Le pagelle del GP d'Argentina

Le pagelle del GP d'Argentina
Una altro 10 e Lode per Marquez, 8 per Lorenzo e Pedrosa, mentre solo 7 a Rossi che ha fatto un errore di troppo. Otto per Iannone, entusiasmante. Solo 5 a Dovizioso | G. Zamagni, Termas de Rio Hondo
28 aprile 2014

Punti chiave

MARC MARQUEZ VOTO 10 E LODE
Terza pole, terza vittoria consecutiva: c’è poco da dire, in questo momento è imbattibile. Incredibilmente, però, ciò che impressiona di più non è la striscia vincente, quanto il modo di come riesce a trionfare, il totale controllo della situazione. Con Lorenzo – un grandissimo, non un pilota qualunque – ha scherzato, ha fatto quello che ha voluto ed era così superiore che aveva anche pensato di passarlo all’esterno… Vederlo guidare fa venire la pelle d’oca.


DANI PEDROSA 8
Qualcuno obietterà: un altro secondo posto senza averci nemmeno provato. E’ vero, ma non ci si può dimenticare che viene regolarmente battuto da un fenomeno assoluto, un pilota che – in questo momento – a parità di moto sconfiggerebbe chiunque. A Jerez, però, dovrà avere ben altra determinazione.

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JORGE LORENZO 8
Dopo due errori, è finalmente tornato ai suoi livelli, anche se, per sua stessa ammissione, non è ancora il miglior Lorenzo. «Non sono al massimo, soprattutto fisicamente» ha ammesso a fine gara, sottolineando anche di essere stato «attaccato fin troppo dalla stampa». Ma quando sei un fuoriclasse di quel livello, è normale che gli sbagli vengano rimarcati: da lui ci si aspetta sempre prestazioni come questa.


VALENTINO ROSSI 7
Ha fatto uno sbaglio al secondo giro, che gli ha fatto perdere il secondo posto e mezzo secondo, ma per il resto ha guidato bene, con anche tempi migliori del compagno di squadra. Paga cara l’entrata di Bradl, di cui però non ha colpe: si conferma decisamente più veloce del 2013.


STEFAN BRADL 5
Avrebbe dovuto essere l’anno del definitivo salto di qualità, ma al momento il tedesco del team LCR è allo stesso livello dell’anno scorso: non solo i primi quattro sono più veloci di lui.


ANDREA IANNONE 8
Ha entusiasmato difendendo come un leone il terzo posto, rispondendo colpo su colpo a tutti gli attacchi, senza alcun timore reverenziale, nemmeno per l’amico Rossi. Poi, non avendo a disposizione (per regolamento) la gomma più dura, ha dovuto inevitabilmente rallentare, ma ha regalato sorpassi e spettacolo. E’ il suo miglior risultato in MotoGP.


BRADLEY SMITH 5
Un passo indietro rispetto alle prime due gare: si è preso un secondo al giro.


POL ESPARGARO 5
Ha preso un’altra volta paga dal compagno di squadra: va bene che è un debuttante, ma dal campione del mondo della Moto2 ci si aspetta di più.


ANDREA DOVIZIOSO 5
Ha la scusante del calo di potenza della sua Ducati, ma il confronto con Iannone, questa volta, gli dice male. Mezzo punto in più per il bel giro fatto in qualifica.


HIROSHI AOYAMA 7
Proprio all’ultimo giro, vince il confronto in casa con il più quotato Hayden (voto 5), mostrando una grinta inusuale per un giapponese.


ALEIX ESPARGARO 5
Si è visto solo in qualifica.


ALVARO BAUTISTA 4
E’ caduto al primo giro: non ha finito nemmeno una gara.


HONDA RC213V VOTO 9
Quando il tuo pilota è un fenomeno assoluto, diventa tutto più facile, ma anche in Argentina la Honda era chiaramente la moto più competitiva. Non sembra avere difetti: ha un motore potentissimo, un telaio stabile che fa lavorare al meglio le gomme, un’elettronica da riferimento.


YAMAHA M1 8
Non è poi così lontana, ma è comunque indietro sia nella ciclistica sia nel motore. C’è molto da lavorare, ma recuperare lo svantaggio non è affatto semplice.


DUCATI GP14 6
Il voto è fin generoso: Honda e Yamaha sono di un altro pianeta. Ma non è certo una sorpresa, visto che la Desmosedici non è poi così diversa da quella dell’anno scorso.