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Dakhla, Marocco, 11 Gennaio 2020. Meno interessante, e molto più veloce, la quinta tappa dell’Africa Eco Race edizione 2020 sembra voler soltanto portare i concorrenti alla giornata di riposo. Dakhla, in effetti, è raggiunta al termine di una Prova Speciale niente affatto difficile, con poca navigazione se si eccettua i primi 50 chilometri per districarsi dall’area di Smara, e su piste un po’ anonime e velocissime. Molto o tutto da perdere, insomma, poco da guadagnare e difficilissimo fare la differenza, a meno di non andare a cercar rogne…
Del resto Jean-Louis Schlesser, il “Boss” di AER, l’aveva annunciato: per raggiungere il grande Sud marocchino e prepararsi alla settimana di sabbia e dune il percorso era praticamente obbligato.
Ecco allora che i più hanno cercato di ridurre al minimo la possibilità di sbagliare e si sono allineati all’idea di una Tappa di transizione con un premio in palio importante e ambito: la giornata di riposo della 12ma edizione del Rally.
Anche i “big” si sono convertiti alla ragione. Botturi e Ullevalseter si sono limitati a imporre un ritmo allegro, il “Bottu” ha presto raggiunto “Ulleval” (ma i due non hanno mai visto il lanciatissimo Poskitt) e si è guadagnato così l’assetto di un nuovo successo. Il polacco Czachor , “tutor” di Dabrowski, ha lasciato per un giorno la cattedra e si è unito al gruppetto dei “senatori”. Risultato prevedibile, e rispettato.
Nell’ordine a Dakhla dopo 470 chilometri di Prova Speciale-autostrada, solo un forte vento laterale a dar fastidio (ma anche a sgombrare la pista dalla polvere, Botturi, Ullevalseter e Poskitt davanti a Czachor. Medie elevate, distacchi ragionevoli e classifica blindata.
Assai ragionevole, e io direi intelligente, la gara dei giovani alle spalle degli anziani. Invece di rispondere alla provocazione della bagarre, Dabrowski e Lucci hanno preferito fare gara a sé, hanno ridotto gas e potenziale di rischio e si sono assestati su una condotta di gara molto assennata, portando con loro anche Martin Benko, terzo all’Africa Eco Race del 2018, e formando un terzetto di scampagnata allegra ma accorta. Beh, a onor del vero il ritmo meno “tirato” è in effetti suggerito dalla paura di Lucci di rimanere senza benzina, che è sempre un sicuro deterrente per gli “attacchi” di eccessiva esuberanza.
La situazione, dopo cinque Tappe e con la prospettiva di una bella giornata di riposo per aggiornare logistica e tono fisico e mentale, è abbastanza stabile. Botturi e Ullevalseter, separati da 4 minuti in testa alla Generale, sono i predestinati al duello per il successo finale, il britannico Poskittt guadagna la credenziale di accesso all’ultimo gradino del podio, e Lucci e Dabrowski si contenderanno verosimilmente la quinta piazza, onorando perfettamente le promesse di obiettivo e di… crescita.
Un giorno di riposo, meritato, come sempre nei grandi Rally-Raid. L’aria inebriante dell’Atlantico come tonico e la prospettiva di passare in Mauritania, destinazione Chami, per la seconda parte della Corsa son i temi del giorno… di un solo giorno. Peccato, quasi quasi una settimanetta a pescare, leggere e dormire sulle rive dell’Oceano…
© Immagini AER – Alessio Corradini – Marcin Kin