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Arica, 9 gennaio. La Dakar saluta il Perù e passa in Cile con una tappa diversa per moto e auto. Moto e quad entrano subito nella speciale di 136 chilometri fino alla cittadina di Cachendo, e concludono con un trasferimento di 270 chilometri, auto e camion partono con il trasferimento di 280 chilometri e disputano una Speciale di 172 chilometri più a Sud verso il confine Perù-Chile. Le moto sono patite un po’ più tardi stamattina, alle 08:30 locali, e anche per le auto la partenza in trasferimento è una piccola tregua dopo la tremenda quarta tappa. Poi, naturalmente, in pista e contro il cronometro si ricomincia con le “spigolosità” di questa Dakar. Per tutti, nonostante la diversa tracciatura, la tappa si sviluppa su terreni finalmente più duri, e solo le moto devono affrontare un tratto più sabbioso nel finale. Entra in scena la navigazione al road book e… il fesh-fesh. 157 moto, 32 quad, 129 auto e 72 camion alla partenza.
Joan Barreda apre la pista, tre piloti mantengono un’andatura elevata e si installano ai primi tre posti della provvisoria di tappa. Sono lo slovacco Stefan Svitko, Joan Pedrero e il rookie americano Kurt Caselli, “riserva” di Marc Coma nel Team KTM. Ma dietro ai battistrada, con la compensazione dei tempi di partenza, il miglior tempo è quello di David Casteu, e Barreda, Depres, Botturi e Barreda sono un po’ indietro, dall’ottavo all’11 posto. Manche di motocross, a manetta. All’inizio sembra una Speciale senza storia.
Neanche un’ora e tre quarti dalla partenza, e i primi due Piloti tagliano il traguardo della Speciale. David Casteu e Olivier Pain, compagni di Marca (Yamaha), protagonisti di questa fase iniziale del Rally e alleati ideali in questa circostanza, si sono tirati la volta a vicenda in un finale a velocità supersonica, impedendo alla concorrenza di raggiungerli, e irrompono nell’orizzonte sgombro dell’arrivo fermando il cronometro nell’ordine, un minuto uno dall’altro. Speciale non difficile, salvo per l’inizio complicato di terreni duri e navigazione, veloce e entusiasmante, di nuovo insidiata dal fesh-fesh, e drammatica per l’asso spagnolo, Joan Barreda, e per lo sfortunato Team Husqvarna by SpeedBrain.
Inizia Paulo Gonçalves, che sbaglia strada nei primi chilometri, ma sin qui niente di grave. Mentre Alessandro Botturi spinge a fondo e si inserisce nella lotta di vertice, più avanti, attorno al 50° chilometro, Joan Barreda, che sta ancora aprendo la pista in solitario, sbaglia strada. Anche in questo caso l’errore non è grave e costa solo qualche chilometro di strada in più. Poi, circa chilometro 70, Barreda si ferma. Questa volta il guaio è più importante. Il tempo passa, ma la moto dello spagnolo è ancora ferma. Passa mezz’ora. Niente da fare. Arriva anche Matt Fish a dargli una mano, e mentre l’odissea e il problema di Barreda sembrano non avere fine, e le sue ambizioni di vittoria svanire questa volta definitivamente, Alessandro Botturi conclude la Speciale al quarto posto.
Olivier Pain mantiene la testa del Rally al termine della quinta tappa con un minuto di vantaggio su David Casteu, due Yamaha ai primi due posti. Cyril Despres resta in contatto, sei minuti indietro e con le spalle protette dal portatore d’acqua, Ruben Faria. Marcos Patronelli vince ancora nei quad ed è sempre più solo in testa. Tappa corta, ma emozionante e tutta da rileggere. La Dakar colpisce ancora!