Dakar 2021. È Kevin Benavides, 16° Strepitoso Vincitore

Dakar 2021. È Kevin Benavides, 16° Strepitoso Vincitore
Kevin Benavides, 32 anni, di Salta, Argentina, è il vincitore della 43ma Edizione della Dakar Arabia Saudita. Il Pilota ufficiale Honda Monster Energy è stato in testa per un giorno alla 5° Tappa, poi definitivamente dalla decima. Batte Brabec e Sunderland
15 gennaio 2021

Jeddah, Arabia Saudita, 15 Gennaio. È Kevin Benavides, 32 anni, di Salta, Nord dell’Argentina, il vincitore della Dakar 2021 Arabia Saudita. Il Pilota del Team Honda Monster Energy Honda Racing è il primo argentino a riuscirci, il 16° Pilota ad aggiudicarsi il Rally-Raid per definizione, la Maratona motoristica più dura del Pianeta. È il secondo successo consecutivo recente di Honda, dopo quello del compagno di Squadra Ricky Brabec nel 2020.

Benavides è arrivato ai Rally in tempi relativamente recenti. Fa parte di quel largo gruppo di entusiasti “contagiati” dalla diffusione del fuoristrada in Sud America, e in particolare proprio dalla Dakar, sbarcata in Argentina nel 2000 e ripartita dieci anni dopo dal Perù.

Benavides ha vinto nell’Enduro ed è stato uno dei protagonisti della Sei Giorni Internazionale di San Juan, 2014. Nel 2015 è passato ai Rally, prima con un test al Desafio Ruta Guarani e subito dopo al Desafio Ruta 40, che quell’anno è Dakar Series, chiamato dalla emanazione Honda sudamericana a far parte del Progetto lanciato un po’ in sordina proprio dal suo Paese e che lo porta anche al Rally del Marocco.

Benavides entra a far parte della formazione ufficiale del Team Monster Energy Honda per il 2017, chiamato da Martino Bianchi, e da lì inizia l’escalation. Quell’anno non può partecipare alla Dakar per un incidente, poi sono cinque edizioni, con un quinto posto, un secondo e, oggi, la sua prima vittoria. Se doveva essere un segno, Benavides aveva vinto anche l’ultimo Rally di preparazione alla Dakar, l’Andalusia Rally che è andato a sostituire, all’ultimo momento, il Rally del Marocco annullato.

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Poteva l’edizione 2021 essere una Dakar più bella? No, non succedeva da anni di stare in piedi trepidando per due settimane. Il risultato è una cosa, le dinamiche che l’hanno prodotto un’altra. Dopo essere stato in testa alla 5a Tappa ed essere stato poi riassorbito da Price e Cornejo, l’argentino è tornato prepotentemente alla ribalta della Gara nella 10a tappa, per poi contenere gli attacchi degli avversari con buon sangue freddo e sufficiente disinvoltura. Benavides ha vinto una Dakar strepitosa, battendo veramente sul filo di lana dell’ultima Tappa Ricky Brabec e Sam Sunderland, ancora vicinissimi e ancora in grado di sovvertire il risultato maturato al termine della decima Tappa! Quindi ha stravinto la gara più dura, e adesso più avvincente, del mondo.

Dodici tappe, 7.650 chilometri, 4.700 di Prove Speciali, un andamento di Gara pazzesco. Sei leader diversi, otto cambi di leadership, aumenta tutto di un numero se consideri anche il Prologo, frazione cortissima ma gara a tutti gli effetti. Se non è una gara tirata questa! E tutto si decide nell’ultima tappa, nella quale poteva ancora succedere di tutto, una rivoluzione o ancora un cambio di maglia rosa in… famiglia.

La Dakar vinta da Benavides è anche la Dakar… persa di un certo numero di Piloti autorevoli pretendenti al Titolo della Regina dei Rally-Raid. Il primo è Matthias Walkner con lo stop per un problema, grave, alla frizione, il più clamoroso è Toby Price. Il vincitore delle edizioni 2016 e 2019 ha fatto e disfatto quasi tutto da solo. L’australiano è stato due volte in testa, ha dimostrato di saper rimediare a situazioni quasi imbarazzanti imponendo dei rovesciamenti di fronte epici, direi da Storia delle Dakar delle Origini.

