Rossi: “Miller coraggioso. E che gusto al Ranch”

Rossi: “Miller coraggioso. E che gusto al Ranch”
Alla vigilia, di parla soprattutto del passaggio dalla Moto3 alla MotoGP del pilota australiano. Poi Rossi svela alcuni particolari della sfida con Marquez con le moto da dirt track: "Lui più veloce, ma la gara l’ho vinta io" | G. Zamagni, Aragon
25 settembre 2014

Punti chiave

ALCANIZ – C’è un bel clima ad Aragon: cielo azzurrissimo, un leggero venticello, 24-25 °C. Insomma, per il momento condizioni ideali. Dopo quanto successo a Misano, ecco qualche interrogativo:

1) Ad Aragon Marquez correrà come sempre o penserà al campionato?

«La verità è che a Misano non eravamo pronti per combattere per la vittoria – afferma tranquillo il fenomeno della Honda -, ma ci ho provato lo stesso perché un eventuale successo mi avrebbe dato la possibilità di conquistare il titolo qui ad Aragon. Ma ero troppo al limite e sono caduto: d’ora in poi penserò solo al campionato».
 

Difficile crederci e lo stesso Valentino Rossi, che conosce Marc molto bene, la pensa diversamente. «Non credo affatto che qui Marc si accontenterà, perché qui siamo a casa sua», è la sua tesi ampiamente condivisibile. Insomma, in molti pensano che Marquez qui correrà come ha sempre fatto in tutta la sua carriera.


2) Rossi può ripetere il successo di Misano?

Le statistiche dicono che la Yamaha qui non ha mai vinto (due secondi posti consecutivi per Jorge Lorenzo, nel 2012 e 2013) e le caratteristiche della pista sembrano favorire la Honda. «Ma, come al solito, non siamo lontani – sottolinea Rossi -, anche se la Honda potrebbe avere un vantaggio specie nella seconda parte della gara. A Misano abbiamo fatto un altro passo in avanti nella messa a punto: io credo si possa lottare».


Una tesi condivisa anche da Jorge Lorenzo. «Probabilmente questo non è il miglior tracciato per la M1, ma nel 2013 ero stato competitivo: la vittoria non è impossibile».

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MILLER “STAR” DELLA GIORNATA

Ma l’argomento principale della vigilia del GP di Aragon è stato l’ufficializzazione del “salto” di Jack Miller dalla Moto3 alla MotoGP con la Honda “Open” del team LCR di Lucio Cecchinello. Un “azzardo” che il pilota australiano, capoclassifica della cilindrata minore giustifica così.


«E’ una grande opportunità, con tanti punti interrogativi. Sicuramente è un grande passo, ma credo che non avrò problemi fisici e non sono spaventato più di tanto: una MotoGP, come una Moto3, ha sempre due ruote e un motore… Perché questa decisione? Il mio obiettivo è sempre stato quello di correre contro i migliori piloti del mondo: mi si è presentata questa possibilità e l’ho colta al volo».

E’ una grande opportunità, con tanti punti interrogativi. Sicuramente è un grande passo, ma credo che non avrò problemi fisici e non sono spaventato più di tanto: una MotoGP, come una Moto3, ha sempre due ruote e un motore…


Ecco qualche reazione dei piloti della MotoGP.

Rossi: «Dovrà essere bravo ad avere un approccio “morbido”, prendendosi il giusto tempo: adesso è facile dire che farà così, ma poi, quando sei in pista cerchi sempre di essere più veloce possibile. E’ un gran passo, sicuramente Miller è un ragazzo coraggioso: dovrà essere intelligente, calmo, fare passo dopo passo, non affrettare i tempi».


Marquez: «Mi farà un certo effetto vedere Jack su una MotoGP nei test di Valencia… E’ un grande passo: quando io correvo in 125 e poi in Moto3, non me la sentivo di fare un passo così grande, ma forse per lui non lo è».


Pedrosa: «Naturalmente potenza e peso di una MotoGP sono molto differenti da quelli di una Moto3, ma credo anche che Miller abbia le qualità per pilotare qualsiasi moto. Naturalmente ci vorrà un po’ di tempo per adattarsi, ma credo che sarà pronto per le prime gare».


Iannone: «Sinceramente sono rimasto un po’ sorpreso dal suo passaggio: non ho mai guidato una Moto3, ma credo che, come la 125 che conosco bene, sia decisamente differente da una MotoGP. Jack, comunque, è un pilota forte: con il tempo potrà essere competitivo anche in MotoGP.


SFIDA AL RANCH ROSSI-MARQUEZ

Si è anche parlato, naturalmente, della sfida al ranch di Valentino, avvenuta martedì 16 settembre, tra Rossi e Marquez. Come è andata?

«Diciamo che è finita in pareggio – svela il campione della Yamaha -: Marc ha fatto il giro più veloce del tracciato, io ho vinto la gara. Ci siamo divertiti moltissimo, c’erano un sacco di piloti e di moto: davvero una bella giornata».

Parole condivise in pieno da Marquez: «Sono rimasto impressionato dal Ranch: è incredibile, non me lo aspettavo così bello. Diciamo che è stata una sfida simile a quella di Misano».
 

Certo che, 10 anni fa, Valentino non avrebbe mai inviato un suo rivale ad allenarsi con lui: è cambiato Rossi o sono cambiati i suoi avversari?

«Sono cambiato io e sono cambiati i miei rivali – risponde il pilota di Tavullia -: io, adesso, mi trovo bene con loro, ho un buon rapporto. Naturalmente, la domenica in pista c’è grande rivalità, ma fuori dal circuito c’è grande rispetto tra di noi: sono tutti bravi ragazzi, mi sono anche simpatici, ci potrei anche uscire a cena. Per me, poi, è stato un motivo di orgoglio e di grande soddisfazione vedere al ranch tutti quei piloti, di MotoGP e SBK, ma anche di Moto2 e altre categorie. Avrebbe dovuto venire anche Dani Pedrosa, ma all’ultimo non ha potuto, c’era Loris Capirossi, in passato è venuto Schwantz: dà gusto essere lì a confrontarsi in pista e fuori con tutti questi campioni».