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Alcune carte che credevamo di avere forti in mano stanno già perdendo il loro valore nominale, e magari salteranno fuori quei valori volutamente dimenticati, poiché troppo labili sulla carta. È, tutto sommato, inspiegabile, a pensarci bene, la gara opaca di cui sono protagonisti, sino a questo momento i Piloti del Team HRC Honda, sino alla terza tappa nelle pagine interne del giornale della Dakar. Helder Rodrigues, Johnny Campbell e Xavier Pizzolito sono indietro, vittime dei problemi delle loro moto, tutti più o meno in ritardo, e nessuno apparentemente capace di un exploit che conforti con un risultato l’impressione di forza che aveva accompagnato il grande ritorno della Marca giapponese annunciato, e poi verificato in Marocco, solo pochi mesi fa. Fa ancora più scalpore che a rallentare la marcia dei Piloti Honda siano ancora quegli stessi problemi che avevano afflitto le moto rosse in Marocco: alimentazione e consumi eccessivi.
A rallentare la marcia dei Piloti Honda sono ancora quegli stessi problemi che avevano afflitto le moto rosse in Marocco: alimentazione e consumi eccessivi
Il Pilota del Team HRC più avanti nella generale è, oggi, addirittura quello con le credenziali peggiori alla vigilia, l’argentino Pizzolito, 21° al termine della terza tappa. Decisamente il ritorno del Team della Casa alata, che aveva già perso Sam Sunderland e Felipe Zanol per infortunio pochi giorni prima della partenza della Gara in un allenamento in California, non è dei più fortunati. Possiamo immaginare la frustrazione di Helder Rodrigues, abituato ad una costante presenza nella parti alte della classifica. Il portoghese, Campione dl Mondo nel 2011 e terzo nelle ultime edizioni della Dakar, naviga lontano dai primi in 28ma posizione, apparentemente rassegnato ad occupare un ruolo da comprimario e concentrato più che altro a proseguire nel lavoro di sviluppo della moto, per la verità all’80% nuova.
Questa è forse l’indicazione tecnica più singolare, e cioè che una Marca della levatura e con il potenziale di Honda non sia riuscita, sfortuna a parte, a presentarsi con un potenziale realmente all’altezza della Dakar. Ma questa non è una vera novità, anzi. È sempre successo che la strada della messa a punto di un mezzo nuovo dovesse passare per un lungo programma di sviluppo e di test, soprattutto in gara. Aveva fatto sensazione, a questo proposito, la mosca bianca KTM, sola in grado di introdurre una moto completamente nuova, la 450 Rally, e vincere.