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Come è ovvio, la conferenza stampa del giovedì ruota tutta attorno all’eventuale settima vittoria consecutiva di Marc Marquez: l’ultimo a compiere una simile impresa era stato Valentino Rossi nel 2002.
«Lo so che tutti si aspettano un mio successo e molti dicono che se non dovessi vincere qui sarebbe un disastro, ma la realtà è molto differente: io so perfettamente quanto è difficile salire sul gradino più alto del podio, come sono conscio che prima o poi succederà che non sarò sufficientemente competitivo per farcela» ripete ancora una volta Marc Marquez: ormai, sarà stufo anche lui di sentirsi chiedere quando e chi lo batterà per la prima volta. E’ chiaro che rimane il favorito d’obbligo, ma Jorge Lorenzo promette un’altra sfida almeno come quella del Mugello.
«Fino al Gp d’Italia, sono stato almeno due gradini sotto a Marquez, ma credo che adesso posso giocarmela alla pari con lui» promette lo spagnolo della Yamaha, qui vincitore negli ultimi due anni. In attesa di vedere se Dani Pedrosa ha finalmente recuperato dopo l’operazione all’avambraccio destro subita dopo Jerez («Sto meglio, ma bisogna aspettare di salire in moto prima di dire qualcosa»), ecco un Valentino Rossi molto combattivo, come peraltro succede dall’inizio della stagione.
«Adesso, in MotoGP, le qualifiche sono diventate fondamentali e dobbiamo migliorare sotto questo aspetto: fino adesso non sono mai andato oltre la quarta posizione, ma ho il potenziale per fare bene. Al Mugello, abbiamo fato un grande errore il sabato e lì mi sono giocato la possibilità di stare con Marquez e Lorenzo fino al traguardo: se voglio combattere con loro, devo partire più avanti. I 15 minuti delle qualifiche sono i più “selvaggi” del fine settimana: il tempo sul giro si abbassa di oltre un secondo e tanti piloti sono in grado di migliorarsi moltissimo e di sfruttare al 100% la maggiore aderenza della gomma morbida. Io non sono mai stato uno specialista e quest’anno il livello è così alto che se prendi mezzo secondo, come è successo a me in Qatar e al Mugello, sei decimo. Però dipende da me, ho il potenziale per stare nelle prime cinque posizioni».
Montmelò, un’altra pista fantastica: più bella questa o quella del Mugello?
«Anche questa è una delle mie preferite: il Mugello è più impegnativo fisicamente e anche più pericoloso, questa forse è ancora più divertente per un pilota. Mi piace tanto, ma come me la pensano in tanti: non sarà facile battere Marquez e Lorenzo, che qui va fortissimo, ma ci proverò».
La Yamaha è ulteriormente migliorata in frenata?
«Sì, rispetto al 2013 abbiamo fatto un bel passo in avanti in staccata e in ingresso curva, dove Marquez, però, è più forte di noi. Per me qui, nel 2013, era stato un disastro, specie nella prima parte della gara. Quest’anno, però, sono stato più competitivo su ogni pista e spero di esserlo anche qui».
Novità contrattuali?
«Abbiamo fatto dei passi in avanti, mancano solo i dettagli».
Nessuna sorpresa, quindi: Rossi-Yamaha continueranno per altri due anni (2015 e 2016).