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Fabriano, 16 Luglio. Casse di t-shirt, striscioni, maschere con la faccia di Redondi, cilindri, fuochi, champagne, motori di motoseghe e una festa da migliaia di watt erano già pronti, “nascosti” alla vista dalla scaramanzia. Ma c’era solo da aspettare, le ansie erano ridotte quasi a zero. Per uno che ha vinto dodici gare su dodici, è più facile vincere la tredicesima che rimandare la festa. Così l’esplosione di gioia al termine della gara di sabato del Gran Premio Acerbis d’Italia è stata contenuta, controllata come si dice. Tutto pronto, il “Red” è entrato sotto le tende del Team RedMoto Honda, ha cambiato le gomme alla Honda CRF 450R come se stesse provando un balletto, in punta di piedi e di dita, divertito e istrione, poi è andato a mettere la Honda in Parco Chiuso, non si sa mai, ed è tornato per raccogliere ovazioni e congratulazioni. Festa per tutti. Per sentirlo decentemente, e con lui il mentore mondiale Egidio Motta, abbiamo dovuto spostarci di un centinaio di metri, inseguirti dalla musica a manetta di uno scellerato, e provocatorio, DJ.
Giacomo Redondi è: Lovere, 8 gennaio 1993. 2001, 2003, 2004, 2007, Campione Italiano Minicross. 2009, Campione Italiano Cross MX2 Under 21. 2010, Enduro, 2° agli Assoluti d’Italia, 125 2T. 2011, 2° agli Assoluti d’Italia, 125 2T, 1° all’European Cross Country Challenge. 2012, 1° agli Assoluti d’Italia E1, 125 2T, 1° nella Youth Cup Enduro e 1° nell’European Cross Country Challenge. 2013, 3° agli Assoluti d’Italia, E1, 2° nel Campionato Mondiale EJ. 2014, 2° ai Campionati Assoluti d’Italia, E2, 2° nel Campionato Mondiale EJ e 1° nel Campionato del Mondo SuperEnduro, EJ. 2015, 1° ai Campionati Assoluti d’Italia, EJ, 2° nel Campionato Mondiale, EJ. 2016, Campione del Mondo EJ…
Momento importante per entrambi. Egidio Motta corona con un titolo la sua prima stagione intera a capo del suo nuovo Team, e Giacomo Redondi corona il sogno di una carriera, per adesso a un punto cruciale.
Egidio Motta. «Quando l’anno scorso ho deciso di costituire il Team, ho fatto come si dice, la spesa. Ho cercato quelle persone che secondo me fossero le più giuste e che potessero rappresentare le nostre ambizioni, ma anche le più simpatiche, le più corrette, quelle insomma delle quali potermi “fidare” in funzione del nostro potenziale. Ho conosciuto il “Red”, mi è piaciuto subito e ho visto che era molto motivato, carico, e soprattutto che aveva un obiettivo chiaro. Il suo obiettivo era lo stesso che avevamo noi, quindi gli abbiamo dato tutte le “armi” disponibili, e lui ha mantenuto le promesse».
Ancor più che mantenere le promesse, perché è vero che “Red” aveva già vinto, Cross, Youth Cup, tre secondi posti nel Mondiale, ma era anche tacciato di essere una grande promessa che fatica a essere mantenuta. Finalmente il successo. Cos’è stato, la maturità, la nuova “Famiglia”?
Giacomo Redondi. «Credo che sia un po’ tutto. E poi, secondi tre volte non era andar male, ma ci era sempre mancato quel “qualcosina”. Quest’anno insieme al team abbiamo lavorato veramente tanto, non solo io ma tutti hanno dato il 120%, mi sono impegnato veramente tantissimo, ed è arrivato il successo. Sono contento, e più che per il Titolo, lo sono delle tredici giornate vinte di seguito».
Adesso il prossimo obiettivo è la tabella rossa agli Assoluti d’Italia
Argomento importante. Se prima qualcuno poteva considerare che tu non avessi una grandissima continuità, quest’anno hai smentito tutti. Maturità, gestione delle corse, consapevolezza?
GR. «Diciamo un’altra cosa. Con la moto mi trovo veramente bene, e con un Team che ha creduto così tanto in me, quel “qualcosina” è diventato qualcosa di importante, che mi ha tenuto sempre tonico, in gara e allenamento, pronto ad affrontare qualsiasi tipo di situazione di preparazione e agonistica. Per esempio, a Fabriano la gara era diversa, e sono andato ugualmente forte. Adesso il prossimo obiettivo è la tabella rossa agli Assoluti d’Italia. Non è come il Mondiale, ma sarebbe una bella soddisfazione, doppia».
