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Cosa è successo esattamente al 19esimo giro, quando sia Marc Marquez sia Dani Pedrosa hanno alzato il braccio?
Tutti hanno creduto che i piloti segnalassero qualche goccia di pioggia, in realtà il gesto è stato determinato dalle bandiere gialle, sventolate per la caduta di Mike Di Meglio. Come spiega bene Valentino Rossi. «Marquez mi ha passato alla prima curva, ma è andato un po’ largo e ho cercato di ripassarlo immediatamente. A quel punto ho visto le bandiere gialle e ho rallentato, ma lo ha fatto anche lui, pensando forse di aver superato quando non doveva, anche se, in realtà, le bandiere gialle erano alla curva successiva. Così ha alzato il braccio e ci siamo guardati, poi è passato Pedrosa e ha rallentato anche lui e ha alzato il braccio. Ho pensato che, forse, segnalavano la pioggia, ma sulla mia visiera e sul cupolino non vedevo nessuna goccia: a quel punto sono ripartito e tutti abbiamo ricominciato a tirare» ha raccontato piuttosto divertito Valentino, che soltanto quando è arrivato al parco chiuso, chiedendo spiegazione a Marc, ha capito cosa fosse effettivamente successo.
Quali sono stati i punti chiave del GP?
Uno: l’abbassamento della temperatura che, combinato con il passo in avanti fatto nel warm up da Valentino Rossi, ha permesso alla Yamaha di essere (quasi) competitiva con la Honda.
Due: Il grande passo in avanti fatto da Dani Pedrosa, finalmente efficace in frenata e dall’inizio alla fine del GP: quest’anno non gli era ancora accaduto.
Tre: la grande lucidità di Marc Marquez negli ultimi giri. «Nell’ultimo giro e mezzo, Marc ha cambiato la traiettoria di tutte le curve, chiudendo ogni spazio. Alla curva 11, nell’ultimo giro, pensavo che allargasse per poi stringere sul cordolo, invece, a differenza del solito, Marquez ha frenato forte ed è rimasto sulla linea interna: per questo l’ho toccato» ha spiegato bene Pedrosa. Una grande acume, “figlio” di un margine da amministrare: nei primi 7 GP, Marc ha combattuto e battuto all’ultimo giro Rossi (in Qatar), Lorenzo (in Italia), Pedrosa (qui).
Cosa è successo a Jorge Lorenzo, super competitivo in prova, opaco in gara?
Risponde Lorenzo: «Per tutto il fine settimana, la moto era piuttosto instabile: per eliminare questo problema, abbiamo tolto potenza e così perdevo tanto dall’uscita dell’ultima curva fino alla prima staccata e, in generale, in accelerazione. Adesso la Yamaha in frenata è molto efficace, simile alla Honda, ma con queste gomme faccio fatica a trovare la giusta messa a punto per essere veloce in uscita di curva. A inizio gara non riesco a essere abbastanza competitivo per prendere un po’ di vantaggio e quando sono dietro alla Honda devo fare traiettorie differenti, non posso avere la stessa velocità e, per questo, sono meno efficace che in prova».
Si è girato più forte che nel 2013?
Sì. L’anno scorso, Jorge Lorenzo aveva impiegato 43’06”479, mentre oggi Marc Marquez ha completato i 25 giri in 42’56”914, quindi dieci secondi meno. Il record della pista del 2013 era stato ottenuto da Marquez (1’42”552 al terzo giro), quattro decimi più lento dell’1’42”182 di Marquez di quest’anno al secondo giro. Sul risultato, influisce la temperatura, più favorevole rispetto a quella dell’anno scorso, e l’andamento della gara, con Pedrosa che ha insediato fino alla terz’ultima curva il compagno di squadra.
Andrea Dovizioso è soddisfatto del suo ottavo posto a 16”175 da Marquez?
Risponde Dovizioso: «Come al solito, dipende da come la guardi: è chiaro che un ottavo posto non è niente di che, ma sono soddisfatto del ritmo che ho tenuto e del miglioramento fatto rispetto alla passata stagione». In effetti, nel 2013, Dovizioso aveva chiuso al settimo posto a 32”692 da Lorenzo, oggi ha finito ottavo, ma a 16”175 dal primo: un bel passo in avanti, considerando che, come abbiamo visto, la gara è stata più veloce di 10 secondi.
Cosa è successo a Cal Crutchlow, costretto al ritiro al nono giro mentre era 13esimo?
Risponde Crutchlow: «Fin dai primi giri, la moto si comportava in modo anomalo, finché non si sono accese un po’ di spie sul mio cruscotto e la moto si è fermata definitivamente». Un problema elettronico, quindi; anche Alvaro Bautista è stato costretto a fermarsi al quarto giro (era 11esimo) per un’anomalia elettronica.
Perché Scott Redding è stato classificato al 13esimo posto, pur avendo tagliato il traguardo in 12esima, davanti a Nicky Hayden?
Redding è stato penalizzato di 0”5 per aver tagliato la prima variante: in pratica, gli è stata tolta la posizione che aveva conquistato con il sorpasso irregolare.