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Mattighofen, Austria, 11 Maggio. È stata inaugurata la mostra “Leggende della Dakar”. Il tema è affascinante, va da sé, la storia che sottintende è quella che abbraccia trent’anni di partecipazione di KTM alla Dakar, il luogo è Motohall, l’avveniristica area espositiva del Marchio poco distante dalla Fabbrica. Il racconto è l’epopea che continua ad essere scritta dai successi di oggi, e affronta l’esperienza del Rally più duro del Mondo attraverso il racconto di 10 Moto KTM che hanno lasciato un’impronta sulle sabbie dei Deserti africani, sudamericani e, ora, dell’Arabia Saudita.
Le prime “iniziative” dakariane di marca KTM, per la verità, datano degli albori della maratona inventata da Thierry Sabine. Basti ricordare, uno per tutti, Elia Andrioletti, bi-Campione italiano e tri-Campione europeo di Enduro che, nel 1981 e dopo un’esperienza sudafricana, decise di partecipare alla Dakar con una KTM 495 a 2 tempi! Quella storia finì contestualmente con… l’ultimo pistone a disposizione del pilota, ma il dado era tratto. E si arriva alla pertinenza della mostra in questione, quando nel 1994 a partecipare fu il bi-Campione del Mondo di Motocross Heinz Kinigadner. “Kini” aveva fatto tutto da solo, aveva “istigato” Fernando Prades alla costruzione di quello che può essere considerato il prototipo progenitore della Storia di KTM, era accompagnato nell’avventura di un sogno dall’amico Chris Attiger e da un’assistenza che oggi farebbe ridere anche un qualsiasi “privatone”. Ma fu l’inizio della storia infinita. Ancora anni di grandi battaglie e di cocenti delusioni, e finalmente nel 2001 Fabrizio Meoni vinse la sua prima di due Dakar. Era anche la prima vittoria di KTM, e Stefan Pierer, CEO di KTM, volò sulla spiaggia del Lago Rosa per abbracciare il Campione che aveva rotto il ghiaccio anche per la rilanciata Fabbrica. I due piangevano come vitelli, e a trofeo acquisito Pierer promise che avrebbe vinto anche nell’allora MotoGP.
Da quell’anno KTM ha vinto 18 volte consecutivamente, e ha ripreso la “striscia”, dopo la pausa del 2020 e 2021, con le vittorie della “cugina” GasGas, Sam Sunderland, e quella di Kevin Benavides, l’argentino Campione in carica. Tutto questo fa parte di una storia appassionante che probabilmente sarebbe tutta ancora da scrivere se non fosse stato proprio Heinz Kinigadner, più volte il più veloce ma mai primo al traguardo, a credere e a lanciare il progetto. A “Kini”, e al leggendario Hans Trunkenpolz, KTM e tutti noi dobbiamo moltissimo di quella speciale e appassionante epopea.
Per accedere alla mostra di Motohall c’è anche una pagina web, eccola. Peccato che, nel digitale, la storia inizi dalla parola “ticket”. Avremmo gradito e preferito, per tempo e nella forma, un invito a partecipare. Sarebbe stato enormemente più bello, suggestivo e giusto per tutti gli appassionati i quali, in fondo, come sempre hanno una parte fondamentale nelle storie più avvincenti della passione, tanto più se speciale come questa.
© Immagini KTM - PB