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SILVERSTONE – Un po’ come ieri: la soddisfazione per una buona prestazione si mescola all’amarezza per non essere riuscito a fare meglio, per non essere entrato nel vivo della lotta. Così, come è normale che sia, Valentino Rossi gioisce, ma non più di tanto.
«E’ bellissimo salire sul podio, in una pista che in passato mi ha sempre fatto penare. Quando abbiamo iniziato venerdì la situazione era disastrosa, abbiamo finito con un terzo posto: non male. All’inizio ero veloce, ma ho perso un po’ troppo tempo con Aleix Espargaro e Andrea Dovizioso, che, naturalmente, stavano facendo la loro gara: così, Marquez e Lorenzo hanno preso un po’ di vantaggio e nel tentativo di andargli dietro ho “bruciato” la gomma posteriore e non ho potuto spingere di più. E’ il terzo podio consecutivo, l’ottavo stagionale, ma non basta. Stiamo lavorando bene con il materiale che abbiamo, la mia M1 è sempre competitiva la domenica, proviamo ad avvicinarci alla Honda, ma non è facile. Sarebbe stato importantissimo partire bene, invece al via ho superato solo Pedrosa: in ogni caso, sinceramente, non sarei riuscito a tenere il loro ritmo fino alla fine».
Fai un elenco degli aspetti positivi e di quelli negativi.
«E’ certamente positivo il risultato, perché qui io ho sempre faticato molto. Poi sono soddisfatto della prima parte della gara, avevo un buon passo e anch’io ho fatto 2’02”00 (2’02”043, NDA); ho fatto una buona strategia per battere Pedrosa e Dovizoso; sono terzo in campionato, non lontano da Pedrosa (10 punti, NDA). Ma per Misano bisogna fare meglio, essere più consistenti fino alla fine: Lorenzo ha guidato meglio, è riuscito a conservare le gomme più di me, forse per un assetto più efficace o, forse, anche per il modo di guidare. In ogni caso, questo è il mio 246esimo GP: è un primato che non mi rende felice, perché significa che sono vecchio, ma sono orgoglioso di essere ancora qui dopo tanto tempo. E l’anno scorso era molto peggio: sono soddisfatto di non essere… contento di un terzo posto».
Complimenti a Dovizioso e alla Ducati, hanno fatto una gran gara
Hai mai temuto di perdere il podio?
«Sì. Pedrosa mi sembrava più veloce e temevo potesse andarmi via, invece era anche lui un po’ in difficoltà, come Marquez a Brno: per questo ho deciso di stare davanti, perché la moto scivolava tanto dietro, ma ero efficace in frenata e in entrata. Mi sono detto: se sto davanti e non sbaglio, non mi passano. E così è stato: ho fatto la tattica giusta. Complimenti a Dovizioso e alla Ducati, hanno fatto una gran gara: pensavo si staccasse un po’ negli ultimi giri, invece era sempre lì a un paio di decimi al massimo».
Hai visto l’episodio tra Marquez e Lorenzo?
«No, purtroppo ero troppo lontano! Sono due piloti molto aggressivi, non vogliano lasciare niente: è normale che quando ti giochi la vittoria negli ultimi giri ci possa essere un contatto».
Cosa vi ha messo più in difficoltà su questo tracciato?
«La Bridgestone ha portato delle gomme più dure a destra e abbiamo fatto una gran fatica: con le gomme del 2013 potevamo essere più vicini alle Honda».
Sapete già se nelle prossime gare ci saranno ancora questi pneumatici?
«Sì, ci saranno in altri circuito, credo anche a Misano. Ma attenzione: non si può dire a priori che quelle gomme vanno male per la Yamaha, dipende molto dall’asfalto, dalla temperatura e da altri fattori. Qui, per esempio, faceva freddo e questo ci ha penalizzato. Magari a Misano questa gomma funziona bene: lì bisogna cercare di dare più del massimo, perché è il GP di casa».
Ti piacerebbe di più una vittoria o il secondo posto nel mondiale?
«Urca! Non saprei: subito direi una vittoria, però anche fare secondo in classifica e fregare Pedrosa e Lorenzo non sarebbe male. Diciamo 51% la vittoria, 49% il secondo posto del campionato».