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Oasi di Touizgui, Marocco, 2 Gennaio 2025. 25 italiani. Terza Tappa, non la più lunga ma con la Speciale, fino ad ora, con più chilometri e più impegnativa, circa 450. Ambientata nella valle della Draa, scenario antologico delle Dakar africane e ora esclusiva di Africa Eco Race, offre di tutto e di più ai concorrenti. Piste dure e veloci, sassose, ma anche moli tracciati di sabbia sul versante del sempre temibile Erg Chegaga. Un test africano per definizione, emblematico, viene da dire. L’aumento delle temperature e la fatica accumulata nei primi giorni, non ancora rientrata nell’equilibrio di gestione delle risorse, giocano un ruolo chiave, e la navigazione completa un menù non propriamente da apericena.
Il ritiro forzato di Pol Tarres, il catalano “spalla” di Botturi sta bene, Moto distrutta, 5 o 6 minuti svenuto ma nessuna frattura, ha isolato in testa alla corsa il duello che tutti si aspettavano: Jacopo Cerutti, Aprilia, contro Alessandro Botturi, Yamaha. Si dice duello perché i due amici-avversari corrono, e presumibilmente correranno, l’intero Rally gomito a gomito, alternandosi nei compiti di giornata, aprire la pista e fare la navigazione, verosimilmente nella classifica generale e nel ruolo di leader. Chiaro che alle spalle dei due italiani l’incrinatura comincia ad essere una frattura evidente.
Cerutti ha vinto la prima, cortissima tappa, Botturi la seconda. È dunque la volta del ritorno del Pilota Aprilia che, inseguito l’ufficiale Yamaha (peraltro partito stamani con un febbrone da cavallo) e raggunto poco prima di metà Speciale, ha alzato il ritmo navigando in sicurezza, ma con l’avversario sempre “a vista”, e ha vinto la terza tappa. Partendo a distanza di 3 minuti l’uno dall’altro, è solo nella prima parte della Speciale, quella in cui ognuno naviga e corre da solo, in cui è possibile applicare una strategia chiave, poi è attenzione all’errore, basta un waypoint saltato per far… saltare tutto, e alla meccanica, indubbiamente sempre fortemente sollecitata. Ma evidentemente non siamo noi a dover insegnare qualcosa ai nostri due fuoriclasse, era solo per sottolineare quanto la battaglia è e sarà avvincente. Cerutti ha “risucchiato” all’avversario i 3 minuti dello sfalsamento alla partenza e ha vinto con un margine di 3 minuti e 19 secondi. L’Aprilia #1 torna al comando, la Yamaha di Botturi è seconda a un minuto e venti. Come si diceva, lotta serrata ed avvincente.
Il gruppo “B”, o degli inseguitori, paga un’altra ventina di minuti. Francesco Montanari, Aprilia, Pal Anders Ullevalseter, KTM, Guillaume Borne, Husqvarna. Il ritardo nella generale somma ora a un’ora e oltre. Qualcuno diceva che Cerutti e Botturi stavano andando piano per giocarsela più avanti? Niente da fare. Il livello agonistico di Africa Eco Race è stellare, e così i suoi Campioni.
Andrea Perfetti ha superato anche l’esame… dell’errore, nella seconda tappa ha saltato due waypoint e rimediato 30 minuti di penalità. Questo serve, ad un debuttante, a capire due cose. Primo: mai concedersi alle distrazioni. Secondo: un errore costa molto di più di una gara a manetta, e talvolta non è recuperabile. Comunque Andrea non è solo, altri Piloti, e gente di esperienza, hanno pagato, anche più pesantemente, l’obolo. Questo significa solo che la navigazione di Africa Eco Race è “vera”, difficile, non un giochetto da gimkana. Andrea ha anche imparato le cose migliori del Rally-Raid: si è fermato a trainare fino alla benzina Bottino, ha risolto un piccolo problema alla sua di carburante. Quindi è rientrato nei ranghi e nel ritmo: è al traguardo dell’Oasi di Touizgui. Oggi tappa più lunga del previsto, interminabile e sofferta. Anche questo si impara, cioè a non fare programmi, e una conclusione sofferta e voluta ad ogni costo. Bravo.
Sempre rotta Sud, verso Layoune per la quarta Tappa di Africa Eco Race 2025. 507 chilometri, praticamente tutti di Speciale. Da Est a Ovest attraverso i paesaggi mozzafiato delle regioni di Laayoune e Smara. Montagne definitivamente alle spalle, ora è Deserto, Sahara a perdita d’occhio, stupendo, senza punti di riferimento!
© Immagini. Alessio Corradini, Aprilia Racing, Yamaha Media, KTM, Red Bull Content Pool, Ford, Africa Eco Race Media