nella parte Nord del paese). L'asfalto non è proprio perfetto, ma buono. Ma oltre alle strade, c'è tutto il discorso dell'off-road. Infatti ho conosciuto dei tedeschi che ogni anno tornano da queste parti, affittano con il club un intero ostello e passano una settimana tra i boschi. E dopo il Montenegro è arrivata l'Albania. Senza che me ne vogliano gli amici Albanesi, ma sicuramente l'Albania si aggiudica il primato delle peggiori strade che ho incontrato in tutta Europa. Ci sono situazioni dove anche per 10km la strada non è asfaltata con dei crateri e non buche. Non parliamo poi di pagare dal benzinaio con la carta, vi guarderanno male, solo cash. Questo ve lo dico per esperienza, perché sono rimasto senza contanti e ho dovuto fermare dei motociclisti Inglesi per farmi prestare 5 euro, giusto la benzina neccessaria di arrivare in Grecia dove, non sempre ma già più facile, ho potuto usare il bancomat.
10 settembre 2013
Dopo i 2500 km dei giorni scorsi, sono arrivato ad Atene con i muscoli che tremavano. Ma qui sapevo che mi sarei riposato per un giorno, così sono andato giusto ad una veloce esplorazione della città, dove ho conosciuto Elias, altro super appassionato della Triumph. Avevo letto qualche tempo fa su un forum che “se ad Atene ci si aspetta di vedere la Roma dei Greci, abbiamo sbagliato tutto”, e in effetti è quello che ho realizzato anche io. Per quanto riguarda girare in città in moto, in generale ho notato che qui da padrona la fanno le moto, sono tantissime, però essendo che circa il 50% della popolazione Greca vive ad Atene, il traffico é spaventoso. Per non parlare dell'asfalto scivolosissimo, che con il sole lo fa sembrare una lastra di ghiaccio.
11 settembre 2013
Oggi invece di prendere il traghetto per l'Italia, come avevo calcolato, ho allungato la mia permanenza in Grecia. Direzione “Vathia”, il Sud estremo della Grecia. E come mi aveva raccomandato Elias, non me ne sono pentito. Sono anche passato dalla famosa “Sparta”, ma come ad Atene, di questa città rimane solo il nome. Raccomanderei vivamente a tutti l'esplorazione del Sud della Grecia in moto, le strade e i paesaggi non vi deluderanno.
12 settembre 2013
Oggi dopo un'oretta di guida sono giunto al punto più a Sud della Grecia, e come dicono loro dell'Europa (ma Wikipedia dice altro, collocano il punto più a Sud in Spagna). Una cosa che ho notato qui, e in molti altri paesi (es. sulla famosa strada“Transfagarasan” in Romania) che non mettono alcun tipo di cartello che indichi l'altitudine, luogo o altro, insomma, non celebrano le loro bellezze. Da lì solo 6 ore mi separavano da Patrasso, ovvero dal mio traghetto verso l'Italia, quindi giusto il tempo di due foto e ho ripreso la strada. Poi sono seguite 14 ore di interminabile navigazione.
Se avete mai sentito la trasmissione "voi siete qui" di Matteo Caccia, la storia di oggi è la mia!
13 settembre 2013
Dopo 18 ore di nave, sono sbarcato a Bari. A questa città sono tristemente legato, perché qualche anno fa, qui mi rubarono la macchina. Fu una tragedia, perché insieme ai miei 2 amici, rimanemmo soltanto con i pantaloncini, senza una lira e/o altro (nel vero senso della parola). Però acqua passata, sono contento di rivedere Bari. La primissima cosa che ho cercato è stato un bar, desideravo riassaporare il gusto del caffè italiano (infatti nelle ore seguenti ne ho presi 3, senza mangiare nulla, non volevo che andasse via quel gusto di buono che mi è mancato per quasi 4 mesi). Arrivato a Reggio Calabria, sono stato ospitato da Gianclaudio (il record man del quale avevo parlato qualche tempo fa), dove ho anche avuto il piacere di incontrare il suo motoclub “I Bronzi in Moto”.
14 settembre 2013
Scortato da Gianclaudio e dal presidente del club Marco, sono partito verso Malta, l'ultima tappa del mio viaggio, prima di dedicare i restanti giorni all'Italia. Avendo un po di ore a disposizione, mi hanno portato a Taormina (Sicilia). Dove mi sono subito diretto nella prima pasticceria per riassaporare i cannoli, gelati, arancini... E come dissi qualche tempo fa “Dio diede i segreti della cucina agli italiani, e disse di distribuirli a tutti. Ma ovviamente gli italiani si tennero tutti i segreti.” Questa cosa la si apprezza a pieno, soltanto a stare qualche tempo lontano dall'Italia.
