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Qasr El Sarab, UAE, 2 Marzo. La più lunga prima della più breve per l’epilogo. È la quarta di cinque tappe del Abu Dhabi Desert Challenge 2023. Ultimo anello attorno al bivacco di Qasr El Sarab, 308 chilometri contro il cronometro e quasi 150 di trasferimenti. Non bastasse, la partenza è rimandata a più riprese a causa della nebbia che staziona sul deserto e che impedisce agli elicotteri di alzarsi per garantire il controllo e la sicurezza del Rally. Stiamo parlando di due ore di rinvio, il che cambia radicalmente la natura della Gare nel Deserto. Così si da al sole il tempo di alzarsi, e i Piloti si ritrovano a correre con temperature più alte e con una cattiva percezione della natura del terreno. Insomma due ore che cambiano la Tappa e, magari, il Rally.
Non è questo il caso, non esattamente. Seppure complicata dalle circostanze particolari, anche la quarta Tappa delle Moto resta improntata alla grande incertezza che viene dalla levatura dei piloti e dalle nuove regole del Campionato del Mondo Rally-Raid.
Apripista Toby Price, praticamente uno “scrittore” di tracce sulla sabbia levigata dalla nebbia, per piacere e vantaggio degli avversari. Poi c’è la svelta risalita di Quintanilla, che si unisce al battistrada cercando di alzare il ritmo. La sua Moto si arrenderà a cinquanta chilometri dall’arrivo. Difficile aprire, si perde sempre del tempo e, nonostante i Bonus Apripista, dalle retrovie risalgono quelli partiti indietro, in particolare Luciano Benavides, Husqvarna, che è diventato uno “specialista”.
Al rifornimento, KM 173, l’argentino fratello d’arte è già saldamente in testa alla Speciale. Si riprende e la Speciale è segnata. Vince Luciano Benavides, Husqvarna, davanti a Adrien Van Beveren, Honda, e Ross Branch, Hero. A una tappa dalla fine i giochi non possono dirsi fatti.
Van Beveren è ancora in testa, meno di 3 minuti su Benavides e più di 6 sul compagno di Squadra Cornejo. Il vantaggio di Van Beveren è anche di posizione, poiché partirà nell’ultima Speciale subito dietro a Benavides. In questo buonissime possibilità potrebbe averle Ignacio Cornejo che, partendo dalla sesta posizione, potrebbe farsi “tirare” da almeno 3 Piloti, compagni o avversari che siano.
Giornataccia per Paolo Lucci, che resta in Gara per fortuna e grazie a una grande forza di volontà, ma che scivola indietro in classifica e perde la leadership della Classe Rally2. Tutto dopo il rifornimento, prima una duna tagliata, quindi una seconda cresta “traditrice”, un primo guasto e, a 20 chilometri dall’arrivo un secondo.
Ogni giorno, riferisce Paolo, ci sono due o tre “muri” di duna tagliata da passare in discesa quasi in volo, ma la duna subito dopo non se l’aspettava ed è caduto facendosi male a un polso. Ha ripreso ma più avanti si è rotto il perno del forcellone. Poco male, Lucci guidava tenendolo dentro con lo stivale. Infine, mancava ormai poco, il blackout improvviso e tutto quel tempo per scorrere l’impianto elettrico e accorgersi alla fine del check che era partita una pompa della benzina. Non c’è da essere contenti, certamente, ma va presa con filosofia. La velocità c’è, e ora anche un po’ più di esperienza buona per la prossima. Undicesimo, Paolo è ormai a oltre dieci minuti dalla testa della Rally2.
Visto il ritardo delle partenze per la nebbia, la Gara delle Auto viene subito accorciata, fissando il traguardo finale in corrispondenza del rifornimento, poco più di metà del chilometraggio originale. L’Abu Dhabi Desert Challenge, del resto, ha già fissato due cambiamenti importanti e può considerarsi ormai “liquidato”.
Prima le vicende sfortunate di Loeb e Chicherit, poi il clamoroso incidente-cappottamento di Al Attiyah, obbligato dalla FIA al ritiro. Difatti, questa mattina, il Principe del Qatar stava già facendo le valigie. La 33ma edizione dell’ADDC è dunque passata di mano, e la eredita Yazeed Al Rajhi, Toyota Overdrive.
Strani casi della vita. Ieri il saudita era secondo alle spalle di Al Attiyah, Toyota, oggi si permette il lusso di guardare dalla vetta Martin Prokop, Ford, che ha un quarto d’ora di ritardo. Tutto questo senza strafare, e in questo senso Al Rajhi fa benissimo a controllare la sua gara con la massima cautela.
La particolarissima circostanza consente a Sébastien Loeb, BRX Prodrive, di ricominciare a raccogliere vittorie e punti utili per il Campionato del Mondo. Per una regola non propriamente condivisibile, infatti, chi si ritira da un Rally Mondiale deve rinunciare ai punti ottenuti con i piazzamenti in Speciale, il che vuol dire che Al Attiyah deve rinunciare, oltre al Rally, anche alle tre vittorie parziali. Morale: vince Loeb, davanti a Lategan e allo sconosciuto Al Helei, un autoctono che passa alla storia portando al terzo posto assoluto un Can-Am. E poi ditemi che la “macchinine” non sono il futuro! Nella generale, Yazeed Al Rajhi e Timo Gottschalk, Toyota, Martin Prokop e Viktor Chytka, Ford, Denis Krotov e Konstantin Zhiltsov, Mini. Dieci minuti circa l’equa e rassicurante differenza tra i gradini del podio virtuale.
Gran finale. Rotta a Abu Dhabi. Quinta Tappa, 206 chilometri di Prova Speciale.
© Immagini Red Bull Content Pool, W2R Championship – DPPI – Toyota – BRX