Pole position per Marquez, con Bautista secondo e Bradley Smith terzo. Bene Andrea Dovizioso, quarto davanti a Lorenzo e Pedrosa, male Rossi decimo in una qualifica equilibratissima | G. Zamagni, Losail
LOSAIL – Pole position per Marc Marquez, con Alvaro Bautista secondo e Bradley Smith terzo. Bene Andrea Dovizioso, quarto davanti a Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, male Valentino Rossi decimo in una qualifica equilibratissima: i primi tre sono in 0”094, i primi sei in 0”196, i primi 12 in 0”645.
Nel fine settimana delle sorprese, anche le qualifiche hanno regalato risultati inaspettati: dopo aver dominato i primi tre turni di libere, era stato pronosticato un dominio di Aleix Espargaro, che però nel momento cruciale ha perso la testa, ha sentito troppo la pressione, finendo a terra due volte. La prima scivolata, due curve dopo aver fatto il primo giro tirato (quello che poi l’ha qualificato in terza fila) con la prima gomma morbida, la seconda dopo essere risalito in sella con l’altra M1. Così, Aleix si deve accontentare di un nono posto che non rispecchia il suo potenziale, ma che probabilmente gli servirà da lezione per il futuro.
PRIMA FILA ANOMALA
Per come era andato l’inverno, per certi versi si può considerare sorprendente anche la pole position del campione del mondo Marc Marquez, tornato in sella solo giovedì dopo essere stato fermo circa un mese per l’infortunio (20 febbraio) al perone della gamba destra. Dopo le prime libere, Marquez era 11esimo staccato di quasi 1”5, ma con grandissima calma ha trovato piano piano la giusta sistemazione sulla moto e turno dopo turno è diventato sempre più veloce, conquistando un altro strepitoso risultato: la verità è che Marc è nettamente il più forte in questo momento.
«Solo una settimana fa non camminavo, oggi sono in pole: ma un giro lo riesco a fare, sarà più dura effettuare tutta la gara» cerca di gettare acqua sul fuoco Marc, che però ha anche il passo più consistente e domani, probabilmente, prenderà gli antidolorifici.
Alle sue spalle, un Alvaro Bautista costante fin da giovedì: in definitivai, la sua è la posizione meno sorprendente.
«Sono felicissimo sia per il secondo posto sia per come va la moto» si compiace, convinto di avere il potenziale per puntare al podio che insegue da quando è salito sulla Honda del team Gresini.
Al terzo posto, la più grande sorpresa della giornata, Bradley Smith, primo tra i piloti Yamaha: un grandissimo risultato quello del pilota del team Tech3, che in tutto il 2013 non era mai riuscito a mettersi in mostra.
«E’ una grande emozione, non avete nemmeno idea di quanto io abbia lavorato durante i test per conquistare un risultato simile» si esalta Bradley: davvero bravo.
Così, dopo che per tre giorni si era detto che in qualifica i piloti “Factory” avrebbero dovuto accontentarsi delle briciole per i vantaggi delle “Open” e dei lori pneumatici, l’unica gomma extra soffice nelle prime posizioni è quella montata sulla Ducati di Andrea Dovizioso, quarto ad appena 0”137 dalla pole e a pochi centesimi dalla prima fila: come dire, che il pilota, regolamenti giusti o sbagliati, nel momento importante fa sempre la differenza. «Sono contentissimo del tempo che ho fatto, ma non ho centrato l’obiettivo della prima fila e sono arrabbiato perché ho fatto un piccolo errore» dice Andrea, comunque con il sorriso sulle labbra. Anche l’anno scorso, al debutto con la Ducati, aveva conquistato il quarto posto, ma questo ha basi decisamente più solide. «Sarà una gara incerta, siamo tutti molto vicini».
SPROFONDO ROSSI
Dopo le grandi difficoltà dei giorni precedenti, Jorge Lorenzo è risalito fino alla quinta posizione (a 0”154), mettendo in mostra anche un buon passo nell’ultima mezz’ora di libere. Insomma Jorge è in crescita, ma non è ancora perfettamente a posto e rimane il mistero come la Yamaha di Smith sia più competitiva delle due ufficiali, con Valentino Rossi sprofondato in decima posizione, incapace di sfruttare la gomma morbida. Un inaspettato passo indietro per Valentino, dopo tre giorni tutto sommato positivi: anche l’anno scorso, Rossi aveva faticato in qualifica per poi volare in gara, e l’equilibrio generale potrebbe anche consentirgli una buona rimonta. Ma sarà tutt’altro che semplice.
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