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Ha’Il, 4 Gennaio. Vediamo di ricompattare i ranghi. Ha smesso di piovere. Ancora molto umido, sensazione di freddo ma la quarta Tappa, il primo anello di Ha’Il, come “garantito” al briefing serale, può partire. Il sole farà presto ad asciugare il Deserto. Si viene dalla terza vinta da Daniel Sanders su Skyler Howes, Husqvarna, e Mason Klein, KTM.
Sanders, che è anche il nuovo leader davanti a Klein e “K” Benavides, parte per primo con il compito di aprire la pista. In prospettiva 425 chilometri di Speciale sul totale di 574. La corsa ha già perso Sunderland e Brabec tra i “big”, Alex Salvini, Fantic, è potuto ripartire dopo una lunga attesa determinata dai ritmi del Campion Scopa, e torna in corsa. Tiziano Internò ha finito i jolly, ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e ha chiesto al fisico martoriato di seguirlo. Paolo Lucci è il migliore degli italiani e si è installato in testa alla provvisoria delle Rally2 (cose da Campionato del Mondo travasate nella Dakar).
È di nuovo giorno di esami. Per Sanders, che deve aprire la pista, e per Klein che deve capire come gestire il vantaggio di posizione e difendere il ruolo di preda. I cacciatori sono molti e nessuno gli concederà una chance, al momento. Klein, Howes e Sanders, a caccia di bonus apripista, ben presto si compattano in testa al convoglio e battono la pista alternandosi al comando su un gran ritmo, ma solo Klein ricava un vantaggio in termini di classifica essendo partito 6 minuti dopo Sanders. Navigazione non scontata, e fino al rifornimento la storia è questa, completata dall’attacco dei Piloti Honda, Quintanilla, Van Beveren e Barreda, e dall’ormai evidente attendismo dei Piloti KTM Toby Price e Kevin Benavides. Un’altra caduta cruciale: dopo 90 KM è la volta di Joaquim “J-Rod” Rodrigues, prima vittoria Hero lo scorso anno. Ferito a una gamba è elitrasportato e costretto al forfait.
La media sale e si avvicina ai 100 KM/H, e si profila un nuovo vincitore di tappa. Klein, Howes e Sanders continuano ad aprire, ma alle loro spalle è un commando Honda che registra i maggiori successi con Quintanilla primo, Barreda secondo e Van Beveren, finalmente allo scoperto il giorno de suo 32mo compleanno, quarto. Klein resta sul podio virtuale di tappa e si avvia a migliore la sua classifica generale.
Tra l’ultimo CP e l’arrivo succede qualcosa. Da una parte Klein è attardato da un problema di carburante (acqua al rifornimento, e allora perché no rstituirgli il tempo perso?), perde 10 minuti e scade dal terzo posto fino al decimo con un ritardo di 12 minuti. Dall’altra parte, in testa al tabellone, Barreda alza il ritmo su quei livelli che solo lui. Con perfetta scelta di tempo per l’a fondo, Joan Barreda vince la quarta Tappa davanti a Pablo Quintanilla. Doppietta Honda. Terzo è Skyler Howes, Husqvarna, che precede Toby Price e Adrien Van Beveren. Tutto si ferma quando si sparge la voce che verrano restituti 25 minuti durante i quali Ignacio Cornejo è stato visto dal GPS al fianco dell'infortunato Joaquim Rodrigues. "Nacho" risulta in ritardo di 16 minuti rispetto a Barreda, se così dovesse essere Cornejo vincerebbe di ben 10 minuti, forse un po' troppi per il pur bravissimo cileno. A Ver que pasa...
[Update] E infatti dopo un attimo di concitazione (e di incredulità), il tempo restituito a Cornejo viene "umanizzato" (7 minuti e mezzo) e Joan Barreda può portare a casa la 30ma vittoria personale alla Dakar!
Paolo Lucci continua a dar prova di grane attenzione e (osiamo) maturità. Senza forzare il Pilota di Castiglion Fiorentino si è regolato sulla classifica Rally2, che lo vede in testa. Ha concluso al 18° posto assoluto, che vale il 17° (al momento) della Generale. Alex Salvini si è dato da fare, e in meno di 2 ore di gara è risalito di 60 posizioni. Calma amico! In un giorno non se ne recuperano 2. Tiziano Internò continua a soffrire e ad andare avanti. In mezzo gli altri italiani, sgranati all’incirca oltre la 60ma posizione.
Pausa Bivacco, ancora lo stesso, in attesa della quinta Tappa, il secondo “anello” di Ha’Il.
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