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Dal nostro inviato speciale Alessandro Botturi: «Ci siamo, ragazzi - buon Anno di nuovo! Il tempo dei preparativi è terminato. Adesso non resta che stringere i ganci degli stivali, azzerare il tripmaster e il roadbook, abbassare la maschera e partire. I giorni di Rosario sono stati lunghi. Lunghe le fasi delle verifiche tecniche. Sono entrato alle 4 e mezzo del pomeriggio e ne sono uscito alle nove. Tutto a posto. Non è eccesso di zelo, i commissari sono stati come sempre molto attenti, soprattutto per quanto riguarda le dotazioni di sicurezza»
«Fa un caldo terribile, ma è un clima magico, ieri abbiamo avuto anche un temporale, la temperatura è precipitata e le tende sono volate via. Poi è tornata ad essere l’abituale fornace di Rosario. Certo, il clima, l’atmosfera è esagerata. Bello come sempre. È la Dakar, una marea di gente, una situazione che ti alza il ritmo cardiaco anche se non vuoi, una tensione che non si riesce a superare, una forma di rispetto per la gara che ci aspetta, anche»
«Ma io sono tranquillo, tutto è al suo posto, io sto molto bene e ho con me una squadra e una moto eccezionali. Sì, siamo davvero un bel gruppo. Non sento la pressione, e non me la mettono addosso. Vogliono che portiamo le moto alla fine, non si parla di risultati, ma è sottinteso che tutti vogliamo qualcosa di buono al termine di questa Dakar. Vorrei dare fastidio, fargliela vedere alle grandi squadre»
«L’ambiente Honda mi sembra, invece, piuttosto agitato. Alla fine sono qua in trentacinque persone, con cinque piloti, e mi sembra che stia loro scappando la situazione di mano. In KTM, invece, è la solita atmosfera. Li ho visti tranquilli. Loro hanno un Team giusto, le persone, i piloti giusti. Penso che alla fine per ottenere le cose migliori, e come si fa a vincere, loro lo sanno bene come si fa!»
E Ruben Faria, che ha avuto un brutto infortunio al polso, come sta?
«Io non ci ho parlato, ma Oliveira, che lo ha sentito, e sostiene che il polso gli fa ancora male. Mi dispiace, sarà dura per lui»
E tu invece come stai?
«Ma si, mi sento bene. Mi sento di non avere la pressione addosso. Mi sento che potrò rompere le scatole. Sarebbe bello riuscire a rompere le scatole agli squadroni ufficiali. Ho visto bene le tappe: c’è tanta montagna.
Seguitemi, perché quest’anno sarà una gara diversa rispetto a quella dell’anno scorso. E soprattutto ci sono tanti concorrenti, tanti piloti che possono stare nel gruppo davanti, e sarà una guerra veramente molto impegnativa. Non sarà certamente un discorso circoscritto a uno o due, ma credo davvero che sarà un affare tra una diecina di piloti, che molto probabilmente si alterneranno nelle posizioni di testa. Seguitemi. Più sostegno ho e più ne sentirò il calore. Grazie mille!»
Forza Alessandro, in bocca al lupo!