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Parigi, 5 Agosto. ASO non ha accettato l’iscrizione di Nicola Dutto alla Dakar 2022. Bisogna sapere, prima di tutto, che per partecipare al Rally-Raid per definizione non basta iscriversi, bisogna essere accettati. Poi che ci sono dei parametri, infine che questi contemplano regole rigide per i debuttanti. Ma Nicola…
Comunque, questo è uno di quei (pochi) casi che mi spingono a trattenermi dal commentare. Molte cose non mi tornano, o non perfettamente. Quindi lascio all’immediatezza dell’informazione il ruolo di attivare anche in me le riflessioni conseguenti. Prendo, riporto il comunicato della Organizzazione di Dutto, e… mi trattengo:
Nicola Dutto escluso dalla Dakar 2022
I fatti. Nicola è pilota motociclistico di rally affetto da paraplegia in seguito ad una caduta in gara, dopo la quale ha ottenuto importanti risultati in competizioni titolate, le più recenti Baja Aragon 2021, Africa Eco race 2020 e la stessa Dakar nel 2019 ove si ritirò alla quarta tappa compiuta perché uno dei suoi ghost riders (i piloti che lo seguono in gara per rialzarlo in caso di caduta) ruppe la moto.
Nicola non ha mai accantonato l’idea di tornare a correre la Dakar in moto per terminare ciò che aveva iniziato nel 2019, e per l’edizione 2022 ha fatto richiesta di iscrizione versando la quota di ingresso ed allegando il palmares delle gare internazionali a cui ha partecipato e che ha terminato, per sé e i due ghost riders, immaginando di non dover dimostrare nulla di più avendo inoltre già partecipato all’edizione corsa della Dakar corsa in Perù nel 2019.
Ecco la incredibile risposta dell’organizzazione ASO, la stessa organizzazione che accettò che partecipasse nel 2019:
La risposta di ASO alla richiesta di Iscrizione.
Dear NICOLA DUTTO
Team: BANCA MEDIOLANUM RACE TEAM
Vehicle: D44047/M01
Thank you for expressing your interest in the Dakar and for applying for the 2022 edition. Like every year, we have undertaken rigorous selection procedures. Our criteria are essentially based on the sporting qualities of the competitors and their experience of first-rate rally raid competitions. These criteria considered, we are unfortunately unable to accept your application for the 2022 edition. The Dakar is not impossible, but it is difficult, and our role is, above all, to ensure that every participant is “armed and ready” to take on the challenge. Make sure you are ready for the Dakar 2023 by participating regularly in courses and completing at least one challenge that involves all of the elements of the rally raid, namely: desert, dunes, navigation, and a minimum of 5 days’ endurance. If you complete at least one of these challenges, we will be able to re-examine your next application with the utmost attention. The Dakar Competition Department is here to help you and to accompany you whilst you prepare your Dakar 2023 project.
Un po’ di traduzione:
Grazie per aver espresso il tuo interesse per la Dakar e per aver fatto domanda per l'edizione 2022. Come ogni anno, abbiamo intrapreso rigorose procedure di selezione. I nostri criteri si basano essenzialmente sulle qualità sportive dei concorrenti e sulla loro esperienza in competizioni di rally raid di prim'ordine. Considerati questi criteri, purtroppo non possiamo accettare la tua candidatura per l'edizione 2022. La Dakar non è impossibile, ma è difficile, e il nostro ruolo è soprattutto quello di far sì che ogni partecipante sia “armato e pronto” per affrontare la sfida. Assicurati di essere pronto per la Dakar 2023 partecipando regolarmente alle corse e completando almeno una sfida che coinvolge tutti gli elementi del rally raid, ovvero: deserto, dune, navigazione e un minimo di 5 giorni di resistenza. Se completi almeno una di queste sfide, saremo in grado di riesaminare la tua prossima domanda con la massima attenzione. Il Dakar Competition Department è qui per aiutarti e accompagnarti mentre prepari il tuo progetto Dakar 2023.
Il comunicato di Nicola Dutto prosegue. Noi ignoriamo i motivi che hanno spinto ASO a rigettare l’iscrizione di Nicola e l’anonimo comunicato non brilla certo né per chiarezza né per umanità, che non guasta mai quando promossa.
Vogliamo esprimere il nostro profondo rammarico per vedere impedito che milioni di diversamente abili salgano metaforicamente in sella con Nicola per dimostrare al mondo che essere in qualche modo diversi non significa essere peggiori, anzi!
Nicola lo dimostra ogni volta conseguendo risultati migliori di schiere di normodotati.
Vogliamo citare che l’olimpiade di Tokyo del 2021 è la seconda edizione cui si presenta la squadra degli Atleti Olimpici Rifugiati, voluta dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015 come simbolo di speranza per i rifugiati di tutto il mondo.
Ecco dunque che Nicola Dutto, il suo team, i suoi sponsor, la sua famiglia vogliono sperare che lo Sport porti con sé sempre un messaggio di speranza, anche quando viaggiano con esso interessi economici formidabili.
Noi, con loro, vogliamo rimanere convinti che lo Sport sappia divenire inclusivo e, dove i risultati raggiunti dimostrino di poter partecipare anche alle gare piu’ impegnative, permetta di sognare grandissime sfide in un mondo diverso, senza barriere ne’ architettoniche ne mentali.
Ecco il pensiero di Nicola Dutto:
“Le polemiche non mi appartengono e sono consapevole che la Dakar è una gara ad invito, ma la mia esclusione mi lascia amareggiato e deluso. Ho partecipato con successo, arrivando in classifica davanti a molti normodotati, al Merzouga Rally, al Rally del Marocco, all’Africa Eco Race e percorso in tabella di marcia quattro tappe della stessa Dakar del 2019 corsa un Perù, dove mi ritirai perché un mio ghost rider ruppe il motore. Mi sento pronto a partecipare con buoni risultati anche ai rally più impegnativi e questa consapevolezza accresce il mio grande disagio nel non poter portare il mio messaggio di speranza ai tanti diversamente abili anche a questa Dakar in Arabia Saudita.
In ogni caso, non mollerò neppure questa volta e continuerò sulla strada che, con il sostegno di chi mi ama, traccio ogni giorno.
Never give up!”
© Immagini Dutto - PB