15 settembre 2013
Appena sbarcato a Malta, fuori dal porto mi attendevano la coppia Robert e Doreen. Seguono la mia avventura dagli inizi, e da grandi appassionati di moto, non potevano che offrirmi la loro disponibilità per farmi da “cicerone” a Malta. Lui oltre ad essere un appassionato di moto, é legato al mondo Triumph, poiché lavora per l'importatore Maltese di Triumph “Cycle World”. E dopo circa 3 ore di sonno, ero già di nuovo in moto. Obbiettivi della giornata, incontrare il RAT Malta e con loro partecipare al incontro motociclistico multimarca/multiclub che avviene tutte le domeniche mattina nel porte a nord dell'isola. Sinceramente questo fatto che le moto custom e tutte le altre convivano senza alcun problema continua a stupirmi. Ciò non accadrà mai al bar di Montezemolo - CN (anche se non so del perché di questa regola non scritta). In generale occhio all'asfalto Maltese nei maggiori centri urbani, è perfettamente liscio con un po' di olio e gomma, quindi assicura una grande percentuale di probabilità di caduta in caso di frenate e/o troppa confidenza. Invece fuori dai centri la situazione è decisamente migliore.
16 settembre 2013
E dopo altre 4-5 ore di sonno e una stanchezza infinita, sveglia alle 05:00 per prendere il traghetto che mi ha riportato in Italia. Da qui ufficialmente inizia il mio pellegrinaggio a trovare le tante persone che hanno seguito in questi mesi la mia avventura. In Sicilia l'incontro é con il motoclub “I motociclisti dell'Etna”, dove Giuseppe mi ha offerto anche la sistemazione presso la sua casa vacanza (Acqua Marina – www.stazzo.it). E da un motoclub con un nome come quello, dove mi avranno portato? Ovviamente sulle strade intorno all'Etna, dove sono rimasto senza parole. Curve e paesaggi mozzafiato.
17 settembre 2013
E dopo il giro in moto intorno al più grande vulcano attivo d'Europa, non poteva che seguirne una visita. Io sono salito dal lato Sud, da Nicolosi al rifugio Sapienza (tra l'altro strada larga e bellissima da percorrere in moto). Non mi sono accontentato di salire con la funivia fino al primo punto, ma ho anche preso il pulmino che porta a quota 2.920 s.l.m. Lì si può anche unire alla visita guidata oppure girovagare con conto proprio. Sicuramente consiglio la guida, e non dimenticatevi giacca, pantaloni, occhiali e qualcosa per coprirvi la testa. Il vento sfiorava i 100km/h e c'erano – 4°C. Senza ombra di dubbio, salire sull'Etna credo sia una delle 100 cose da fare prima di invecchiare (non ho voluto essere drammatico e scrivere “prima di morire”).
18 settembre 2013
Direi che ciò che avevo mangiato fino ad ora e chiamato erroneamente “granita”, non ha nulla a che vedere con ciò che ho mangiato oggi per colazione ad Acireale (Sicilia). Più che granita sembra un gelato morbido, quando per me la granita era “ghiaccio con un po' di succo concentrato”. A parte gli aspetti culinari, oggi la destinazione era Paola (CS). Dove per una foto, a momenti combinavo un disastro. La sabbia sulla spiaggia era morbidissima, e come ho appoggiato la gomme posteriore fuori dalla passerella, è sprofondata. Non vi dico poi cosa è successo al primo tentativo di uscirne con il motore acceso (poi spingendo si è risolto tutto).
19 settembre 2013
Qualche tempo fa, mi capitò di leggere un articolo, dove la BBC elencava le strade più belle al mondo da fare in moto. Tra queste c'era anche la “costiera amalfitana”. E già allora avevo deciso che primo o poi avrei dovuto farla. Io purtroppo a tratti ho preso pioggia, quindi il divertimento è stato leggermente compromesso, però il pericolo maggiore sono gli automobilisti. Sia dei pulman, che dei taxi. Tagliano le curve senza pensare ai mezzi che arrivano dal senso opposto. Aggiungendo a questo il fatto che la strada è molto stretta, si ottiene che io ho trovato questo percorso molto pericoloso. Credo che se la strada fosse a senso unico (che capisco essere impossibile), sarebbe il paradiso dei motociclisti. A questo bisogna aggiungere il panorama, credo, unico al mondo!
20 settembre 2013
Ed eccomi finalmente nella città eterna. Non venivo a Roma da 4 anni (non considerando la veloce toccata e fuga durante i Motordays di quest'anno). Vi assicuro che mentre mi avvicinavo, il mio timore e la preoccupazione di guidare di nuovo a Roma mi stavano facendo sudar freddo. Però poi capì che ora sono in moto, l'ultima volta invece che avevo guidato a Roma ero in macchina, e fu un esperienza da incubo. Senza perdere troppo tempo mi sono adeguato al sorpasso super selvaggio e anche alla guida sui marciapiedi (vedi strada bloccata a causa del camion della spazzatura).
