JEREZ DE LA FRONTERA – Quarta pole position stagionale per Marc Marquez, con Jorge Lorenzo a 0”421 e Dani Pedrosa a 0”510. Quarto Valentino Rossi, sesto Andrea Dovizioso, solo 15esimo Andrea Iannone.
E’ il solito ritornello: ogni volta, Marquez riesce a stupire sempre di più, a spostare ancora più in alto un’asticella già altissima. A Jerez, Marc non ha mai vinto in nessuna categoria (unica pista sulla quale ha corso nel mondiale), ma a vederlo guidare non si direbbe: in alcuni punti (curva 2, 5, 12 e 13) riesce a fare una differenza mostruosa, che si traduce in un’altra pole con un vantaggio abissale – considerando la lunghezza del tracciato – di 0”421, per un tempo di 1”38”120, che rappresenta il miglior giro assoluto mai realizzato con una moto a Jerez, meglio dell’1’38”189 di Lorenzo del 2008, quando ancora c’erano le gomme da tempo.
«Qui, per la verità, sto facendo più fatica rispetto agli altri GP: conquistare la pole è sempre una bella motivazione in più. In gara, però, sarà un po’ più complicato, perché sia Pedrosa sia Lorenzo hanno un ottimo passo, anche migliore del mio» è l’analisi di Marquez, che per conquistare la sua quarta pole position consecutiva ha addirittura cambiato moto nella seconda uscita con la seconda gomma morbida: una mossa inusuale in qualifica.
LORENZO, GRAN PASSO
Marquez ha ragione quando dice che la gara dovrebbe essere più equilibrata, perché
soprattutto Lorenzo ha messo in mostra un gran passo. Nella FP4, il campione della Yamaha ha effettuato un “long run” di 18 giri consecutivi (il GP è di 27) con tempi da riferimento. Eccoli nel dettaglio: giro di partenza, 1’39”652, 1’39”929, 1’39”772, 1’39”866, 1’39”979, 1’40”220, 1’40”294, 1’40”402, 1’40”274, 1’40”368, 1’40”616, 1’40”460, 1’40”493, 1’40”806, 1’40”586, 1’40”701.
«E’ la mia seconda fila consecutiva: è un buon segnale di costanza e competitività. Ho la possibilità di lottare per la vittoria, anche se non sarà facile perché Marquez non va forte solo per un giro, ma ha anche un buon passo. Il mio, nelle FP4, è stato più che buono, mi sentivo bene sulla moto, anche fisicamente».
Dopo aver provato ieri il telaio evoluzione per un paio di giri, oggi Lorenzo si è concentrato su quello “standard” del 2014, scegliendolo definitivamente per questo GP: ulteriori test sono rimandati a lunedì.
PEDROSA NON LONTANO
Nella sua breve analisi del dopo qualifiche, Lorenzo non nomina Pedrosa, che però non è lontano:
Dani ha chiuso a 0”510 dal compagno di squadra e a meno di un decimo dal rivale della Yamaha, ma anche lui ha un buon ritmo, molto simile a quello di Lorenzo, anche se con Dani è sempre difficile capire esattamente qual è il suo passo. Il vincitore del 2013 è comunque più che competitivo, pronto a provare a conquistare il suo primo successo stagionale: dovrà però essere
più efficace in partenza, come gli riusciva in passato, ma mai quest’anno.
ROSSI NON MALE
Con il quarto posto a 0”737 da Marquez e a tre decimi dal compagno di squadra, Valentino Rossi ha centrato il primo obiettivo: mettersi dietro i piloti “Open” – Aleix Espargaro, il migliore, è quinto – avvantaggiati in qualifica dalla gomma extra soffice, ma con un passo gara decisamente più lento rispetto a quello delle “Factory”. A differenza di Lorenzo,
anche oggi Rossi ha continuato a provare il telaio nuovo, quello meno rigido per migliorare la stabilità in frenata, mettendo in mostra un buon passo, simile a quello di Lorenzo, ma con meno giri consecutivi effettuati. Eccoli nel dettaglio: 1’39”685, 1’39”831, 1’39”969, 1’39”918, 1’40”209, 1’40”408. Sosta ai box e ripartenza sempre con il telaio “evoluzione”: 1’40”465, 1’40”531, 1’40”793, 1’40”561, 1’40”810, 1’40”936. Insomma, non è male, anche se
i tre spagnoli sembrano avere qualcosina in più.
DUCATI, CHE FATICA
Dietro Aleix Espargaro, caduto due curve dopo aver ottenuto il suo quinto tempo («volevo provare a raggiungere i primi, è normale prendere qualche rischio» si è giustificato lo spagnolo) c’è
Andrea Dovizioso, miglior “ducatista” in qualifica. «Il tempo sul giro non è male, ma sulla distanza fatichiamo moltissimo» è la lucida analisi del Dovi, consapevole che sarà una gara molto, molto difficile per lui e la Ducati. Lo sarà ancora di più per Cal Crutchlow (14esimo, ma comunque soddisfatto di poter quanto meno disputare il GP, nonostante la mano destra dolorante) e Andrea Iannone, solo 15esimo e costretto, quindi, a partire dalla quinta fila.
CLASSIFICA
Pos. |
Num. |
Rider |
Nation |
Team |
Bike |
Km/h |
Time |
Gap 1st/Prev. |
1 |
93 |
Marc MARQUEZ |
SPA |
Repsol Honda Team |
Honda |
292.1 |
1'38.120 |
|
2 |
99 |
Jorge LORENZO |
SPA |
Movistar Yamaha MotoGP |
Yamaha |
287.5 |
1'38.541 |
0.421 / 0.421 |
3 |
26 |
Dani PEDROSA |
SPA |
Repsol Honda Team |
Honda |
292.7 |
1'38.630 |
0.510 / 0.089 |
4 |
46 |
Valentino ROSSI |
ITA |
Movistar Yamaha MotoGP |
Yamaha |
289.4 |
1'38.857 |
0.737 / 0.227 |
5 |
41 |
Aleix ESPARGARO |
SPA |
NGM Forward Racing |
Forward Yamaha |
284.8 |
1'39.007 |
0.887 / 0.150 |
6 |
4 |
Andrea DOVIZIOSO |
ITA |
Ducati Team |
Ducati |
291.0 |
1'39.222 |
1.102 / 0.215 |
7 |
6 |
Stefan BRADL |
GER |
LCR Honda MotoGP |
Honda |
291.1 |
1'39.243 |
1.123 / 0.021 |
8 |
44 |
Pol ESPARGARO |
SPA |
Monster Yamaha Tech 3 |
Yamaha |
289.2 |
1'39.293 |
1.173 / 0.050 |
9 |
38 |
Bradley SMITH |
GBR |
Monster Yamaha Tech 3 |
Yamaha |
290.6 |
1'39.390 |
1.270 / 0.097 |
10 |
19 |
Alvaro BAUTISTA |
SPA |
GO&FUN Honda Gresini |
Honda |
291.8 |
1'39.751 |
1.631 / 0.361 |
11 |
5 |
Colin EDWARDS |
USA |
NGM Forward Racing |
Forward Yamaha |
286.3 |
1'39.814 |
1.694 / 0.063 |
12 |
69 |
Nicky HAYDEN |
USA |
Drive M7 Aspar |
Honda |
280.0 |
1'39.826 |
1.706 / 0.012 |
LA CRONACA