La salute del Team mi pare ottima, Titolo a parte è andato fortissimo il rientrante Balletti, e Battig ha ottenuto il terzo posto. La Squadra c’è e ha il potenziale che, suppongo, vi eravate prefissati?
EM. «Sì la Squadra oggi ha rispecchiato i valori prefissati. Redondi leader e Soreca “apprendista” nella Junior, Balletti e Battig nella E1, entrambi molto bravi a Fabriano. Balletti, soprattutto, mi ha dato una grande soddisfazione, perché rientrava da un infortunio “pesante”, tibia e perone».
Redondi e RedMoto, un sodalizio vincente. Fin dive volete arrivare?
GR. «L’anno prossimo direi che, tutti lo sanno ormai, ci sarà la nuova moto, quindi cercheremo la sfida della Enduro GP, puntando a salire sul podio il maggior numero di volte possibili e, perché no, ad ottenere almeno una vittoria. In Spagna sono riuscito a fare il secondo assoluto, magari l’anno prossimo riesco a vincere».
Enduro del 2017. Novità significative, creazione di una nuova classe in luogo delle tre attuali, e nuovo calendario con dei GP particolari. Avete condiviso questa scelta?
EM. «Noi per il momento seguiamo. Non abbiamo ancora la forza per governare le scelte. KTM, Husqvarna, siamo amici con Farioli da quando siamo bambini, quindi con lui condividiamo le scelte. Le decisioni sono andate in questa direzione e noi adatteremo i nostri sforzi, le nostre risorse per andare in quella direzione, e cercheremo di portare a casa ancora il massimo. Per noi, dunque, va bene. A me sarebbe piaciuta la situazione attuale, E1, E2 e E3, più una classifica Super Campione della giornata, da utilizzare nell’occasione di una rappresentativa. Secondo me le attuali classi potevano restare tutte, ma a noi va bene così. Se dovesse non andare bene potremmo sempre tornare indietro, e poi l’importante è che tutti si danno moltissimo da fare per migliorare. Il fatto che riescano o meno non è una cosa che si può stabilire a priori».
Restano tre giornate di gara. L’obiettivo è di continuare a vincere o potete iniziare a rilassarvi un pochino?
GR. «Adesso l’obiettivo non è tanto vincere ancora tutte le giornate del Mondiale, quanto gli Assoluti d’Italia, anche se sappiamo che Salvini e Monni sono due ossi veramente duri. quindi un po’ di riposo, ma presto riprenderemo con la preparazione, di nuovo al 120%».
EM. «Io non condivido al 100%, nel senso che Redondi ha vinto, ha raggiunto l’obiettivo, e quindi adesso è arrivata l’ora di spalancare il gas e di andare a vincere il Mondiale, quello vero. Abbiamo avuto Piloti “Mondiali” con un grande potenziale, ma il potenziale di Red è ancora più alto, e secondo me può andare a vincere anche l’Enduro GP».
Dunque vuol dire che deve mettersi subito al lavoro?
EM. «Non propriamente. Il suo, il nostro obiettivo lo ha raggiunto. Ora tutto quello che viene da qui alla fine dell’anno va bene. Certo, se iniziasse a mostrarci che un settimo assoluto può diventare un secondo, una vittoria… sono sicuro Giacomo ha questo potenziale! Honda ha creduto in noi, a Fabriano c’è il responsabile Honda Europa che è venuto a vedere quello che facciamo, adesso esce il modello nuovo XR che raccoglie anche le informazioni che abbiamo prodotto noi con la nostra esperienza. Secondo me Redondi può centrare in tre anni l’obiettivo».
Milioni di premio?
GR: «No, era già tutto stabilito, ci siamo incontrati alle otto di mattina, un giorno, e a mezzogiorno avevamo già firmato il contratto. Andava tutto bene, va tutto bene così».
Matrimonio felice?
EM. «Sì, ci si intende. Abbiamo obiettivi, lavoriamo bene, li centriamo. Matrimonio felice. Anzi, secondo me è un fidanzamento di quelli giusti. I soldi, i premi, vanno e vengono. Quello che noi mettiamo a disposizione dei piloti e della squadra è ancora più forte, e da parte di Honda ci sarà più supporto per il pilota, per tutta la stagione, sempre in vista dell’obiettivo. Può farlo, Giacomo può farlo».
Valeva la pensa di sacrificarsi? Sì, perché l’Enduro è anche un grande impegno e sacrificio?
GR. «Se ne è valsa la pena? Eccome. Sicuramente!».
Grazie mille. Fatelo durare questo matrimonio, mi raccomando.