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Amodjar, Mauritania, 8 Gennaio 2025. È stata una giornata lunga, difficilissima. L’incidente che ha coinvolto Andrea Perfetti ha scosso profondamente il bivacco di Africa Eco Race proprio per la natura incredibile di una dinamica insensata, impossibile. L’Organizzazione ha immediatamente orientato tutte le energie e le risorse possibili sul soccorso ad Andrea, e la settima tappa è andata avanti con un manipolo di commissari fino al punto di rifornimento del KM241. Dopodiché è stata neutralizzata. A fine giornata, con la mente ormai all’ospedale di Nouakchot dove Andrea era ormai in buonissime mani, veniva fissato anche il risultato della settima tappa, come detto di fatto accorciata al rifornimento. È stato anche un modello dell’efficienza organizzativa dei grandi Rally-Raid, se si pensa la carovana sportiva andava avanti verso Atar e che lo spiegamento di forze dei soccorsi tornava indietro verso Nouakchot, dunque su un asse di 450 KM di Sahara, e che Andrea è stato immediatamente soccorso e trasportato alla clinica più attrezzata della Mauritania. Per fortuna al bivacco di Amodjar le notizie arrivavano sempre più rassicuranti.
Al KM241, dunque, la classifica fissava una nuova vittoria di Jacopo Cerutti, Aprilia, davanti a Alessandro Botturi, Yamaha, e all’inglese Scott Britnell, KTM. Cerutti, che aveva imposto un ritmo altissimo alla sua corsa, restava secondo nella classifica generale alle spalle di Botturi, ma il suo ritardo, partito da 15 minuti, era ridotto ad appena sette minuti. Dopo la sventura della sesta tappa, insomma, il Rally era riaperto.
E si riapre con la ottava tappa, l’anello con partenza e arrivo al bivacco di Amodjar. 351 chilometri di Speciale verso l’alto piano dell’Adrar, trasferimenti ridotti praticamente a zero. È esplorazione pura del Sahara centrale, Storia di Dakar. Cerutti apre la strada. Botturi lo aggancia quasi subito. Qualcosa non funziona. Non funziona il fisico, è Cerutti che stavolta sta male. Deve fermarsi ripetutamente, la corsa scende in secondo piano.
Botturi avanza, Cerutti è al limite. Ma resiste. Come l’avversario nei giorni scorsi prima della pausa di metà Rally. Non sarà una indisposizione a mandarlo KO. I temi di gara, naturalmente ne risentono. Il più veloce a un quarto di Speciale è Marco Menichini, con la terza Aprilia, Botturi è secondo e Guerrini terzo. Cerutti ha già ceduto 4 minuti. A metà Speciale nuova configurazione. Botturi e Cerutti, che stringe i denti, mantengono lo stesso gap, ma in testa alla giornata dui gara passa Francesco Montanari, davanti a Borne e Menichini. A poco più di un terzo dalla fine della Prova Botturi ha un problema e si attarda di qualche minuto, quanto basta a Cerutti per riagganciarlo. La speciale si rianima al rifornimento, poco più di 100 chilometri alla fine ed è “gas a martello”. Risalgono anche Pal Anders Ullevalseter, KTM, secondo, e l’incredibile Joan Pedrero, Harley-Davidson. Negli ultimi 50 chilometri Botturi e Cerutti scorrono insieme la pista e tagliano il traguardo a una manciata di secondi uno dall’altro.
Francesco Montanari, Aprilia Tuareg 660, vince la sua prima Speciale e la ottava tappa di Africa Eco Race. Secondo è Pal Anders Ullevalseter, KTM, a 5 minuti. Terzo è Guillaume Borne, Husqvarna, a 14’.
Non c’è dubbio, il primo anello di Amodjar è stata una tappa di transizione. Le condizioni fisiche e psicologiche dei battistrada sono al limite. Botturi ha passato il pomeriggio piangendo al telefono, chiedendo e dando informazioni su Andrea. Cerutti ha dovuto piegarsi a un virus intestinale, una delle peggiori sciagure per un Pilota in lotta per il successo. Tre bicilindriche, Botturi, Cerutti, Montanari, sono in testa al Rally dopo 8 tappe. Botturi conserva un vantaggio di 9 minuti sull’avversario. È una bella dote, soprattutto insperata nella giornata di oggi, ma le condizioni fisiche dei protagonisti di questa edizione saranno messe a durissima prova.
Botturi partirà da P10 nel secondo anello do Amodjar. È la nona tappa del Rally, 490 chilometri di cui solo una decina di trasferimento finale. La Speciale è intitolata a René Metge, il co-fondatore di Africa Eco Race e mito leggendario e indimenticabile del Rally-Raid. Ancora ambientata sull’altopiano dell’Adrar, la via del ritorno passa non lontano da Chinguetti e da altri luoghi cari agli appassionati di Africa e di Rally. Con tutta probabilità sarà la tappa più bella di questa edizione.
© Immagini. Alessio Corradini, Africa Eco Race Media