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Antoine Meo ha la faccia soddisfatta mentre ci racconta com’è andato il passaggio di specialità forse più clamoroso degli ultimi tempi.
«Un po’ di cambiamenti, eh? In due giorni abbiamo sistemato, e bene, una faccenda che mi stava a cuore da tempo. È andata bene, ho ricevuto un’offerta che era esattamente come volevo io e che non poteva che soddisfarmi in pieno. Grazie anche a Marc, che è andato ad occuparsi di cose differenti e ci ha lasciato il suo posto».
Mi pare che il suo posto ne lasci vacanti un bel po’…
«Certo, certo, ma intanto lascia aperto quello che mi rende veramente felice. Adesso, all’improvviso, tutto arriva e diventa accelerato».
Inizierai a lavorare alla fine del Mondiale di Enduro?
«No, è troppo avanti e dobbiamo iniziare prima. Partiamo subito con i test, e in piena estate da noi andiamo a disputare l’Atacama Rally, entrando direttamente nel Mondiale. Faremo anche il Rally in Perù della Dakar Series, e quindi torneremo in Africa per partecipare al Rally del Marocco. Via poi con altre prove, altre sperimentazioni, soprattutto su di me, fino alla Dakar».
Continuerai con l’Enduro Mondiale. Difenderai il quinto Titolo che… stai per vincere?
«Sono riuscito a “salvare” un paio di date del Mondiale con Fabio Farioli» ride Meo. «Se mi vuole, naturalmente, perché per il momento mi pare che non voglia più saperne di me!»
Quanto sei contento?
«Tantissimo. Perché è una cosa che volevo fortemente, ma che vedevo difficile da realizzare. Penso che con l’addio alle corse di Marc, si sia potuta formulare la combinazione giusta al momento giusto».
Avevi avuto altre proposte?
«Penso che sia naturale, io non ho fatto mai mistero delle mia passioni e della voglia di avere nuovi stimoli. Ma come sempre, KTM ha avuto l’idea migliore e al momento più propizio per renderle… più piacevoli delle altre!»
Anche a Renet è arrivata una bella proposta.
«Sì, la proposta si è materializzata per tutti e due nello stesso momento e con una modalità del tutto simile. Sono contento per entrambi. Sì, un po’ meno contento per il nostro Enduro, ma contento per noi personalmente».
Beh, è bello per lo sport. Vuol dire che trasferirete le vostre battaglie dai boschi ai deserti.
«Certo, e penso che sia stata anche una delle idee di KTM».
Forse Alain Blanchard sarà un po’ meno contento?
«Io credo di no. Credo che lui sia sempre dalla parte dello sport, e che sia contento di vedere che i suoi bravi piloti possono fare un salto di carriera e, anche, diventare ambasciatori dell’Enduro anche nei Rally».