Sono un ragazzo di 29 anni con una grandissima passione per le due ruote e questo amore è vivo da almeno...29 anni...
7 ottobre 2013
Ho acquistato la mia prima moto, Aprilia Shiver 750, il 1 agosto 2012. Immaginate voi che sofferenza, tutti questi anni in bici e in scooter!
Per recuperare la pace dei sensi, ho pensato quindi di appiattire il mio lato B a suon di chilometri in sella al bicilindrico non appena ne ho laho la possibilità, con la gita che vi propongo. Eccovi una gita per una calda giornata di fine luglio.
Partenza: Carnate (MB) – Passo dello Spluga – 121 km
Prima cosa: il kit antipioggia deve stare con voi e non nel cassetto a casa! Dopo i soliti e accurati controlli a:
● livelli dei liquidi principali (olio motore e liquido refrigerante),
● pastiglie dei freni,
● pressione pneumatici,
● lubrificazione catena di trasmissione,
si parte alla volta di Chiavenna. Il tratto è in parte noioso, se non altro per i primi 60 km, fino a Colico, dove passerete circa un’oretta a bagnomaria in galleria e nel traffico. Da Colico a Chiavenna si inizia a respirare, non solo aria pulita ma anche un ottimo senso di spazio.
Arriverete a Chiavenna dove troverete una chiara indicazione circa lo stato di apertura del passo dello Spluga. Seguitela. Da quel momento in poi la strada si restringe ed inizia il “vero” percorso motociclistico. Si incontrano curve e tornanti stretti, con qualche semi-galleria ed addirittura un tornante al coperto! Il contorno, in compenso, è spettacolare: tratti in mezzo agli alberi si alternano a laghetti e altipiani in cui si aprono viste mozzafiato sulle innevate cime svizzere.
Dopo aver costeggiato il lago di Montespluga, osservandone l’interessante diga (e se la trovate aperta passateci sopra, io non ho avuto questa fortuna), concedetevi un caffè all’Albergo della Posta, a Montespluga, poco prima della salita al passo. L'aria fresca e le morbide curve vi portano a quota 2.113 in relax, su un asfalto ben manutenuto, che non ha nulla a che fare con quello economico utilizzato in città.
Passo dello Spluga - Thusis - 35 km
Tempo per una foto al cartello senza neanche spegnere il motore perché, con le gomme ben calde, ora arriva il bello... Il versante svizzero è di gran lunga il migliore: la geometria delle curve è ben visibile chiara ancor prima dell'entrata ed il nastro grigio che serpeggia sul pendio della montagna diviene ben visibile fin dal primo tornante. Insomma, si scende allegri a testa bassa arrivando a Splügen di volata, senza essersi resi conto di aver fatto 72 tornanti fino a quel momento.
In paese, tenete la destra ed iniziate il tratto di collegamento verso Thusis. Per essere sicuri di non aver sbagliato strada tenete presente che dovrete costeggiare l'autostrada per tutta la tappa.
Approfittatene per fare il pieno.
La Shiver fa almeno 200 km con un pieno, ma non mi sono mai spinto oltre la spia della riserva fissa per più di 10 km.
I self-service accettano le carte di credito anche se richiedono il pin, ma se trovate aperto potrete pagare all'operatore anche con i "sassi", gli euro sono accettati quasi ovunque. Il tratto di strada è più riposante, la carreggiata è molto larga e proprio per questo mi sento di consigliarvi di rispettare i limiti: è un attimo rendersi conto di andare alla stessa velocità di chi percorre l'autostrada, a fianco a voi. In Svizzera il codice della strada è severo, quindi, il numerello nero sullo sfondo bianco di un cartello tondo con bordo rosso è lo stesso numero che il vostro contachilometri può segnare!
Prima di arrivare al paese, spendete 30 secondi per scattare una foto alla stretta gola di Viamala, cosa che non ho fatto. La strada infatti ci passa in mezzo offrendo uno strapiombo da vertigini.
Thusis - Julierpass - 49 km
All'arrivo a Thusis troverete chiare le indicazioni per Julierpass (Passo del Giulia), poste alla prima rotonda che incontrerete dopo chilometri. Da lì la salita al passo è dolce per la prima metà, con curve ampie da gas sempre aperto immerse in un paesaggio dolomitico. L'altra parte richiede un po' più di tecnica ma offre uguale divertimento. Arriverete su talmente "sparati" che vi renderete conto solo all'ultimo momento di dovervi attaccare ai freni per...una foto sotto il cartello del passo. A quel punto guarderete l'orario e capirete che è il posto giusto per pranzare.
Bratwurst, patatine e una birretta mi son costati 15 euro. Non è un'esagerazione per la quantità che c'era nel piatto e se pensate che siete in Svizzera a 2300 mt in mezzo al nulla.
Julierpass - Berninapass - 35 km
Dopo il bratwurst avrete le forze per... una pennichella, ma le curve sono ancora tante quindi, in sella!
Sul tratto di strada con in mezzo la lussuosa Sant Moritz non c'è molto da dire ma qualche parola è dovuta per il fiabesco panorama della valle dell'Alta Engadina.
Non scendete a palla dal passo del Giulia perché poco prima di arrivare a valle è d'obbligo fermarsi sui tornanti a scattare mille foto al lago di Silvaplana: il suo azzurro intenso si amalgama al verde smeraldo dei prati circostanti lasciandovi a bocca aperta. Eravate invidiosi dell'erba del vicino? Beh, ora non più! Rispetto ai manti del Canton Grigioni, il fazzoletto di terra del vostro dirimpettaio vi sembrerà un pallido tappeto cinese spelacchiato. Il centro di St. Moritz resta sulla sponda sinistra dell'Inn, che la vostra strada costeggia fino al bivio per il Bernina. Io non mi sono fermato, ma sicuramente il paese merita una sosta.
Proseguendo per Berninapass (Passo del Bernina), il paesaggio inaridisce e l’erba ingiallisce. Sparisce quasi del tutto il verde acceso di prima, per lasciare spazio ad un terreno brullo che mostra, sulle cime più alte, gli unici ghiacciai di tutto il percorso. Il termometro scende progressivamente per fermarsi, nel mio caso, a 19° in cima al passo (2.323 mt).
Berninapass - Lago di Poschiavo - 25 km
Scendendo dal Bernina il divertimento è a mille grazie a curve a raggio fisso, un asfalto perfetto (sembrava steso la sera prima) e il clima a nostro favore, che vestiti di tutto punto non andiamo molto d'accordo con le temperature estive del primo pomeriggio in pianura. Ma se ancora sarete accaldati, in fondo al lago di Poschiavo, oltre il paese stesso, aguzzate la vista: prendete a sinistra per la località Miralago dove potrete rinfrescarvi nell'acqua che, giusto a titolo informativo, è di origine glaciale e stendervi un po' sull'erba ammirando l'intera valle appena percorsa.
Lago di Poschiavo - Carnate - 138 km
L'ultima parte del percorso ho pensato di riassumerla in una lunga tappa perché in effetti lo è. La lunghezza non è dovuta tanto ai chilometri, ma alla noia per l'assenza di curve. Certo, fino a questo punto ci eravamo abituati bene. Le indicazioni da seguire in successione sono: Tirano, Sondrio, Morbegno, Colico, Lecco.
Fino a Colico è Valtellina e quel giorno il termometro non è mai sceso sotto i 35 gradi. Il phon in faccia è più piacevole!
Non resterete comunque delusi dalla giornata, che si chiuderà, con la moto sui cavalletti e poco più di 400 chilometri di strada, verso le 19 - 19.30 se ve la sarete presa comoda.
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