Spunti, considerazioni, domande dopo il GP della Gran Bretagna

Spunti, considerazioni, domande dopo il GP della Gran Bretagna
Cosa è successo al 18esimo giro? E’ stato un sorpasso oltre il limite? Come mai Marc non è riuscito a fare la differenza prevista? Come ha fatto Andrea Dovizioso a chiudere a soli 9”238 dalla prima posizione? | G. Zamagni, Silverstone
31 agosto 2014

Punti chiave

Cosa è successo al 18esimo giro?

Lorenzo si porta al comando, con Marquez in scia. Marc entra duro alla curva numero 13, una destra: c’è quasi contatto. Lorenzo, però, resiste all’esterno e nel cambio di direzione si trova davanti e in posizione avvantaggiata per impostare la 14, un tornantino a sinistra (il punto dove Marquez è caduto nelle FP3). Sembra non ci sia spazio per una replica di Marc, che però si infila sul cordolo, alla sua maniera, sorprendendo Jorge.


E’ stato un sorpasso oltre il limite?

E’ vero che se Lorenzo non avesse rialzato la moto, ci sarebbe stato un contatto carena contro carena, ma non si può certo parlare di sorpasso oltre il limite.


Cosa ha detto Jorge Lorenzo?

«Non è stato un sorpasso scorretto, ma solo aggressivo. Lui stacca forte e la sua Honda gli permette di guidare così, mentre noi con la Yamaha non lo possiamo fare, specie con questa gomma. In ogni caso, per come avevamo iniziato il fine settimana, chiudere a soli 0”732 da Marquez può essere considerato un successo».

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Come mai Marc Marquez, apparentemente imbattibile dopo le prove, non è riuscito a fare la differenza prevista?

Risponde Marquez: «Sinceramente mi aspettavo una gara differente, ma oggi Lorenzo era veramente tosto. Io ho girato più o meno con lo stesso ritmo delle FP4 e del warm up, mentre lui è stato molto più rapido: credo che l’innalzamento della temperatura abbia favorito la Yamaha. E’ vero, però, che forse a inizio gara potevo essere più veloce, ma ho preferito aspettare per poi spingere a sette giri dalla fine».


Come ha fatto Andrea Dovizioso a chiudere a soli 9”238 dalla prima posizione?

Risponde Dovizioso: «E’ stata una gara molto positiva, sono molto contento per quello che ho fatto: assieme a Rossi e a Pedrosa e a meno di 10 secondi da Marquez. E’ la conferma che la moto è migliorata – con la GP13 non avrei mai ottenuto un risultato simile – ma anche, e soprattutto, che adesso ho un buon feeling con la GP14: nelle moto, per fortuna, il pilota fa ancora la differenza. Quali sono i motivi di questo risultato? Questa è una pista particolare: ho potuto stare fino al traguardo con Rossi e Pedrosa perché le loro traiettorie non erano perfette e questo mi permetteva di tenere il contatto, nonostante perdessi moltissimo alla 9-10 e alla 14-15. Per certi versi, il quinto posto mi sta un po’ stretto: questo è l’aspetto più positivo: sicuramente è stato il miglio fine settimana e la migliore gara dell’anno».


Il risultato della Ducati è anche dovuto ai vantaggi regolamentari?

Il vero vantaggio regolamentare che può sfruttare la Ducati è quello dello sviluppo: così ha a disposizione 12 motori anziché 5 e questo ha permesso all’ingegnere Gigi Dall’Igna di “osare” un po’ di più, anche a fronte di qualche rottura. Così le prestazioni sono migliorate.


Quale è stata la chiave del GP?

Sicuramente le grandi difficoltà della Yamaha nel far funzionare la Bridgestone posteriore: così, mentre Marquez ha iniziato il fine settimana già a posto, Lorenzo e Rossi sono stati costretti a rincorrere da 1”2 di distacco, arrivando solo nel warm up alla messa a punto ideale. Inevitabilmente, però, Marquez era in vantaggio, specie nel finale di gara, dove ha fatto la differenza.


Perché Andrea Iannone ha chiuso solo ottavo a 26”910?

Nella caduta in qualifica, Iannone ha distrutto la moto e in gara la sua messa a punto non era quella ottimale.


Cosa è successo a Bradley Smith, 22esimo al traguardo, staccato di un giro?

Per un problema al cerchio, la gomma posteriore ha perso pressione e Smith è stato costretto a rientrare ai box all’undicesimo giro mentre era ottavo: ha sostituito lo pneumatico ed è ripartito, ma ormai aveva perso un sacco di tempo.

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