AER 2025. D5bis, Un giorno a Dakhla. Un altro giorno di vita vera. E poi ancora, la Mauritania [VIDEO]

Settimana durissima, la giornata di riposo è meritata. È anche il giorno in cui la carovana si compatta ancor di più. È il giorno in cui non esistono leader o sconfitti, ma solo compagni di viaggio. Adeso sarà Mauritania, piste, uomini e storie leggendarie
5 gennaio 2025

Dakhla, Marocco, 5 Gennaio 2025. La prima settimana di Africa Eco Race è volata. È stata un lampo, luminoso e gelido nella prima parte attorno all’Atlas, abbagliante e torrido verso la fine. Sono cambiati e scorrono veloci nella mente, scenari e episodi, fitti di adrenalina e patemi d’animo. Adesso è ora di compattare la mente, di mandare a sedimentare quel che ha immagazzinato e di aprire nuovo spazio per una nuova bordata di scariche di emozioni. Le piste dell’Italia, della Francia e del Marocco sono andate, ora è tempo di cambiare ritmo e marcia, si entra in Mauritania.

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Ma prima un giorno di riposo. Non uno può dire che non lo aspettava in gloria, non uno che non se lo sia meritato. L’impegno è stato grande, l’esperienza grandiosa, ma ha consumato, reclamato pedaggio. E poi è nella tradizione del Rally-Raid. Un giorno, fosse anche solo per fare il bucato o per riordinare le idee, è più che opportuno, necessario. 5 tappe alle spalle, sette in prospettiva, la prossima settimana sarà un concerto d’Africa al teatro del Rally-Raid. Mauritania. Benichab, Amodjar, la margherita a tre petali attorno a quest’oasi, l’Adrar, Chinguetti. In mezzo al Sahara, al centro della leggenda del Rally verso Dakar, verso la sua Storia. È un fiore dedicato ai Concorrenti e a René Metge, uno dei co-fondatori di Africa Eco Race, uno degli artisti del Deserto e del Rally-Raid. Jean-Louis Schlesser ci teneva a questo omaggio e non si è lasciato sfuggire l’occasione. Avanti ragazzi, forza dentro la Mauritania, vedrete cose che solo gli umani, certi umani…

Ma un giorno di riposo… serve per riunirsi, per cementare le nuove amicizie, per coesistere consapevoli che non è solo un’avventura (come si cerca di rassicurare una fidanzata) ma un’esperienza della vita. Attorno a una tavolata, la maglietta pulita e la barba fatta, non per eleganza ma per senso del pulito, fresco, davvero pronto a ricominciare. Via i tappi dalle bottiglie di vino. Non è vero che si devono serbare le bollicine per il Lago Rosa, Africa Eco Race, l’Africa, sono ogni giorno una festa della vita. Domani si ricomincia. Un lunghissimo trasferimento fino alla frontiera, poi una corta Speciale per riprendere il cammino.

Alessandro Botturi sta un meglio, Andrea Perfetti sta molto meglio, Cerutti mai stato meglio. Le energie ritornano, si rigenerano. In Africa si fa ancora più presto, perché non si vede l’ora. Sarà ancora battaglia? Certamente, e che altro, se no? Cerutti è leader, Botturi è lì dietro, il duello tra i due amici non è mai stato così intenso, bello. Andrà avanti fino alla fine, saranno ancora giornate dure e entusiasmanti, mono o bicilindriche, italiani o giapponesi, giovani e meno, belli e brutti, che differenza fa quando c’è qualcosa di eccezionale che si sta vivendo? Ma ognuno ha la sua battaglia, la sua mira, la sua ambizione. Dei 25 italiani, 22 sono ancora nel convoglio, 15 in classifica, sette fuori classifica ma non fuori gioco, tre soltanto, per sfortuna e purtroppo, quelli che hanno dovuto arrendersi, Paolo Filippini, Stefano Bilato, Francesco Puocci. Scommetto che torneranno, sanno che hanno un conto in sospeso, un credito dall’Africa. Così come fa Mr. Franco ogni volta che può, ogni volta che il Rally attraversa queste piste, queste rotte, questo continente di semplicità e bellezza. È un credito di diritto di chi stacca uno dei biglietti di Africa Eco Race ed entra nel Continente dalla porta principale. Gli Schlesser non hanno riposo, non hanno pace. Il loro desiderio è portare tutti, e ogni anno di più, sulla Spiaggia del Lago Rosa! Ci sono molti modi di arrivare a Dakar, e ce n’è uno che ti cambia la vita!

© Immagini. Alessio Corradini