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Il giorno in cui Marc Coma è diventato Direttore Sportivo della Dakar, “liberando” così il suo posto di assoluto vertice nell’élite della corsa, l’assetto della disciplina è mutato profondamente. Prendiamo per esempio il Mondiale Cross-Country Rally. Fino al Sardegna Rally Race Coma era, ed è, largamente in testa con 70 punti, 24 di vantaggio sul polacco Piatek e 26 sull’austriaco Walkner vincitore in Sardegna. Un paio di passeggiate, Atacama e Marocco, e il Titolo 2015 sarebbe ancora suo, il settimo della carriera strepitosa del Campeon catalano.
Ma Marc ha annunciato, e confermato, il suo ritiro, e adesso “solo” una dozzina di piloti tornano in corsa per quel titolo che sembrava ormai assegnato, e che di fatto riaccende il campionato restituendogli un insperato interesse. Adesso che sono in così tanti a poter avanzare analoghe pretese, in Cile e Marocco ci sarà la fila per la conquista dello scettro messo a disposizione da Coma. Paradossalmente, in questo momento, il Marc chiamato a dare una spinta alla Dakar fa un grande favore al Mondiale.
E torniamo alla Dakar. Anche, e soprattutto in questo caso, il regno è vacante, e si è scatenata la corsa alla successione. Tutti quei piloti che per dieci anni hanno ingoiato il rospo di una carriera in un vicolo cieco tornano a sperare. Finalmente hanno l’occasione di scrivere il proprio nome nell’albo d’oro che, negli ultimi due lustri, registra solo due nomi: Cyril Despres e Marc Coma.
Nel naturale riconoscimento che il ritiro del suo insostituibile campione è un problema nuovo e reale, KTM è corsa immediatamente ai ripari. Certamente ha potuto farlo con il vantaggio della conoscenza dei fatti, ma è anche vero che le altre squadre hanno comunque sonnecchiato. KTM ha fatto le cose in grande, raddoppiando le armate e portando alla Dakar anche i colori di Husqvarna, un’idea che in realtà nasce contestualmente all’acquisizione del marchio svedese da parte della fabbrica austriaca, e pensando per tempo al futuro interessandosi a un buon numero di giovani talentuosi e promettenti. Vedi il Price terzo al debutto alla Dakar, il Walkner vincitore del Sardegna Rally Race, il forte cileno Pablo Quintanilla.
Ma il fenomeno più clamoroso, scatenato contemporaneamente al cambio di traiettoria di Coma, è il passaggio di alcuni dei campioni chiave dell’Enduro alla Dakar. Parliamo di Antoine Meo e di Pierre-Alexandre Renet, ma non bisogna dimenticare Ivan Cervantes, lo spagnolo che ha appena archiviato una stagione bruttissima alle prese con il recupero da una serie disgraziata di infortuni.
Se Price e Walkner si inseriscono nel nuovo Red Bull Rally Factory Team il cui “capitano” diventa Jordi Viladoms, Meo entra a far parte della inedita formazione denominata semplicemente KTM Rally Factory Team, che comprende anche i neo-acquisti Laia Sanz e il miglior sudamericano del momento, Quintanilla.
Così strutturata la squadra è l’ideale palestra per il quattro (quasi cinque) volte Campione del Mondo di Enduro che, dopo un lungo tira e molla, e numerose ma evidentemente non troppo incisive o convincenti proposte, resta a casa dopo aver esaudito il completo ventaglio dei suoi desideri. Viene da dire che, all’improvviso e con il “contributo” decisivo di Coma, Meo abbia trovato la soluzione perfetta al momento giusto, e che per ringraziare e non far indispettire troppo il suo Team Manager dell’Enduro, Fabio Farioli, si sia reso disponibile a continuare ad apparire, seppure in forma sporadica ed episodica, anche al Mondiale Enduro del prossimo anno.
Completamente nuova, e anche in questo caso inedita, è la nuova squadra Husqvarna, che conserva per il momento la più universale denominazione di Husqvarna Factory Racing Team, schiera in gara la “gemella” Husqvarna FR 450 Rally, porta in dote il trasferimento di Ruben Faria da KTM a HSQ e sembra costruita apposta per l’inserimento di Pierre-Alexandre Renet.
Presupponendo che il nuovo Team abbia ovviamente a disposizione anche l’enorme bagaglio di esperienza di KTM, e che quindi non arrivi per fare da comparsa, l’assetto della nuova squadra sembrerebbe ancora da completare, e credo verosimile che a breve si possa conoscerne l’evoluzione in termini di “forza lavoro”, magari con una lieta sorpresa.
Sulla carta, intanto, il team resta aperto ad una configurazione sperimentale, senz’altro ideale per consentire a Renet di trasferire progressivamente e senza alcuna pressione le sue doti di fuoriclasse dell’Enduro (e del Motocross prima) nella nuova disciplina. Ideale anche considerando che, a causa del recente infortunio del Gran Premio del Belgio, Renet dovrà affrontare la nuova avventura con un handicap iniziale, il che costerà al francese il rinvio del debutto, inizialmente programmato per il Rally del Marocco.
Ed eccoci a Ivan Cervantes. Anche lo spagnolo cinque volte Mondiale è da tempo nella lista dei “papabili” per un trasferimento dall’Enduro ai Rally. Le ultime due, sfortunate, stagioni non c’entrano nulla con la decisione di partecipare alla Dakar 2016, ma la fluidità della situazione generale ha consigliato il fuoriclasse spagnolo ad operare in modo un po’ diverso rispetto ai suoi due colleghi.
In luogo di tagliare con il “passato” infatti Cervantes continuerà a disputare il Mondiale di Enduro a tempo pieno, ma nel frattempo si unisce al Team satellite Himoinsa, che correrà con le KTM 450 Rally e del quale fanno già parte Gerard Farres, Antonio Gimeno, Dani Oliveras e Rosa Romero, la moglie di Joan Roma.
Insomma, il momento del “trasferimento” di Coma si è rivelato particolarmente prodigo di eventi. Sono tutti eventi che parlano a voce alta del successo di popolarità di cui gode la Dakar, e sono anche particolari che rivelano il grande impegno di KTM, evidentemente e naturalmente decisa a conservare una leadership che dura ininterrotta da tredici anni.
Adesso sarà interessante seguire le mosse e le contro-mosse di Yamaha e di Honda. Yamaha ha già lanciato la sua sfida ingaggiando Helder Rodrigues e allestendo una nuova moto, che torna concettualmente ai suggerimenti di Despres. Honda ha implementato la squadra con l’inserimento dell’ex Yamaha Mickael Metge e con la definizione della 450 Rally che correrà la Dakar 2015. Sherco, che è entità più piccola ma no meno attiva, si è assicurata il ritorno di Joan Pedrero ed è già avanti con la propria promettente 450 Rally.