21 settembre 2013
Oggi giornata caratterizzata da mille impegni. Finalmente ho avuto modo di conoscere Sig. Marcucci, responsabile vendite di Sprint Filter e colui al quale devo uno dei grazie più grande. Perché senza conoscermi, ma solo dall'entusiasmo che gli ho trasmesso via email, ha fatto si che Motorquality venisse incontro alla mia avventura con tutto il loro catalogo. Dopo visita alla sede nazionale della Fidas, che ricordo essere uno dei patrocini di questa avventura. E per finire, la conoscenza di “Bradipo”. Membro del MC “Sezione Romana Triumph” e grande fan della mia avventura. Non vi nascondo che se fossimo rimasti insieme anche per 2 giorni, avremmo avuto qualcosa di cui parlare.
22 settembre 2013
Partito da Roma, con i consigli del buon Bradipo, è iniziato il divertimento tra curve e altri motociclisti. Finché per errore non ho preso la E45, e prima di accorgermi che stavo sbagliando, era già tardi, il meglio del centro Italia era rimasto dall'altra parte. Ma qui è subentrato il buon tomtom con la funzione "percorso tortuoso", che mi ha portato anche alla scoperta del lago Trasimeno (la mia ignoranza è infinita). Spiegando ad un benzinaio che cosa stessi facendo, mi ha detto “Ma non sei stufo di guidare? Quando torni a casa della moto non ne vorrai più sapere, vero?” Impossibile spiegare ad uno che non ha mai guidato la moto, che delle curve non ci si stuferebbe neanche a farlo di lavoro. Vi confesso anche che in questi ultimi giorni sono molto egoista, invece di scattare foto, sto pensando solo alle strade da percorrere (le gomme chiedono pietà).
23 settembre 2013
Questa notte sono stato ospitato presso la GuestHouse&BB La Fenice. (www.guesthouselafenice.it) La particolarità di questo luogo, oltre a trovarsi in una bellissima area, è quella di essere gestito da Marco, grandissimo appassionato di moto. Sfido a qualunque ospite motociclista di andare via, senza che Marco vi dia qualche consiglio o si offra di ripararvi qualche difetto della moto, del quale non vi eravate neanche accorti. In seguito mi sono spostato a pochi chilometri da lì, esattamente a Bagnara di Romagna. Dove ho incontrato un altro dei miei sponsor, la ditta Sixs (loro il merito dell'abbigliamento intimo, che mi ha permesso di vivere quest'avventura in maniera più confortevole).
24 settembre 2013
Oggi partenza da Molvena con destinazione Passo dello Stelvio, ma mentre mi avvicinavo a Bolzano, decisi di proseguire prima verso Cortina D'Ampezzo. Il panorama sicuramente merita l'allungo del percorso, ma sopratutto la strada. Personalmente mi diverto di più sul quel tipo di strada che sui infiniti tornantini dello Stelvio, che ad ogni passaggio di macchine/camion/pulman vengono bloccati. Però il vero problema arrivò all'inizio della discesa dello Stelvio verso Bormio. Non so come, ma non mi ero accorto di essere senza benzina. Infatti il primo pezzo l'ho fatto in folle, poi a motore spento (prima volta che mi succede di rimanere completamente a secco, da far spegnere la moto). Per rispondere a Mattia e ad altri, non ho un percorso preciso. Negli altri paesi generalmente decidevo ogni 2 settimane da dove passare, ma in Italia sto andando un po a caso. Ho dei riferimenti che ci tengo a visitare, e poi mi muovo in base ai club/amici che sono sulla strada. Giovedì scenderò verso Parma per visitare il concessionario Triumph “Galli Moto” e venerdì sarò nei dintorni di Firenze, per poi rientrare sabato a Cuneo e completare la mia avventura.
25 e 26 settembre 2013
In un modo o nell'altro, per tutta la durata di questa avventura, sono sempre stato attento e con l'obbiettivo fisso di portare a termine la “missione”. Invece in questi due giorni (sentendomi oramai a casa), tra Dolomiti e Alpi Svizzere, devo dire che mi sono tolto la voglia di moto per quest'anno. In qualche modo oramai mi sono sentito rilassato, quindi ho dato libero sfogo al polso, e nonostante il bagaglio, l'Explorer ha risposto a pieno alla mie sete di velocità e pighe. (In Svizzera il tempo era ancora perfetto).
27 settembre 2013
Ed è arrivato anche l'ultimo giorno prima della fine di questa avventura. Rivivere alcuni dei chilometri percorsi, con Umberto Galli (che pochi giorni prima di me ha percorso i Balcani) é stato emozionante. La stessa strada, la stessa gente, gli stessi modi di fare, a volte li abbiamo vissuti allo stesso modo, a volte in modo completamente diverso.
28 settembre 2013
La fine di un viaggio, l'inizio di una storia! Con queste parole, un amico, ha commentato il “puntino” rosso sulla mappa che è tornato a Cuneo. Tra montagne, mare, bello e brutto tempo, cambi di umore e tanta strada, il cerchio della mia avventura Europea si è chiuso. Ora ci vorrà qualche giorno prima che io realizzi veramente ciò che ho fatto. Perché per alcuni saranno solo chilometri di asfalto, ma per me è stato il viaggio della vita.
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