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Montecarlo, Monaco, 22 dicembre. Una settimana alla partenza. Africa Eco Race è ai blocchi di partenza. È già quel lungo brivido che corre lungo la schiena. Quella sensazione che solo l’Avventura della Corsa attraverso l’Africa riesce a rinnovare da sempre e per sempre. Non è merito né colpa di nessuno. Il Rally-Raid è nato qui e ha scelto per culla il Sahara. Quindi è semplice e potente “imprinting”, anzi, è qualcosa con cui si nasce dentro e che si manifesta solo in presenza delle condizioni.
L’Avventura è da sempre attraversare l’Africa dal Nord del Mediterraneo fino all’Atlantico di Dakar. Un po’ più a Nord di Dakar, sulla spiaggia del Lago Rosa. Ma il resto è l’interno, il Deserto nel pieno del suo fascino ancestrale. Lontani dalla brezza e dal fischio dell’Oceano, dentro il Sahara, oltre Atar dove il deserto è ancora disseminato di “monetine” fossili, un segno dell’incredibile presenza di antica acqua così dentro l’Africa desertica, e oltre Atar Chinguetti, una delle oasi dell’Avventura, per definizione.
Quest’anno è Africa pura e un tema centrale: la grande sfida delle bicilindriche, schema tecnico e agonistico che è nel codice genetico del Rally-Raid. Evocazione? Non solo, è la proposta di una formula leggendaria in chiave moderna. Pelle d’oca, ancora, al pensiero dei missili di Alessandro Botturi, Jacopo Cerutti, Joan Pedrero. Yamaha contro Aprilia contro Harley-Davidson. Altri verranno, è inevitabile, la strada è segnata.
È la Corsa lunga, il Rally, il Raid. È nel continente africano che sono nate le corse più massacranti e più affascinanti. In Kenya, in Algeria, in Mauritania, Niger, Senegal. Africa Eco Race non si discosta da questo schema. Francia, il Mediterraneo, poi è Marocco, Mauritania, Senegal. Sembra un attimo, una cavalcata. Invece è il Rally-Raid. La lunga fatica avventurosa e appagante di Africa Eco Race. 12 Tappe dal 31 Gennaio, due “anelli”, una giornata di riposo, il 7 Gennaio, quella sì nella soave brezza atlantica di Dakhla, l’arrivo al Lago Rosa il 14 Gennaio. Una virgola meno di seimila chilometri, di questi 4.000 di Prove Speciali. E per le assistenze non è meno dura: 5.000 chilometri di viaggio… di lavoro. Bello.
E prima di tutto questo, tre giorni sulla Costa Azzurra per la partenza, per la “mossa” tra Mentone, le verifiche, Montecarlo, la cerimonia della partenza, Sète, l’imbarco. È il pretesto di Africa Eco Race per fare gli auguri di Natale a tutti gli appassionati, e magari di invitarli a salutare insieme il “vecchio anno”. Appuntamento il 30 a Mentone? Potrebbe essere un’idea, no?
© Immagini Africa Eco Race – Alessio Corradini - PB