Dakar 2023-D5. Ritorno e Vittoria di Van Beveren, Honda, Howes al Comando

Piero Batini
  • di Piero Batini
Quinta tappa complessa. Apripista in difficoltà. Adrien Van Beveren esce allo scoperto con un capolavoro di navigazione e velocità, vince la Tappa davanti a Cornejo e Klein e torna in gioco. Sanders, perso, cede la leadership a Howes
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
5 gennaio 2023

Ha’Il, 5 Gennaio. Secondo anello di Ha’Il, 373 chilometri di Speciale, più due trasferimenti, prima e dopo, per lasciare e ritrovare il bivacco. 3 giorni a Ha’Il, uno di pioggia e due di freddo, non sono il massimo. Non è una stazione invernale e non ci sono baite, polenta e caminetti, solo l’accampamento freddo non distante dall’aeroporto. Gli 800 metri sul livello del mare giocano un ruolo determinante. Avrei scelto un altro posto per fermare la carovana della Dakar per 3 giorni. Con il trasferimento prima della Speciale, la quinta tappa inizia a notte fonda, a notte ancor più fredda. Per fortuna oggi c’è l’abbigliamento adatto, ma il disagio è evidente.

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Nel freddo della notte di Ha’Il il primo a partire è Joan Barreda, detto Bang Bang, il vincitore della quarta Tappa. Barreda, che corre con l’alluce sinistro fratturato, non è il migliore del mondo quando si tratta di aprire la pista e poi, con l’introduzione dei bonus apripista, oggi fino al KM 209, la testa della corsa è diventata esplosiva, una vera guerra. E i giovani interpretano questa battaglia molto bene, senza risparmiarsi. Barreda, Honda, Quintanilla, Honda, e Howes, Husqvarna, provano a condurre le danze fino a metà tappa circa. Quintanilla risale velocemente su Barreda, Howes su entrambi. Ma il profilo della Speciale cambia radicalmente.

In vista del rifornimento, i tre ormai a vista commettono un errore di navigazione e sbagliano pista. Perdono tempo e consentono a Van Beveren, Honda, che invece ha azzeccato la navigazione in proprio, e Price, KTM, di passare a guidare il convoglio. Fuori dalla mischia e favoriti dall’ordine di partenza, Ignacio Cornejo, Honda, e Mason Klein, KTM, che non hanno partecipato alla larga distribuzione dei bonus apripista, giocano la carta della Speciale.

Van Beveren diventa il battistrada, l’apripista sicuro della seconda parte della Speciale. Il francese prova anche a spingere per “recuperare” quel regalo del 32° compleanno che gli è mancato ieri. A 20 chilometri da fine Speciale la corsa ha una battuta d’arresto per la caduta di Barreda. Il volo è spettacolare e apparentemente drammatico, 4 Piloti si fermano per soccorrerlo e poi lo aiutano a ripartire. L’epilogo è di lì a poco. Vittoria di Van Beveren – buon compleanno - secondo posto di Ignacio Cornejo e il terzo di Mason Klein. Giornata non felice per gli apripista, navigazione difficile, Barreda, Quintanilla e Howes sono in ordine inverso a partire dal 6°posto e lasciano per strada dai 10 ai 14 minuti. Tappa interessante, senz’altro in grado di rimescolare le carte della classifica.

Infatti. Chi si è tirato fuori, suo malgrado, dalla bagarre è Daniel Sanders. L’australiano, che partiva da Leader della corsa, di fatto non è mai stato veramente in gara, riuscendo addirittura a perdere l’orientamento poco prima del rifornimento. Solo 21° al traguardo, Sanders cede la leadership e perde quasi mezz’ora. Il nuovo leader, è il 4° in 5 giorni, è Skyler Howes, ufficiale Husqvarna, davanti a Kevin Benavides, KTM, e Mason Klein, KTM. Price si mantiene in 4a posizione, i primi 4 sono in neanche due minuti e mezzo. Molto interessante, in due giorni Van Beveren è passato dall’ombra ai riflettori, rientrando prepotentemente in corsa per il successo finale. Barreda resta nel “giro”, Quintanilla e Sanders vedono calare le proprie quotazioni. Ma non è nulla di neanche lontanamente paragonabile ad una prospettiva fissa, la gara delle Moto si mantiene su un elevatissimo livello di incertezza.

Paolo Lucci perde molto tempo verso la fine della Speciale. Mentre scriviamo non siamo in grado di stabilire se si tratta di un problema meccanico o di una caduta, ma possiamo escludere il peggio perché Lucci riparte e conclude al 23° posto. [UPDATE] In effetti Paolo è caduto dopo il rifornimento. Una gran botta ad alta velocità. Inizialmente sembrava tutto dovesse fermarsi lì, Paolo non riusciva neanche a rialzarsi. Poi sono passarti i dolori e sembrava tutto a posto… tranne la strumentazione sparita nel Deserto. Paolo è ripartito ed è arrivato. Al Bivacco i medici lo hanno visitato e, pollice alzato, tutto bene. Niente di rotto. Avanti.

La gara dei Rally2 diventa “tirata”. Caduto Docherty il secondo giorno, e fuori da stamani Camille Chapeliere, al comando della categoria “promo” passa il francese Romain Dumontier, cui oggi paolo ha ceduto un quarto d’ora. Alex Salvini centra un 34° posto che, per un Campione del Mondo “apprendista” alla Dakar, è eccellente.  Anche tutti gli altri italiani al traguardo.

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