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MARC MARQUEZ VOTO 9,5
Lucido in ogni frangente, aggressivo sempre e comunque, bravissimo a replicare immediatamente a qualsiasi attacco. In una sola parola: un fenomeno. Battuto, per la prima volta in questa stagione, in prova, il suo dominio ha vacillato per 3/4 di gara, poi, però, nel finale ha di nuovo preso in mano la situazione e così è arrivato il settimo sigillo consecutivo. Questa volta è stato Pedrosa a insidiarlo fino all’ultimo giro, ma come Rossi in Qatar e Lorenzo al Mugello ha dovuto arrendersi alla superiorità del compagno di squadra. Inarrivabile.
VALENTINO ROSSI 9
Per certi versi, le sue prestazioni e i suoi risultati sono più stupefacenti di quando vinceva gare e titoli mondiali a ripetizione, perché a 35 anni, dopo tre stagioni difficilissime, durante le quali aveva preso scoppole da tutte le parti, tornare a giocarsela contro un ragazzino indemoniato come Marquez e due campioni come Pedrosa e Lorenzo è qualcosa di straordinario. Commovente.
DANI PEDROSA 9
Finalmente veloce in prova (pole position), finalmente efficace in partenza, finalmente incisivo fin dai primi giri, finalmente competitivo per tutta la gara. In più, è stato aggressivo come non lo avevamo mai visto, specie nel finale di gara: ha provato in tutti i modi a vincere, preferendo prendersi dei rischi, piuttosto di accontentarsi del secondo posto. E’ così che deve correre un campione come lui. Ben tornato, Dani.
JORGE LORENZO 6,5
Come è già successo altre volte in questa stagione, in gara non riesce a replicare le ottime prestazioni delle prove. Perché? Lui continua a “incolpare” le nuove Bridgestone 2014, ma non può essere solo questo. Ancora una volta, Jorge non è mai stato veramente in lotta per la vittoria, pur guidando il GP per i primi tre giri e pur rimanendo sempre a vista dei suoi rivali. Sintomatico quanto successo al 19esimo giro, quando l’incomprensione sulla bandiera gialla, gli aveva permesso di ricucire lo strappo con i primi tre. Ma al 21esimo passaggio, era già nuovamente staccato di 1”346. Non è il Lorenzo fenomenale degli scorsi anni.
STEFAN BRADL 6,5
Veloce in prova, consistente in gara: complessivamente una buona prestazione. Quei quattro là sono due, tre gradini sopra, ma lui, questa volta, ha fatto vedere di non essere troppo lontano.
ALEIX ESPARGARO 7
Si è ritrovato sul circuito di casa, girando subito forte e rimanendo costante per tutto il fine settimana: merito, secondo lui, delle modifiche fatte alla centralina Magneti Marelli. Bravo.
POL ESPARGARO 6
Un GP difficile, tra cadute, dritti e difficoltà di messa a punto. In gara si è un po’ ripreso, ma può fare molto meglio.
ANDREA DOVIZIOSO 7
Come sempre, si parla poco di lui, ma è sempre il Dovi il miglior pilota in sella a una Ducati: ottiene (quasi) in ogni frangente il massimo ottenibile. Come sempre, concreto e costante.
ANDREA IANNONE 6
Ancora una volta sceglie di correre con la gomma più morbida a sua disposizione e in gara mette una pezza a prove travagliate e difficili, arrivando quasi in scia a Dovizioso.
BRADLEY SMITH 5
Qualche giro veloce nelle libere, poi dalle qualifiche in avanti, ovvero quando conta davvero, comincia a faticare: con la sua moto non si può prendere paga dalle Ducati e arrivare a 24”781 dal primo.
CAL CRUTCHLOW 5
Un altro ritiro, questa volta non per colpa sua, ma in qualifica, ancora una volta, ha fallito l’entrata in Q2.
ALVARO BAUTISTA 5
Prove difficili concluse con un bruttissimo volo in qualifica, poi il ritiro in gara per problemi tecnici.
HONDA RC213V VOTO 9,5
Si allunga la striscia di successi: Marquez è fenomenale, ma la RC213V è sicuramente la miglior moto e la capacità di chiudere le curve, anche forzando oltre il limite una frenata, è davvero sbalorditiva.
YAMAHA M1 9
La differenza c’è, ma è inferiore rispetto a inizio stagione. Se però ci fossero state le temperature elevate delle prove, avrebbe faticato di più: il problema è il maggiore consumo delle gomme rispetto alla rivale.
DUCATI GP14 6
Sufficienza (generosa) per aver dimezzato il distacco rispetto al 2013. Per il resto, vale il discorso fatto nei precedenti GP: finché non arriva la moto nuova, non può cambiare granché.