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Perché Marc Marquez, al primo giro, era solo decimo staccato di 2”709 da Andrea Dovizioso, in quel momento al comando?
Risponde Marquez: «Sono partito troppo calmo e rilassato: alla prima curva mi hanno superato in tanti. Poi, impostando l’ultima curva, Lorenzo ha frenato più di quanto pensassi e sono stato costretto ad allargare la traiettoria, mettendo le ruote sull’erba sintetica. Nonostante questo ho dato gas, ma ho perso molto terreno».
Su una pista dove superare è difficile, Marquez ha temuto di non farcela? E quale è stato il sorpasso più bello?
Risponde Marquez: «Mi sentivo bene sulla moto, non ho mai temuto di poter perdere il GP. Il mio pensiero era solo su Rossi, non mi importava chi c’era tra me e lui e non guardavo neppure la lavagna, perché all’ingresso dell’ultima curva potevo vedere dove si trovava Valentino». Per quanto riguarda il sorpasso più bello, il fenomeno della Honda ha detto di «aver fatto tutti i sorpassi nello stesso punto, alla curva due, perché li mi sentivo veramente forte: sono stati tutti più o meno simili, non ce n’è stato uno più difficile o bello di un altro». In effetti, Marquez ha superato tutti in quel punto, ma pensavo di dover faticare di più a superare Rossi. Invece… «…invece Valentino ha fatto un piccolo errore, è andato largo: ho capito che era il momento giusto per forzare il ritmo».
Perché Jorge Lorenzo non è riuscito a ripetere in gara l’ottimo ritmo avuto prima in prova e poi nel warm up?
Risponde Lorenzo: «Per qualche motivo, nelle ultime due gare non ho potuto dimostrare il mio potenziale. Credo che sia soprattutto la partenza a fare la differenza: in passato, ero abituato a essere primo o secondo alla prima curva, mentre adesso sono quarto, o quinto, o sesto e per me diventa troppo difficile recuperare. A Le Mans non ho guidato bene, anche se nel warm up mi sembrava di aver fatto un ulteriore passo in avanti nella messa a punto: per la prima volta nella mia carriera ho privilegiato il posteriore della M1 a discapito dell’anteriore, ma non sono riuscito a ottenere quello che volevo. Purtroppo succede: l’anno scorso Sebastian Vettel ha vinto quasi tutti i GP in F.1, adesso viene battuto dal compagno di squadra».
Come si possono spiegare le grandi difficoltà di Lorenzo?
Risponde Rossi: «Io sono in una situazione molto diversa dalla sua: dopo un 2013 difficile, dopo i due anni disastrosi con la Ducati, per me non è un grande problema se non riesco a battere un fuoriclasse (utilizza esattamente questo termine, NDA) come Marquez: mi sarebbe piaciuto correrci contro a 22 anni, ma provare a stargli davanti rappresenta comunque una motivazione per me. Insomma, io posso anche accettare di prendere paga, ma Jorge vuole vincere: nel 2013 lui è stato impressionante, il miglior Lorenzo di sempre, ma adesso contro Marquez e una Honda leggermente superiore è più difficile e per Jorge è frustrante, non gli basta arrivare secondo. Forse è questa la ragione»
Marquez aggiunge: «Per essere veloce, ti devi divertire a guidare. Guardate Valentino: lui, adesso, si diverte ed è molto competitivo. Forse Lorenzo non si diverte troppo e vedendolo in pista la sua moto sembra scivolare molto».
Per la prima volta in questa stagione, Dani Pedrosa non è salito sul podio; colpa dell’operazione al braccio destro subita dopo il GP di Spagna?
A guardare il cronologico dei tempi non si direbbe: Pedrosa ha realizzato il suo miglior giro (1’33”668) al 20esimo passaggio. Tanto per avere un’idea: Marquez ha realizzato il suo miglior crono (1’33”548, nuovo primato della pista) all’ottavo, Rossi (1’33”878) al sesto, Bautista (1’33”900) al secondo. «Ma è stato un solo giro, stavo tirando per provare ad andare a riprendere Espargaro» si è difeso lo spagnolo. Ma il cronologico lo smentisce, perché nella parte finale ha girato più forte di tutti, facendo 1’33”775 al 26esimo giro (contro l’1’34”557 di Marquez e l’1’34”347 di Rossi), 1’33”932 al 27esimo (Marquez 1’34”516, Rossi 1’34”410), 1’34”029 al 28esimo (Marquez 1’36”666, Rossi 1’34”763). Insomma, è vero che quando è rientrato ai box era fisicamente provato, ma aveva comunque le forze per spingere al massimo. La realtà è che, ancora una volta, Dani ha perso tempo all’inizio della gara.
Cosa è successo ad Andrea Iannone?
Il pilota della Ducati ha toccato al primo giro Nicky Hayden (finito a terra), poi si è steso al secondo giro mentre era sesto. «Ha fatto una “iannonata”» ha sintetizzato il team manager Francesco Guidotti.
Perché Andrea Dovizioso è arrivato solo ottavo a 22”103, pur partendo dalla terza posizione e nonostante abbia fatto tre giri al comando?
Risponde Dovizioso: «Dopo la bellissima qualifica ero stato “rimproverato” per non essere troppo contento, per non esaltarmi troppo del risultato. Ma io sono sempre realista, so qual è la situazione: in qualifica, facendo un giro perfetto, si può ottenere un gran tempo, ma in gara non puoi fare le linee giuste, non puoi forzare in frenata, ti si chiude sempre davanti: quando ti succede 2-3-4 volte in un giro, perdi concentrazione, poi ti devi sforzare ad andare “piano” altrimenti finisci a terra. Dopo una buona qualifica, speri sempre di poter essere più vicino ai primi, ma la realtà è questa e sarà così finché non cambierà la moto».
Cosa sta succedendo ad Aleix Espargaro, solo nono e mai protagonista?
Lo spagnolo sostiene che la sua Yamaha è piuttosto lenta: bisogna credergli. Ma Aleix pare anche meno concentrato rispetto a inizio stagione.