Vitto Guareschi: "Marquez è forte mentalmente"

Vitto Guareschi: "Marquez è forte mentalmente"
Il team manager del team VR46 in Moto3 analizza il GP di Spagna. "Solo un errore potrebbe destabilizzare Marquez. Rossi veloce, Lorenzo poco concentrato. Bravo Dovizioso, grandissimo Fenati, in crescita Bagnaia" | G. Zamagni, Jerez
7 maggio 2014

Punti chiave

JEREZ DE LA FRONTERA – Vitto Guareschi, team manager VR46, commenta per Moto.it il GP di Spagna.

«E’ stata una bella gara, anche se Marc Marquez è riuscito subito a prendere un buon margine. Però l’inizio è stato spettacolare, con Valentino Rossi che ha attaccato, Marquez che ha risposto, Jorge Lorenzo che ci ha provato nei primi giri. Poi si sono messi in “fila indiana”, ma hanno tenuto un ritmo veramente alto. Valentino ha fatto una gran bella gara, più di così non poteva fare: Marc sembrava avere un po’ di vantaggio in frenata. La Yamaha, sia con Rossi sia con Lorenzo, aveva qualcosina in più nel T4, ma a Jerez, ancora una volta, la differenza l’ha fatta il pacchetto Marquez-Honda».


Come si batte il pacchetto Marquez-Honda? Si può battere?
«Tutti, prima o poi, sono stati battuti, quindi succederà anche a Marquez. Però Marc è veramente forte: ci vorrebbe un piccolo errore, che magari lo destabilizzi psicologicamente. In questo momento il suo vantaggio sembra soprattutto mentale: si sente forte e non teme nulla, lo vediamo sempre al limite, ma non sbaglia. A volte allunga un po’ la staccata, sembra arrivare lungo, invece ci sta dentro ed è la sicurezza che ti porta a fare delle gare come quelle che sta facendo dall’inizio dell’anno».

Ho visto Pedrosa poco sorridente sul podio: evidentemente sta accusando la situazione, perché vede Marquez fare cose strepitose con la sua stessa moto

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Pedrosa e, soprattutto Lorenzo, sembrano invece un po’ sottotono se confrontati con i compagni di squadra; qual è la tua opinione?
«Dentro un box sono in due e qualcuno deve pur arrivare secondo… Ho visto Pedrosa poco sorridente sul podio: evidentemente sta accusando la situazione, perché vede Marquez fare cose strepitose con la sua stessa moto. Lorenzo, probabilmente, ha sbagliato la scelta della gomma: la dura anteriore sembra aver dato a Rossi un piccolo vantaggio. In prova, Valentino e Jorge mi erano sembrati sullo stesso livello, ma in gara Rossi ha fatto quel qualcosina in più che gli ha permesso di stare davanti, cosa che peraltro succede dall’inizio dell’anno: forse Lorenzo è un po’ deconcentrato».


Parliamo di Ducati e del quinto posto di Andrea Dovizioso.
«Credo che Andrea stia facendo un campionato molto buono. La Ducati sta lavorando per sistemare la moto, ma è chiaro - e lo sottolinea anche Dovizioso – che non è la configurazione definitiva e si devono arrangiare con quello che hanno. Il Dovi sta facendo un gran bel lavoro, sfruttando tutte le occasioni che gli sono capitate: dal podio ad Austin, al quinto posto di Jerez, molto difficile da conquistare in una pista a lui indigesta. E’ partito bene, si è trovato in quinta posizione, ha visto che poteva battere chi gli stava vicino e, come fa sempre, non ha mollato, ha tenuto duro, da “crossista” ha allargato i gomiti e ha portato a casa un quinto posto molto importante».


Un altro che non molla mai è il tuo pilota, Romano Fenati, splendido vincitore a una settimana di distanza dal trionfo in Argentina.
«Romano ha fatto una gara strepitosa, come l’aveva fatta a Rio Hondo. E’ in grande forma, ha un pacchetto che lo supporta e può esprimere il suo valore».


In qualche modo ti sorprende?
«Assolutamente no. Dopo quello che avevo visto nel 2012, ho sempre creduto che fosse in grado di conquistare questi risultati, perché uno che debutta nel mondiale e fa secondo in volata con Vinales (Qatar, NDA) e poi vince la seconda gara (Jerez, NDA), evidentemente ha qualcosa di importante dentro di sé. L’eccezione, piuttosto, è stata la mancanza di risultati dell’ultimo anno e mezzo».


Avete dovuto “ricostruirlo” in qualche maniera?
«Romano non ha bisogno di essere riscostruito, deve solo avere una situazione che gli permetta di esprimere il suo valore: sa lui come si fa e a Jerez ce l’ha fatto vedere».


In crescita anche Pecco Bagnaia.
«Pecco è stato bravissimo in qualifica, conquistando il sesto posto, e disputando una gara bellissima fino a pochi giri dalla fine, rimanendo nel gruppo dei protagonisti, quelli che si giocano il mondiale. Nonostante fosse la prima volta che si trovava così avanti, non ha fatto errori, ha tenuto duro, ha superato in staccata piloti come Miller e Marquez. Poi, nel finale, la gomma è calata, come accade a tutti, e bisogna imparare a gestirla: ci vuole solo tempo. E’ molto giovane, ha un grande talento e bisogna costruire la consapevolezza di poter vincere le gare».

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