Trionfo di Marc Marquez, davanti a un fantastico Valentino Rossi, con Dani Pedrosa terzo, in una gara di altissimo livello. Fuori gara Jorge Lorenzo, caduto al primo giro | G. Zamagni, Losail
LOSAIL – Trionfo di Marc Marquez, davanti a un fantastico Valentino Rossi, con Dani Pedrosa terzo, in una gara di altissimo livello. Fuori gara Jorge Lorenzo, caduto al primo giro, a terra anche Alvaro Bautista a un paio di giri dal termine mentre stava lottando per la vittoria. Quinto Andrea Dovizioso, prima Ducati al traguardo alle spalle di Aleix Espargaro, prima Open.
Il bambino prodigio contro il fenomeno più vincente dell’era moderna, Marc Marquez contro Valentino Rossi, due generazioni a confronto. Ed è stata una sfida da pelle d’oca, da brividi, da ricordare a lungo: basti dire che nel 21esimo giro, ovvero nel penultimo, i due si sono superati quattro volte, in uno scambio di posizioni e di staccate da campionissimi.
SFIDA A CINQUE
Ma non è stata una sfida a due, perché fino a sei giri dalla fine, c’erano cinque piloti – Marquez, Rossi, Pedrosa, Bautista e Smith racchiusi in sette decimi. Poi è caduto il britannico del team Tech3 – comunque da applausi la sua gara -, poi Bautista e Pedrosa hanno perso contatto e negli ultimi due giri sono rimasti il “vecchio” e il “bambino” a giocarsi i 25 punti. Nel passaggio conclusivo, il campione del mondo non ha lasciato spazio al rivale, confermandosi campione straordinario: non ancora al meglio fisicamente, dopo aver saltato 2 dei 3 test invernali è arrivato in Qatar e ha pettinato tutti.
Come era successo nel 2013, Rossi è stato protagonista di una gara fenomenale, in rimonta dalla quarta fila. A differenza dell’anno scorso, però, Valentino questa volta ha lottato per la vittoria, rispondendo colpo su colpo al più forte pilota del momento. Dopo le qualifiche, sembrava il più in crisi tra gli “ufficiali” , ma in gara Rossi sa ancora fare la differenza. Quella che ha provato a fare anche Jorge Lorenzo, scattato come una furia dalla seconda fila e già al comando alla prima curva. La tattica utilizzata da Jorge è stata la stessa degli ultimi GP del 2013: subito una pressione enorme, un ritmo da paura, che però questa volta si è conclusa non con una vittoria, ma con una caduta.
«Ho fatto un errore da principiante, non ho tenuto in considerazione che le gomme non erano ancora perfettamente in temperatura» ha commentato il pilota spagnolo.
TANTE CADUTE
Sono purtroppo caduti in tanti: oltre a Lorenzo, anche Stefan Bradl al nono giro mentre era al comando (bravo), Andrea Iannone al secondo giro (poi decimo al traguardo) Alvaro Bautista nel finale mentre era terzo e aveva il podio a portata di mano.
DUCATI PASSO IN AVANTI
Quinto Andrea Dovizioso, che ha conquistato una posizione buona anche grazie alle cadute altrui, ma il dato positivo è che ha chiuso ha 12”159 dalla vetta, che significa poco più di mezzo secondo al giro: un bel passo in avanti rispetto all’anno scorso quando ne prendeva mediamente 1”5.
I PRIMI COMMENTI
Marquez: «Dopo tutto quello che è successo in inverno, non mi aspettavo questo risultato. Anche nel 2013 avevo lottato con Rossi e lui mi aveva battuto… Quest’anno, però, Valentino era più veloce, ho spinto tanto per cercare di stargli davanti: è stata una gara bellissima».
Rossi: «Non è stata una brutta gara… Grazie a tutti, alla Yamaha, a Galbusera (il suo capotecnico, NDA) ai tifosi: ho fatto una grande rimonta, ho rischiato un po’ ma sono riuscito a prendere Marquez. Volevo provarci nell’ultimo giro, ma era un po’ lontano e non ho potuto attaccarlo: è stata comunque una grande gara».
Pedrosa: «La pista era in condizioni differenti rispetto agli altri giorni: ho visto tanti cadere, soprattutto per la perdita dell’anteriore, e così sono stato un po’ prudente. Poi ho preso maggiore sicurezza e ho spinto più forte, ma i primi due andavano troppo forte e faccio loro i complimenti. Un terzo posto su una pista che non mi piace per niente è un buon inizio di mondiale».
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