Le pagelle del GP del Giappone

Le pagelle del GP del Giappone
Dieci per gli spagnoli Lorenzo e Marquez, 8 per gli italiani Rossi e Dovizioso. Appena sopra la sufficienza Perdrosa e Iannone. Per gli altri solo brutti voti | G. Zamagni, Motegi
13 ottobre 2014

Punti chiave


JORGE LORENZO VOTO 10

Una vittoria senza se e senza ma, un dominio simile a quello del 2013. D’accordo, Marquez pensava più al titolo che al successo, ma il cronologico dei tempi dice che Lorenzo ha girato con un passo spaventoso, difficilmente raggiungibile in ogni condizione. Negli ultimi sei GP, Jorge ha conquistato quattro secondi posti e due vittorie, per un totale di 130 punti su 150 disponibili: impressionante.


MARC MARQUEZ 10

Se fosse stato un GP normale, il campione della Honda non sarebbe andato oltre l’otto, perché in tutto il fine settimana è stato altalenante, con picchi di grande competitività, ma anche passaggi a “vuoto” e qualche sbaglio di troppo. Ma questa non era una gara normale e non ci si può dimenticare che Marquez, seppure straordinario, ha sempre 21 anni. Insomma, ci può stare di andare un po’ in confusione: i prossimi GP saranno diversi. Fenomeno.


VALENTINO ROSSI 8

Era a posto, ma non a postissimo eppure ci ha provato in tutti i modi, prima stando al comando, poi replicando con grinta ai sorpassi di Marquez, tenendolo sulle spine fino al traguardo. E’ sempre protagonista, è sempre velocissimo, è sempre lì a giocarsela: inesauribile.
 

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DANI PEDROSA 6

Alla prima curva si era già capito che non avrebbe nemmeno provato a tenere aperto il mondiale. Che differenza con Valentino, che ci prova in tutti i modi, sempre e comunque, mentre lui comincia a spingere quando i rischi sono “ridotti” al massimo. E’ vero, poi è arrivato in sica a Rossi, ma, di fatto, non è mai stato protagonista. In Spagna lo definiscono come “un pane senza sale”…


ANDREA DOVIZIOSO 8

Il Dovi si sta guadagnando – meritatamente – la stima di colleghi, ex piloti, team manager, addetti ai lavori: insomma di tutti quelli che seguono la MotoGP. Veloce, preciso, sicuro, determinato, concreto: come già detto altre volte, fino a prova contraria non si può fare meglio con la moto a sua disposizione. Alto livello.


ANDREA IANNONE 6,5

La sua prestazione complessiva viene un po’ ridimensionata dal confronto con Dovizioso, sempre più veloce di lui in prova e in gara. Questo, però, non significa che Iannone sia andato piano, tutt’altro: un GP positivo.


STEFAN BRADL 5

Purtroppo bisogna ripetersi: se con una Honda fai nono in qualifica e settimo in gara, significa che la prestazione è stata insufficiente. Lontanissimo.


POL ESPARGARO 5

Alla fine lotta con Bradl, ma non può certo essere considerato un risultato positivo. Plafonato.


BRADLEY SMITH 5

Purtroppo non lascia traccia nel GP del Giappone. Anonimo.


ALVARO BAUTISTA 4

In prova entra a fatica in Q2, in gara sprofonda a 35”687 dal vincitore: Alvaro, dove sei finito?


CAL CRUTCHLOW 4

E’ caduto al secondo giro mentre era in decima posizione.
 


YAMAHA M1 VOTO 9

Velocissima fin dal primo turno di libere, sulla pista della Honda la Yamaha non è sembrata affatto inferiore. E, ancora una volta, ha ottenuto il miglior risultato complessivo con un primo e un terzo posto.


HONDA RC213V 8,5

Solitamente imbattibile in frenata e fortissima in accelerazione, questa volta sia Marquez sia Pedrosa facevano una gran fatica a fermare la moto, anche se più in prova che in gara, per la verità. Rimane il punto di riferimento, ma a Motegi, complessivamente, è sembrata meno efficace dalla Yamaha.


DUCATI GP 14.2 7

Con questa moto non si può lottare per la vittoria e nemmeno per il podio, a meno di circostanze più che favorevoli, ma conquistare la pole (seppure con l’aiuto della gomma extra soffice) e stare per più di metà gara attaccati a Honda e Yamaha è comunque il segno di una crescita indiscutibile.