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BRNO – Prima vittoria, Marquez, Indianapolis, MotoGP: ecco il “Valentino Rossi pensiero” alla vigilia del GP della Rep.Ceca.
Prima vittoria (nel 1996, in 125): «E’ passato tanto, tantissimo tempo, ma ricordo molto bene quel successo: per un pilota è una grandissima emozione conquistare il primo successo. Non so se la mia carriera sarebbe cambiata senza la vittoria di Brno. Io credo di no, ma è vero, però, che fu l’unico trionfo del 1996: la gara dopo, a Imola, ruppi la candela, poi mi feci male alla spalla. Quindi: chissà? Sicuramente quel successo mi diede fiducia e anche l’Aprilia si convinse a darmi la moto ufficiale per l’anno successivo».
Marquez: «Credo sia impossibile dire a priori se lo si può battere e chi ci riuscirà. La verità è che più si va avanti e più diventa difficile, perché più vince e più Marc prende fiducia, più vince e più può prendere dei rischi, perché il titolo è ormai al sicuro, più vince e più gli viene voglia di vincerle tutte. Probabilmente all’inizio del campionato non pensava certo a una cosa del genere, ma adesso è naturale che lo faccia. Chiaramente, il più indicato a batterlo sarebbe Pedrosa, che ha la sua stessa moto, ma è anche vero che non è facile essere compagno di squadra di uno così. Io e Lorenzo non siamo lontani, ma la M1 è leggermente inferiore, pur essendo migliorata tanto: la Honda ha fatto un passo in avanti più grande nell’elettronica e nel telaio. Forse sarebbe un bene se facesse anche la Moto2 a Valencia: potremmo avere qualche possibilità in più…».
Indianapolis: «Ho rivisto la gara: i primi giri sono stati veramente divertenti, tra i più belli dell’ultimo periodo. Poi, da metà gara in poi, Marquez e Lorenzo ne avevano più di me: dobbiamo lavorare per la seconda parte del GP. Ho anche avuto un calo fisico: da quando mi sono fatto male alla gamba destra (Mugello, 2010, NDA), ho spesso problemi alla sinistra e a Indy l’ho accusato particolarmente, sia per il caldo sia perché su quel tracciato si usano di più gli arti inferiori. Devo lavorare anche su questo aspetto».
Brno: «Qui non solo ho vinto il mio primo GP, ma in passato ho anche ottenuto grandi risultati, spesso cruciali per la stagione. E’ un tracciato bellissimo, veloce e “aggressivo”, dove si può sfruttare la potenza della MotoGP, ma negli ultimi anni ho faticato parecchio. Anche l’anno scorso, in particolare in frenata».
Primato: «Naturalmente sono orgoglioso di aver vinto 10 gare consecutive, ma non penso all’undicesima: il mio obiettivo principale è conquistare il titolo, non tutte le gare. Questa è una cosa che piace più a voi (riferito ai giornalisti, NDA), siete voi che mettete pressione: l’importante sarà capire di doversi accontentare quando capiterà l’occasione di un rivale più veloce».
Indy: «Non ho giocato con gli avversari nei primi giri, ma è vero che avrei potuto essere più veloce. Il problema di Indy, però, è riuscire a non consumare troppo le gomme: per questo non ho spinto più di tanto nei primi giri».
Moto2: «Ho sentito anch’io di queste voci. La mia risposta è: no, no, no! Fare due categorie è troppo dura, anche se forse è fattibile per un solo appuntamento. La mia risposta è quindi no al 95%: lascio un 5% di possibilità perché non si sa mai…».
Lorenzo: Non mi sono potuto giocare la vittoria fino alla fine perché ho perso tempo a superare Dovizioso e Rossi
«Ho rivisto il GP di Indianapolis: sono stato molto veloce, non mi sono potuto giocare la vittoria fino alla fine perché ho perso tempo a superare Dovizioso e Rossi. Questa è una pista teoricamente a noi più favorevole: sono carico e mi sento in forma».
«Non mi era mai capitato di stare per così tanti giri sull’asciutto assieme a Marquez, Rossi e Lorenzo: è stata davvero una bella sensazione. Purtroppo, al momento, non possiamo fare di più: anzi, siamo migliorati molto di più delle aspettative, perché sulla moto si può cambiare davvero poco. Stiamo facendo esperienza per il 2015».