Poi, nel momento in cui Price poteva dare il colpo di grazia, la situazione è precipitata. Impostato l’attacco prima della giornata di riposo, Price è poi andato a vuoto tre volte, nella settima, ottava e nona tappa, quest'ultima fatale alla sua sfortunata corsa. Una caduta, senza freno posteriore, un penumatico disintegrato, infine la caduta finale della nona. Episodi cruciali. Van Beveren sopravvive alla disfatta dell’armata Yamaha sin quasi alla fine, ma poi il motore lo abbandona a 100 km da Jeddah! Ritirati anche Short, Caimi, McCanney, Branch. De Soulrait, che è pure stato in testa un giorno, non vince la sua irruenza, cade e si frattura una vertebra. Il meno atteso, e più clamorosamente al comando della Corsa per tre giorni è Ignacio “Nacho” Cornejo, rivelazione e promessa del Team Honda Monster.

Approfittando dell’incostanza dei leader storici, anche Brabec non è un mostro di continuità fino alla parte finale del Rally, e contando molto sul proprio carattere, determinato e metodico, Cornejo si trova in testa alla fine della settima Tappa e ci resta fino alla nona, che gli sarà fatale per una brutta caduta, per fortuna senza conseguenze. Nacho non usa giri di parole e non si giustifica. È stato solo un suo errore, disattenzione nel momento in cui gli sarebbe bastato controllare la corsa, ma anche un grande maestro per il futuro. Poi Pablo Quintanilla, mai nei suoi panni fino alle ultime tre tappe, e Joan Barreda, ritirato durante l’ultima tappa per essere rimasto senza benzina (questa è la versione ufficiale), non pervenuto.

Molto bene, invece, i “garanti” Stefan Svitko e Skyler Howes, addirittura in testa al Rally nella 3a Tappa, KTM, i Team Sherco (eccellente Lorenzo Santolino), Rieju (Joan Pedrero) di una regolarità di “funzionamento” impressionante, e il ridotto Team Hero Mororsport di Joaquim JRod Rodrigues e Sebastian Buhler. Bravissima, manco a dirlo, la Regina, Laia Sanz, Gas Gas, partita in non perfette condizioni fisiche e all’arrivo in 17ma posizione della sua 12ma Dakar.

Gli Italiani. Della comitiva Azzurra restano solo due nomi al traguardo di Djeddah, Cesare Zacchetti e Franco Picco, un gigante assoluto della storia della Dakar, pronto per il suo trentesimo Rally.

 

Delle 103 Moto e dei 16 Quad partiti il 3 Gennaio, 68 e 13 “superstiti” sono all’arrivo di Jeddah due settimane dopo.

 

© Immagini: “Nani” Roma Media, BRX, Red Bull Content Pool, X-raid, Toyota Gazoo Racing, ASO Médiathèque - DPPI, DPPI-Soldano, KTM, Honda, Rally Zone

Dakar 2021 Classifica Finale Assoluta MOTO.

Kevin BENAVIDES (ARG), MONSTER ENERGY HONDA TEAM, 47H 18’ 14”

Ricky BRABEC (USA), MONSTER ENERGY, +04’ 56”

Sam SUNDERLAND (UK), RED BULL KTM FACTORY, +15’ 57”

Daniel SANDERS (AUS), KTM FACTORY TEAM, +38’ 52”

Skyler HOWES (USA), BAS DAKAR KTM RACING TEAM

Lorenzo SANTOLINO (ESP), SHERCO FACTORY

Pablo QUINTANILLA (CHI), ROCKSTAR HUSQVARNA FACTORY

Stefan SVITKO (SLO), SLOVNAFT KTM RALLY TEAM

Matthias Walkner (AUT), KTM FACTORY TEAM

Martin Michek (CZE), KTM Orion Moto Racing

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